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La crisi non risparmia i bimbi «C’è chi non paga più la retta»


L’assessore Querzè riconosce il fenomeno

La crisi non risparmia i bambini, anche quelli modenesi. Basta accendere un faro sui servizi scolastici per capire che tante famiglie non riescono più a garantire il minimo ai figli: c’è chi non paga le rette per la mensa, chi non iscrive i piccoli al nido, resiste la scuola dell’infanzia ma per risparmiare i 5 euro del pasto i genitori, i nonni o altri parenti li vanno a riprendere all’ora di pranzo. Una serie di fatti confermati dall’assessore all’istruzione Adriana Querzè. «Si tratta di un fenomeno nazionale ma è arrivato anche da noi. Fino a due anni fa non ci toccava, ma era presente per esempio nelle province di Reggio e Bologna. Dall’anno scorso abbiamo registrato una riduzione delle iscrizioni al nido, il servizio che costa di più alle famiglie, anche da noi. Con percentuali che arrivano al meno 4%». Ci sono anche altre conseguenze, in questo caso economiche, che pesano sulle casse pubbliche: «C’è un chiaro impoverimento che tocca il ceto medio, con una caduta di reddito che si ripercuote anche sulle entrate comunali. Se l’Isee cala, (lo strumento che misura il reddito familiare, ndr), si applicano degli sconti». Il teorema è semplice: si paga a seconda delle proprie possibilità, se si allarga la platea di coloro che non possono più pagare a prezzo pieno arrivano gli sconti che fanno diminuire le entrate e quindi di conseguenza lievitano i costi per il Comune. E sulle rette non pagate? «Un fenomeno che esiste da sempre, ma si è rivelato con più forza ai nostri uffici negli ultimi due anni. Si tratta di un cambiamento qualitativo perché in passato chi non pagava era per lo più moroso e procedevamo con il recupero crediti, ora cerchiamo di capire la situazione familiare. Se i soggetti non riescono più a pagare cerchiamo di dare una mano con gli strumenti che ha in mano il Comune». Ma la situazione è molto complessa e spesso bastano anche poche settimane per sprofondare nella crisi: il lavoro, non sono mancati e non mancano casi che riguardano marito e moglie, si volatilizza in un attimo. Non tutti hanno accesso agli ammortizzatori sociali, vedi i lavoratori autonomi o i precari a partita Iva, e spesso questi pochi soldi bastano appena per pagare la rata del mutuo, saldare le bollette e sfamarsi.E queste emergenze arrivano anche nel pieno dell’anno scolastico. Si parla spesso di famiglie che barano e dei cosiddetti furbetti delle esenzioni comunali, ma «la situazione è reale. Lo vediamo nelle scuole dell’infanzia dove non assistiamo a cali nelle iscrizioni, ma notiamo che molte famiglie non fanno più mangiare i bambini a scuola». Cinque euro per far mangiare, per tanti sono diventati un lusso.

Casa:proprietari contro Boschini


«L’assessore ha detto di averci ascoltato, ma non c’è traccia nei documenti». Giovedì si vota in Consiglio

Altro che riduzione delle tasse comunali come ha sventolato l’assessore al bilancio Giuseppe Boschini nei giorni scorsi, quando ha presentato la manovra per il 2014. Forza Italia sabato scorso, ne scriviamo nell’articolo a lato, aveva svelato aumenti e rincari. Numeri confermati dalle associazioni di categoria che ieri hanno vergato un comunicato stampa di fuoco contro la giunta: «Casa; le organizzazioni dei proprietati unite contro le continue politiche vessatorie». Proclamazione dello stato di guerra al Comune firmato da ASPPI, Confedilizia e UPPI – rappresentano i proprietari – con annesso j’accuse: «Negli ultimi quattro anni la pressione fiscale sugli immobili è più che triplicata». Altro che meno gabelle. Per di più in un anno nerissimo, la società Nomisma registra un calo del 12% nel valore degli immobili, dove sempre più inquilini non riescono a pagare. «Il documento -proposta del Comune di Modena sulle politiche abitative disattende ogni necessità legata al mondo dell’affitto». La giunta propone di aumentare l’aliquota sui contratti concordati «ma non può fare marcia indietro» rispetto alle politiche del passato. Fortissima la protesta sulle case date in uso gratuito ai figli: «L’assessore Boschini ha dichiarato di aver preso atto delle nostre istanze, ma nel documento preliminare sottoposto all’esame del Consiglio Comunale non se ne tiene alcun conto». Giovedì il documento si discuterà in Consiglio – senza dimenticare che la giunta può fare un ulteriore aumento dello 0,8 per mille – e per i proprietari si annuncia una nuova stangata. nGian Basilio Nieddu

Alle elementari 1 studente su 3 sarà straniero


E le nostre scuole diventano sempre più multiculturali. Tra cinque anni un bambino su tre alle elementari sarà di origine straniera. Lo dice una ricerca della società Nomisma che ha studiato il problema. Nonostante rallentino i flussi migratori verso il nostro Paese, a causa della crisi, l’ afflusso degli ultimi anni ha portato ad un aumento delle seconde generazioni: bambini e ragazzi nati e cresciuti in Italia. La nostra regione quale quella a più alto tasso di presenza di alunni di origine straniera: nel 2012-2013 in Emilia-Romagna gli studenti con cittadinanza non italiana sono stati il 15% del totale contro il 13% in Lombardia e il 12% in Piemonte e Veneto. Per quanto riguarda i nuovi nati, uno su quattro ha almeno un genitore straniero in Lombardia e Veneto, percentuale che sale a uno su tre in Emilia-Romagna. Tra cinque anni un bambino su tre alle elementari in Emilia avrà un legame con i processi di migrazione. Secondo gli esperti gli studenti stranieri hanno tassi di abbandono e di ritardo scolastico molto più elevati rispetto ai compagni con cittadinanza italiana. Un problema non solo didattico, ma anche e soprattutto sociale tutto da risolvere.

Dai bikers 1200 euro all’asilo


I Bikers per l’Emilia, ciclisti modenesi già promotori di numerosi eventi di beneficenza, insieme ai BikerMais di Alberone di Cento e al MegaTeam, che riunisce tutti i più importanti gruppi di mtbikers della zona, hanno donato nei giorni scorsi un assegno da 1.230 euro all’asilo paritario Santa Maria Assunta di Bastiglia, che aveva subito ingentissimi danni a causa della recente esondazione del Secchia.

Taglio del nastro al centro Posta c’è anche Giancarlo Abete (Figc)


Ci saranno anche il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete e il direttore generale Antonello Valentini all’inaugurazione di oggi alle 15.30 a Mirandola del Centro sportivo parrocchiale Posta, uno dei due interventi concreti con cui la Figc ha voluto dimostrare la sua vicinanza alla popolazione emiliana colpita dal sisma. Dopo la posa lo scorso maggio della prima pietra della nuova palestra scolastica di San Possidonio, una struttura che sarà inaugurata ad inizio aprile e che è stata costruita anche grazie ai fondi messi a disposizione dalla Federazione, dal Ct Prandelli e dai calciatori della Nazionale, che hanno contribuito con i premi relativi agli Europei 2012, oggi sarà quindi inaugurato il Centro Sportivo Posta lievemente danneggiato la notte tra venerdì e sabato, da una banda di teppisti. Si tratta di un’area con 3 campi di calcio, 2 tensostrutture polivalenti e altri spazi sportivi che ospitano quotidianamente circa 1000 bambini, oltre a una sala polifunzionale per attività ricreative e culturali a disposizione degli anziani. La Nazionale è tornata in Emilia due volte: nel settembre 2012 per affrontare Malta a Modena e 2 mesi dopo per la sfida con la Francia a Parma. Nel match con Malta gli Azzurri si allenarono a Medolla, ricevendo gli applausi di circa 2000 spettatori.

Mancano poliziotti presto agitazione davanti al Comune


MIRANDOLA – Il sindacato di polizia Siulp è deluso dal mancato rispetto degli accordi assunti dal questore che aveva detto che sarebbero arrivati più agenti a Mirandola «per aumentare l’organico della locale Squadra Volante». L’unico agente mandato in rinforzo infatti è stato in breve tempo ritirato. «L’attuale recrudescenza della criminalità nel territorio dell’Area Nord – scrive il segretario provinciale Bruno Fontana – avrebbe richiesto una più attenta e puntuale risposta, attraverso la prevenzione ed il controllo del territorio». Per questo il sindacato di polizia annuncia uno stato di agitazione che potrebbe sfociare anche in una manifestazione davanti al Comune.

Differenziata, boom a S. Possidonio “maglia nera” invece a Camposanto


Raccolta differenziata a due velocità nella Bassa. Lo riferisce l’Aimag, l’azienda che si occupa della raccolta e smaltimento rifiuti. Nel’ambito della gestione dei rifiuti per gli 11 Comuni gestiti si evidenziano, per il 2013, buoni risultati per quanto riguarda la media della raccolta differenziata del territorio che incrementa di un punto percentuale superando il 60%, sfiorato a fine 2012. «Per i singoli comuni si rilevano dati eterogenei fra di loro – riferisce Aimag -, ma in linea, al netto di qualche piccola oscillazione in positivo o in negativo, con il dato dell’anno precedente». Novi e Soliera si confermano, rispettivamente con un 76,4% ed un 69,2%, i due comuni che raggiungono le percentuali di raccolta differenziata più alte del territorio gestito da Aimag. Sono tre i Comuni che si posizionano intorno alla percentuale del 60%: Carpi, Mirandola e San Possidonio, tutti e tre in aumento rispetto all’anno precedente. Sono poi quattro i Comuni che si collocano fra il 50 e il 53%: San Felice, Cavezzo, Concordia, Medolla. Maglia nera a Camposanto, nella quale nel giro di un anno la differenziata è calata del 2.2%.

Inaugurazione del pronto soccorso


Investimento da 900mila euro

Via a rimozione delle macerie del Duomo


MIRANDOLA – Inizieranno questa settimana i lavori di rimozione delle macerie del campanile della chiesa del Duomo, ad opera dei vigili del fuoco, per permettere poi al progettista incaricato dalla Direzione regionale dei Beni Culturali di effettuare una completa rilevazione dei danni interni occorsi al campanile. In proposito, l’assessore ai Lavori Pubblici Sauro Prandi, pur facendo presente il disagio alla circolazione, derivante dalla limitazione all’uso del parcheggio in piazza Conciliazione e alla chiusura di via Don Minzoni, per le circa due settimane di lavoro previste, evidenzia un ulteriore «passo in avanti» volto al recupero dei beni della città e in questo caso di un edificio particolarmente caro alla collettività e non solo ai fedeli. L’assessore, con l’occasione, fa presente come alla completa riapertura di piazza Conciliazione sarà istituita la sosta con disco orario di un’ora, permettendo così una rotazione di parcheggio a chi accede al centro storico.

Super lavoro per i sanitari «Saltiamo sempre i riposi»


Uil attacca: persi reparti. M5S protesta

Nel giorno dell’inaugurazione del pronto soccorso tornato nella sua sede naturale dell’ospedale a Mirandola, la Uil attacca sul fronte della programmazione sanitaria. «Certamente era più che necessario ripristinare e innovare il pronto soccorso dell’ospedale – scrive Giuseppe Belloni, segretario della Uil Fpl – , intervento già programmato prima del terremoto. Purtroppo però di tutte le promesse fatte dopo il sisma, cioè che nell’ospedale tutto sarebbe tornato come prima, questo è l’unico certo. Non possiamo far finta di nulla quando si sono persi i reparti di cardiologia e di pneumologia, quando chirurgia ed ortopedia sono state accorpate, quando il materno infantile è altamente a rischio perché non ha ancora raggiunto i numeri di parti necessari previsti dalla normativa». Secondo Belloni «in questa provincia la programmazione sanitaria è stata sbagliata fin dagli anni 90. Avere tre ospedali (Baggiovara, Sassuolo e Policlinico) in pochi km e chiudere via via gli ospedali di San Felice, Concordia e in ultimo Finale senza potenziare quello di Mirandola è penalizzante per i cittadini della Bassa, ma lo diventa ancor di più per la mancanza di strade veloci di collegamento con gli altri ospedali della rete. Questo porterà a breve a una mobilità sanitaria verso altre province o altra regione con un evidente danno anche sulla spesa sanitaria. La politica campanilistica dei sindaci della Bassa ancora una volta non paga e non serve ai cittadini che la abitano». Della stessa opinione anche il M5S che ieri in protesta silenziosa durante l’inaugurazione mostrava cartelloni con la riduzione dei posti letto dal 2011 a oggi e la chiusura dei reparti. Ma i problemi in ambito sanitario non finiscono qui: «La situazione del personale è difficile – continua Belloni della Uil -, si saltano continuamente i riposi, sono oltre 10 mesi che come sindacati chiediamo un incontro per trovare soluzioni alle problematiche nate a seguito del sisma, ma nessuno risponde. Al solito però, quando c’è un’inaugurazione, tutti corrono per mettersi sotto i riflettori». Ieri infatti c’erano tutti: l’assessore regionale alla Salute Lusenti, il presidente della Provincia Sabattini, il sindaco, il direttore generale dell’Ausl Martini e il direttore dell’ospedale Pesi. Per quanto riguarda la ristrutturazione del Pronto Soccorso, sono stati investiti poco meno di 958mila euro. Il progetto ha previsto una riorganizzazione degli spazi per i pazienti secondo il modello dell’intensità di cura: sono infatti stati creati 2 accessi separati per codici rossi e casi meno gravi.

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