PRIMO PIANO ò5
Le 5 osservazioni (critiche) di Luca de Pietri, uno dei 100 del laboratorio comunale
Luca De Pietri – tra i cento cittadini sorteggiati per il percorso partecipativo 100 per Modena – ha scritto cinque osservazioni sul Psc che mettono in luce le rilevanti criticità dell iniziativa. Eccone alcuni stralci. Nella prima chiede come mai lattività formativa dei giorni scorsi «non consentiva repliche e domande. La solerte lezione che lassessore Boschini ha declinato per unoretta nel raccontarci ciò che stava scritto e convintamente recepito già da tutti mi è sembrato un esercizio noioso quando invece tutti noi avevamo la necessità di confrontarci». Nella seconda osservazione, De Pietri punta il dito contro il metodo usato: «Trovo incoerente la divisione per Circoscrizioni: si perde il senso dellunitarietà del Psc nelle sue diverse dinamiche di scelta. Vanno messi a disposizione strumenti di collaborazione tra i 4 gruppi di lavoro, piattaforme di dialogo che arricchiscano la nostra capacità di confronto». La terza osservazione è contro il dirigente Stancari: «Ha tenuto una lezione sconcertante ed ambigua. Ha voluto confondere il piano regolatore della città con il piano abitativo sciorinando numeri, cifre ed andamento demografico senza origine di fonte e quasi che si dovesse discutere di questa parziale e contradditoria scelta come ormai necessaria. Non è così. Avrei voluto dire che il Psc è uno strumento di lettura per la città nel suo complesso, di trasformazione ambientale, culturale, antropologica e non esclusivamente mutuato dalla potenzialità abitativa del mattone. Un brutto passaggio che segna ancora la distanza interpretativa dello strumento urbanistico in discussione». Nella quarta osservazione, De Pietri denuncia che «non è stato lasciato spazio a noi per scambiarci conoscenze, informazioni, contatti. La partecipazione è fatta di confronto, dialogo e disponibilità: viene spontaneo domandarsi perchè e quali possibilità abbiamo per invertire questa tendenza». Nella quinta e ultima osservazione scrive che «lovazione sincera dedicata al professor Amendola è stata spontanea e liberatoria: questa sì è stata una breve e intensa lezione di partecipazione. Pensando a lui mi viene in mente che può essere utile una figura di garante. Così come sarebbe utile raccogliere e rendere disponibili le informazioni demografiche e di crescita della città. Partire con il piede giusto è doveroso per permettere ai 100 cittadini il diritto e il dovere di far bene il proprio mestiere».
Tanti gli edifici abbandonati e da bonificare in periferia
Alla prova del bilancio 2012, si rinnova lipotesi fusione «Faremo un referendum, ma quando sarà il momento»
CARPI – Torna la voglia di Supercomune nelle Terre dargine. Se nè avuto prova nellultima seduta di Consiglio, allapprovazione del bilancio consuntivo 2012 a dimostrazione di come la prova dei conti sia fondamentale nel valutare un approdo che – con lunificazione di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano – sulla carta dovrebbe assicurare risparmio amministrativo. Largomento infatti è stato toccato quando il consigliere leghista Filippo Rossi ha sottolineato come la percentuale di copertura delle spese per servizi sia scesa al 45.87% rispetto al 47.86% del 2011. «A causa della crisi – ha detto – non basterà più puntare a moltiplicare i servizi ma a razionalizzare quelli esistenti per dare risposte alle famiglie. Studiamo il tema, come Consiglio e assieme alla Giunta. E dite una buona volta che lobiettivo finale dellampliamento delle funzioni dellUnione è quello del Comune unico: facciamo un referendum, accetto questa sfida, basta trasferire servizi dai Comuni fino a quel momento». Il presidente dellUnione Giuseppe Schena (sindaco di Soliera) ha replicato dicendo che il referendum per il Comune unico «ci vorrà, ma quando sarà ora. Daltronde in occasione delle ultime e diverse campagne elettorali nel programma della maggioranza cera il tema dellUnione e noi lo stiamo portando avanti. Meno servizi? Vorrebbe dire meno rette ad esempio e lincidenza dei risparmi sarebbe minore dei minori introiti conseguenti. Il nostro compito è quello di leggere i bisogni e su questo adeguare i servizi che forniamo ai cittadini». Dunque il tema è destinato a essere protagonista del prossimo dibattito amministrativo, confermando una tendenza che vede altri fronti interessanti in provincia, primo fra tutti quello della Bassa, con Cavezzo, Medolla e San Prospero che hanno già preso linee dindirizzo ben precise per lunificazione. Ma anche in montagna il sindaco di Sestola ha lanciato lidea di un Supercomune del Cimone insieme ai paesi del comprensorio, approdo incentivato anche dalla riorganizzazione territoriale con la nascita della nuova Unione. Comunque, tornando tra Carpi e dintorni, va in archivio un consuntivo 2012 segnato dal sisma, che ha portato tra laltro a un sensibile calo degli introiti dalle multe. Lesercizio 2012, «in sostanziale equilibrio con le previsioni» si è chiuso con 1 milione e 347mila euro di avanzo, dei quali 761mila circa per la parte corrente e 576mila per parte investimenti, in un anno in cui è divenuto operativo il passaggio dellarea Amministrazione delle risorse umane dai singoli Comuni allUnione. Il totale della spesa corrente dellUnione nel 2012 è stato di 39 milioni e 501mila euro, cifra finanziata per 8,2 milioni da entrate proprie e per la restante parte da trasferimenti, 27,6 milioni dei quali da parte dei quattro Comuni. In occasione dellassestamento del bilancio nei mesi scorsi era stato già applicato lavanzo 2011, che era di 520mila euro. Sul fronte investimenti si sono evidenziate economie nel campo delledilizia scolastica a fronte di anni come il 2010 e il 2011 in cui si sono costruite nuove scuole a Carpi e Soliera. Ora come ora, lindebitamento rappresenta l1.8% del bilancio.
Utilizzando il sistema Paxman, evita nel 50-70% dei casi la perdita dei capelli
Novità importante al Ramazzini per i malati oncologici costretti a cure molto invasive. Tra gli effetti collaterali dei trattamenti chemioterapici, comè noto, cè anche la perdita dei capelli. Il problema potrebbe apparire secondario, ma in realtà è di primaria importanza per la salute psico-fisica del paziente. In un momento di insicurezza e fragilità generale, legato alla non facile convivenza con una malattia invasiva, lindividuo percepisce ogni trasformazione – in questo caso la perdita, seppur temporanea, dei capelli – come un trauma. Ridurre al minimo questo disagio significa dunque migliorare la fiducia in se stessi dei pazienti, e stimolare atteggiamenti positivi verso la terapia. Fra le varie soluzioni proposte per contrastare la caduta dei capelli a seguito di alcuni trattamenti di chemioterapia, lunica che a oggi abbia dimostrato, in test clinici, risultati incoraggianti è la cuffia refrigerata Paxman che è stata appena messa a disposizione dei pazienti del reparto di Oncologia dellOspedale di Carpi, grazie al contributo dellAssociazione Malati Oncologici (Amo). Il sistema Paxman, ideato in Gran Bretagna, riesce ad evitare nel 50-70% dei casi la perdita dei capelli dovuta alluso di alcuni farmaci chemioterapici. Attualmente, in Italia, il sistema è utilizzato soltanto in un altro ospedale, ad Avellino. Dopo aver visitato due strutture pubbliche inglesi (il Christies Hospital a Manchester e lospedale di Huddesfield, simile per dimensioni a quello carpigiano) lequipe della Medicina Oncologica del Ramazzini, diretta da Fabrizio Artioli con il coordinamento infermieristico di Angela Righi e in collaborazione con Amo, hanno deciso di acquistare una cuffia Paxman, da circa 30mila euro. Il sistema Paxman consiste nel raffreddamento controllato del cuoio capelluto attraverso luso di una cuffia, ed è stato inventato a Manchester dalla famiglia di imprenditori Paxman, dalla quale prende il nome. «Il principio per cui il raffreddamento del cuoio capelluto durante linfusione della chemioterapia riduce la perdita di capelli è noto – spiega linfermiera caposala Angela Righi – anche se il problema, sinora, è stato il mantenimento delle basse temperature. In passato, infatti, queste cuffie erano costituite da una gelatina che veniva raffreddata in freezer ma, una volta indossata, perdeva velocemente il suo potere refrigerante. La cuffia Paxman, invece, mantiene costante la temperatura a – 4 °C e permette di trattare 2 pazienti per volta, per un totale di 4 al giorno». Paxman non è altro che una cuffia di silicone morbido, collegata ad un impianto frigorifero compatto, che viene posta sulla testa del paziente prima, durante e dopo il trattamento chemioterapico. La temperatura del cuoio capelluto viene abbassata gradualmente, facendo circolare un refrigerante speciale allinterno della cuffia, ed è mantenuta costante per tutto il periodo del trattamento, partendo da circa 20 minuti prima e continuando anche a fine seduta per un periodo di tempo che può variare da 45 minuti sino a 2 ore. La perdita dei capelli a seguito di alcuni trattamenti di chemioterapia si verifica a causa dellatrofia parziale o totale della radice del bulbo pilifero, attaccato dal farmaco. Il sistema del raffreddamento produce invece una sensibile riduzione del flusso di sangue ai follicoli piliferi, preservandoli in questo modo dalla distruzione. Il sistema Paxman può essere efficace su una vasta gamma di farmaci chemioterapici come lepirubicina, la doxorubicina e il taxol.
Rivedere tempi e modi, parlandone con i commercianti del centro storico. Lo chiede anche Caterina Liotti, presidente del consiglio comunale in quota Pd, che affida a Facebook il proprio punto di vista sul tanto discusso progetto: «Sono certa che piazza Roma pedonalizzata sarà uno spazio recuperato alla bellezza artistica e vivibilità della nostra città, ma penso che occorra ascoltare i commercianti e individuare insieme le modalità e i tempi. I lavori devono essere programmati con i commercianti che devono organizzare tutte le loro attività, ad esempio decidere gli ordini con largo anticipo. Va studiato anche il modo per ridurre l`impatto… Procedere per stralci? Dal confronto usciranno certamente le idee migliori». Anche sul tema della sicurezza, Liotti aveva beccato la giunta, spronandola a rivedere le decisioni sullilluminazione, giudicata insufficiente.
Pighi accoglie la proposta di una seduta tematica
E ancora una volta Piazza Roma e il progetto di pedonalizzazione a calamitare lattenzione del dibattito cittadino. Per protestare contro quella che appare ormai una decisione già presa, i commercianti e i rappresentanti delle associazioni di categoria hanno fatto sentire la propria presenza in consiglio comunale, mentre si discuteva proprio del progetto che sta trovando così tante difficoltà. Grazie ad uninterrogazione presentata due mesi fa da Sandra Poppi (grillina, oggi consigliera di Modenasaluteambiente.it) trasformata in interpellanza, per circa unora opposizione e maggioranza hanno battagliato, per la prima volta in un contesto ufficiale, sul tema Piazza Roma. E sullo sfondo cerano loro, i rappresentanti di quel mondo del commercio che più di tutti sembra vedere la pedonalizzazione come una sorta di dichiarazione ufficiale di morte del centro storico e dei suoi negozi. E i toni dei cartelli esibiti in consiglio esprimevano bene il concetto: «Siamo i prossimi disoccupati», «Non facciamo morire il centro». Toni forti, per un argomento altrettanto forte: la crisi e le prospettive infauste in caso di svuotamento della piazza dalle auto. Quella dei commercianti è stata una protesta del tutto pacifica e composta, anticipata da una lettera inviata al sindaco e a tutti i capigruppo dalle quattro associazioni del commercio. Nella missiva si denuncia la mancanza di confronto preventivo e le conseguenze disastrose che porterebbe una decisione del genere. Per questo Cna, Lapam, Confcommercio e Confesercenti chiedono che il progetto venga rinviato di almeno un anno, ovvero sia fatto slittare alla prossima legislatura. Una eventualità che difficilmente verrà presa in considerazione. Il sindaco Pighi, in scadenza di mandato e non più rieleggibile, vuole consegnare alla città un piazza senza auto, un segno tangibile dei suoi dieci anni a capo del Comune. Che la decisione sia già presa lo suggerisce anche il fatto che, pur aprendo alle opposizioni che chiedono un consiglio straordinario monotematico su Piazza Roma, questo si terrà solamente dopo che la Soprintendenza avrà approvato il progetto. Dunque a cose già fatte. Certo, magari saranno possibili piccoli cambiamenti, si potrà discutere sui dettagli, ma limpianto originario rimarrà quello già deciso: Piazza Roma non sarà più un parcheggio. Unidea ritenuta giusta da tutti, ma che diventa sbagliata per i modi e i tempi in cui verrà attuata. Per molti modenesi una piazza pedonale sarà anche più bella, ma al momento servono ancora i parcheggi. nDaniele Franda