Mirandolaò16
Altro che riduzione delle tasse comunali come ha sventolato lassessore al bilancio Giuseppe Boschini. Le associazioni di categoria si schierano al fianco di Forza Italia che sabato scorso aveva svelato aumenti e rincari. Secondo i proprietari di abitazioni: «Negli ultimi quattro anni la pressione fiscale sugli immobili è più che triplicata». A PAGINA 7
Sergio Marchionne come a.d. di Fiat ha ricevuto nel 2013 un compenso totale di 3,6 milioni, quindi 900mila euro circa in meno rispetto al 2012. Inoltre Marchionne ha maturato il diritto a 2,3 milioni di azioni Fiat ma non he ha beneficiato. Per CNH a Marchionne è stato riconosciuto un compenso totale 2,1 milioni. A PAGINA 22
«Che lo spirito di Lorena Bobbit accompagni stanotte i colleghi che hanno bocciato lemendamento #paritadigenere». E il tweet che la deputata modenese del Pd Giuditta Pini ha scritto dopo la bocciatura in aula dellemendamento sulle quote rosa. Lorena Bobbit è la donna diventata famosa per aver tagliato il pene al marito. A PAGINA 9
«Non aspettiamoci miracoli sulloccupazione»
Il jobs act di Renzi non è la panacea a tutti i mali del lavoro. Lo sostiene la Cna di Modena che, nel confuso vociare sui provvedimenti che nessuno in realtà ha ancora visto, mette un punto fermo: «Togliamoci dalla testa lidea che qualsiasi intervento sul lavoro possa avere ripercussioni di una certa rilevanza sulla occupazione». Lassociazione sottolinea che «il più grande problema delle imprese è avere commesse». E non è un problema certo da poco. Non è dunque che dincanto le aziende «inizino ad assumere soltanto perchè vengono diminuiti questioni – seppur importanti – come costi e burocrazia. Certo, questi sono nodi da sciogliere, ma il vero problema è che manca la domanda». E fino «a quando non riprende saranno guai». In questa situazione «è utile ridurre il cuneo fiscale per permettere alle imprese di pagare meno e ai dipendenti di avere in tasca qualche soldo in più da spendere». Ma i risultati non potranno essere miracolosi. «Magari loccupazione dipendesse dai costi e dalla burocrazia – rimarca Cna -: la soluzione sarebbe molto più semplice…». Lo stato di salute delle aziende non è buono: «In questi 6 anni di grossa crisi il livello di produzione delle piccole e medie imprese è passato da 100 a circa 83. Questo significa che producono il 20% in meno rispetto a quello di quando si era arrivati ai massimi delle produzioni». LIstat nei giorni scorsi «ha sentenziato che si sono persi 10 anni di Pil: il problema è quello. Dinnanzi a fatti come questo, come possiamo pensare di avere una ripresa dal punto di vista delloccupazione semplicemente con interventi che non vanno a incidere più di tanto sulla domanda? Ciò non toglie che naturalmente qualsiasi misura può servire. Ma attenzione: non crediamo che dincanto si torni a livelli di occupazione del 2007. Non sarà così, purtroppo».