Il Tridente dei record
Momento doro per Maserati Il mercato italiano vola a +1.100%
Se il buongiorno si vede dal mattino, a fine anno, in casa Maserati, ci sarà da brindare. E non solo per il centenario dalla fondazione, che il Tridente festeggerà a dicembre. I calici di spumante saranno dobbligo, probabilmente, anche per dati di vendita che si annunciano strabilianti, persino sopra la più ottimistica delle previsioni. Dopo aver archiviato un 2013 eccellente, chiuso con oltre 15mila vetture consegnate, a +148% sullanno precedente, in questo inizio di 2014 la casa modenese sembra aver inserito il turbo. Tra gennaio e febbraio, solo sul mercato italiano, le immatricolazioni sono state complessivamente 228, a fronte delle 19 registrate nei primi due mesi del 2013: lincremento, senza precedenti, è addirittura del 1.100%. Ma le cose vanno alla grande anche fuori dai confini nazionali. In Europa si sfiora di media il +700%: in totale, sono 854 le auto vendute nel Vecchio Continente dal primo gennaio al 28 febbraio, con una menzione particolare per i mercati di Benelux, Francia, Germania e Regno Unito. Dopo lo spot celebrativo andato in onda durante il Superbowl e la presentazione della nuova, attesissima, Alfieri al Salone internazionale dellauto di Ginevra, continua dunque il momento doro di Maserati. Marchio che, nella strategia dellad di Fiat Sergio Marchionne, sta riorientando il proprio target dal lusso al premium. Ossia dalla competizione con Lamborghini e Porsche a quella con Mercedes e Bmw. In questa prima parte di 2014, la Maserati più venduta è stata la Ghibli, che ha coperto da sola il 65% delle immatricolazioni del Tridente. Il modello viene prodotto nel nuovo stabilimento di Grugliasco, in provincia di Torino. Nel sito modenese di viale Ciro Menotti, invece, restano solo le Gran Cabrio e Gran Turismo, affiancate alla Alfa Romeo 4C. E se Maserati vola, continua il leggero calo di vendite in casa Ferrari. Nei primi due mesi dellanno,in Italia, il Cavallino Rampante ha immatricolato 44 vetture, contro le 49 dello stesso arco temporale del 2013. Ma il dato non spaventa. A Maranello, come noto, si è deciso per un abbassamento volontario delle vetture fabbricate, e dunque vendute, a fronte di un miglioramento nei conti economici. Nel 2013, il fatturato è stato pari a 2,3 miliardi di euro e lutile netto ha toccato quota 246 milioni. Anche la Rossa, insomma, ha di che brindare.
Fiom attacca: «Diritto dassemblea noi discriminati»
Assemblee negate alla Fiom negli stabilimenti del gruppo Fiat. Dopo la Ferrari, tocca anche alla Maserati. Ieri, nel giorno dei risultati di vendita record (vedere articolo a lato), il Tridente ha dovuto fare i conti con la protesta delle tute blu cigielline. Nella mattinata, rappresentanti della sigla rossa si sono presentati davanti allo stabilimento di viale Ciro Menotti per svolgere unassemblea in concomitanza con la Uilm e le altre organizzazioni sindacali. Ma lazienda non ha concesso alla Fiom di entrare. Motivo ufficiale: le dieci ore annue previste dal contratto di gruppo vigente in Fiat per le riunioni dei lavoratori erano già state prenotate dalle altre organizzazioni sindacali. «E una chiara discriminazione verso di noi», lamenta, però, il cigiellino Massimo Valentini. Il sindacalista ricorda che «l11 febbraio scorso, nello stabilimento Fiat San Matteo di Modena (quello della Cnh, ndr), allassemblea prenotata anticipatamente dalla Fiom hanno potuto partecipare anche le altre organizzazioni sindacali, Fim-Cisl e Uilm-Uil». «In quel caso – osserva Valentini -, la direzione aziendale non ha avuto nulla da eccepire e ha lasciato loro svolgere lassemblea». Maserati, insomma, discrimenerebbe Fiom rispetto alle altre sigle. E, forti della sentenza della Consulta del luglio scorso, che ha dato loro ragione, i metalmeccanici sono pronti a ricorrere alla via giudiziaria contro il Tridente. Nel merito, la Fiom denuncia «problemi seri riferiti alla produzione nello stabilimento modenese», in particolare nel reparto stoccatura: si va dalla «secca riduzione dei volumi di produzione» (con il passaggio da 14-16 auto al giorno di alcuni mesi fa alle 6-8 auto attuali) al la zmancata consegna di molte vetture Alfa 4C da giorni ferme nei parcheggi interni», fino al «futuro dei circa cento operai e tecnici provenienti dalla Fiat di Cassino arrivati a Modena oltre due mesi fa per motivazioni produttive». Alla Maserati Fiom chiede «risposte certe e chiarificatrici sul futuro dello stabilimento del Tridente e sulle tanti voci di depotenziamento produttivo».
Travolse e uccise una 16enne in bici Condannato a tre anni e quattro mesi
Tre anni e quattro mesi di reclusione per Gabardi El Habib, il pirata della strada che lo scorso 10 luglio travolse e uccise a Gorgonzola, in provincia di Milano, la 16enne Beatrice Papetti, in sella alla sua bicicletta, per poi fuggire in preda al panico senza prestarle soccorso. Lo ha deciso ieri il gup di Milano Simone Luerti al termine del processo con rito abbreviato, a otto mesi di distanza dalla morte della ragazza. Limputato si era costituito dopo una settimana dallaccaduto, ed è stato accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso, reati per i quali il pubblico ministero Laura Pedio aveva chiesto quattro anni e otto mesi. Nessuna attenuante gli è stata riconosciuta. «La pena non è giusta, ma questa è la legge italiana – ha commentato in aula Nerio Papetti, il padre di Beatrice – sono abbastanza soddisfatto, ma volevo di più. Comunque rispetto a quel che si sente in giro, di condanne a un anno e sei mesi per omicidio colposo, va bene così». Per lavvocato Musicco, anche presidente dellAssociazione vittime di incidenti della strada e sul lavoro, la condanna di ieri è un «segnale positivo perché cè una pena effettiva, anche se speravamo fosse applicata la pena chiesta dal pm, che riteniamo adeguata». Il giudice ha disposto anche la sospensione della patente per tre anni a carico dellimputato, e ha stabilito che il risarcimento a favore dei familiari, difesi dallavvocato Domenico Musicco, dovrà essere quantificato in sede civile. El Habib aveva ottenuto i domiciliari alcuni giorni dopo il suo arresto. La difesa del marocchino aveva presentato istanza di patteggiamento ad una pena attorno ai due anni, respinta però dal gup.
DallEmilia
Controlli antidroga Due conducenti sono stati sorpresi dai carabinieri della compagnia di Castelnovo Monti, in provincia di Reggio Emilia, mentre guidavano dopo aver bevuto troppo: ad entrambi i carabinieri hanno ritirato la patente. Altri 6 sono stati trovati in possesso di sostanze stupefacenti detenute per uso personale: sequestrati complessivamente 12 grammi di marijuana e uno di cocaina. Cadavere nel torrente Il corpo di una donna anziana è stato trovato poco dopo le 7 di ieri dai carbinieri della stazione di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia. La donna è stata identificata in una 70enne de luogo, che viveva sola in casa in unabitazione poco lontana dal luogo del ritrovamento. A far scattare lallarmeè stato un passante. Esclusa la morte violenta. Cacciavite e pugni In pieno giorno le ha puntato un cacciavite alla gola e dopo averla presa a pugni le ha rubato la borsa contenente 250 euro, effetti e documenti personali. E accaduto nella tarda mattinata di domenica a Reggio Emilia in Via Turri, già teatro di gravi episodi di sangue ultimo dei quali un cinese ucciso con un machete da un connazionale. I carabinieri hanno arrestato il responsabile, un 32enne di origine tunisina.
Torino, esplode una palazzina Venti i feriti, famiglie evacuate
Da accertare le cause, forse una bombola di gas
Una palazzina in Strada della Verna 20 a Torino è esplosa nella notte a causa – probabilmente – dello scoppio di una bombola di gas in un appartamento. Lo scoppio, che ha creato un incendio nella palazzina confinante, è avvenuto alle 6:15 di ieri. Lo stabile è dellAtc, di proprietà comunale. Tutte le famiglie sono state evacuate dai vigili del fuoco, che hanno estratto un bambino rimasto inizialmente bloccato sotto le macerie. Si tratta della seconda esplosione avvenuta negli ultimi giorni nel torinese: dieci giorni fa era esplosa unaltra palazzina a Moncalieri. I feriti sono una ventina: la più grave è una donna di 37 anni, madre di due figli, ricoverata allospedale Giovanni Bosco. Ha subìto una grave intossicazione da fumi ed è ricoverata in rianimazione. I suoi due figli di 12 e 15 anni sono ricoverati al Regina Margherita. Il più grande ha un trauma cranico, un trauma cervicale e una intossicazione da fumo. Non dovrebbe essere grave. Il secondo ragazzino ha preso una forte botta in testa. Sono circa 150 gli sfollati, che vivevano in 48 alloggi, tutte case popolari. Alle 9.30 è arrivato il sindaco di Torino Piero Fassino: 24 famiglie non sono potute tornare a casa, e sono state trasferite in un albergo dal comune. Sono i residenti della scala 7, dove è avvenuta lesplosione, e una famiglia che viveva nellalloggio attiguo del secondo piano. Tutti gli altri condomini, dopo i controlli per la sicurezza, sono rientrati. «Stiamo cercando di capire quali sono le cause – ha detto il presidente della Atc Elvi Rossi – la caldaia murale è intatta e la persona anziana che viveva al secondo piano, quello dove si è originato lo scoppio, non aveva bombole».
Scandalo Avastin, gli oftalmologi: 100mila pazienti penalizzati
Piovella (Soi): «Danno enorme, molte persone sono state costrette a smettere di curarsi»
«Secondo una stima induttiva su un totale di 385mila pazienti, almeno centomila hanno subito un ritardo o un salto di terapia». Così Matteo Piovella, presidente della Soi, Società oftalmologica italiana, sentito ieri pomeriggio come testimone in procura a Torino nellambito dellinchiesta che vede indagate Roche e Novartis per associazione a delinquere finalizzata al disastro colposo, allaggiotaggio e alla truffa aggravata per aver creato un cartello che escludeva dai mercati e dalle strutture sanitarie il farmaco Avastin – economico – a vantaggio del Lucentis, molto più costoso. Piovella, assistito dallavvocato Riccardo Salomone, ha presentato un esposto in procura nel dicembre 2013 che è confluito nellinchiesta del procutatore Raffaele Guariniello. «Mi ha fatto piacere – ha detto il teste dopo laudizione – che tutte le domande fossero tecniche. La mia preoccupazione era quella di aver avuto difficoltà ad attirare lattenzione. Mi soddisfa molto. Il danno subito dai pazienti è enorme – ha ancora spiegato – di fatto con leliminazione dellAvastin lunico farmaco per curare la maculopatia restava il Lucentis che costa 1300 euro a confezione. I pazienti che dovevano fare uniniezione ogni 40 giorni hanno smesso di curarsi». Secondo la denuncia sporta dallavvocato Raffaele La Placa, a nome della Soi, il danno stimato riguarda almeno centomila pazienti non curati allanno per due anni, il 2011 e il 2012. La Soi rappresenta cinquemila oculisti in Italia. Avastin e Lucentis sono, secondo la Soi, equivalenti. Entrambi curano la degenerazione maculare senile, principale causa di cecità al di sopra dei 65 anni.