Home Blog Pagina 9934

La questione Lavoro


Vertenze roventi e infinite

La nuova Ferrari California T


La Ferrari California T sarà presentata al grande pubblico in anteprima mondiale al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra, a marzo. Ma già da oggi è possibile ammirare la berlinetta 8 cilindri online, sul sito www.ferrari.com, nei due colori di lancio: il rosso California, che riprende le tonalità delle vetture classiche, e il blu California, che sottolinea la versatilità e l’eleganza di questo nuovo modello.

Ccnl piastrelle: 17 ore di trattativa Ma l’accordo rimane lontano


Sindacati e ConfCeramica distanti sugli aumenti

Diciassette ore consecutive di confronto non sono bastate, a Confindustria Ceramica e sindacati, per trovare l’accordo sul rinnovo del contratto nazionale di settore. La Piastrella Valley di Sassuolo ancora dormiva, mercoledì mattina, quando, poco dopo le 4.30, a Roma, le rispettive delegazioni hanno deciso di sospendere il tavolo, al termine di una estenuante sessione di trattativa, andata avanti per tutta la giornata precedente. Le parti restano lontane sul principale nodo che ostacola il rinnovo: quello relativo agli aumenti dei minimi retributivi da inserire nel nuovo contratto. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil sono scesi dall’iniziale richiesta di 130 euro in tre anni. E, a sua volta, ConfCeramica è salita a 105 euro, rispetto alla proposta di 90 euro, avanzata nel vertice preliminare in ristretta di lunedì. Ma un punto d’incontro non è stato trovato. L’offerta è «insoddisfacente», osservano in una nota diffusa ieri i cigiellini, che rilevano anche come la cifra messa sul piatto dalla parte datoriale sia «al livello più basso in assoluto fra tutti i contratti rinnovati da Filctem, Femca e Uiltec nella corrente stagione contrattuale». Viale Monte Santo, peraltro, non pare avere alcuna intenzione di indietreggiare: non si dimentichi – scrive l’associazione – «la difficile realtà produttiva del settore, drammatica per alcuni comparti e territori, considerando anche gli effetti che gli inevitabili aumenti del costo del lavoro a regime hanno, insieme agli altri fattori, sulla competitività degli stabilimenti italiani». Malgrado ciò, secondo ConfCeramica, «l’attenzione della controparte viene concentrata su impropri raffronti con rinnovi contrattuali di altri settori». «Per proseguire nella trattativa – conclude il sindacato degli imprenditori -, oltre all’innegabile impegno di tutti, occorre anche una certa moderazione che continuiamo a non riscontrare nella nostra controparte». Oltre alla partita sugli aumenti, a dividere le parti c’è pure la questione occupazionale. Quella, cioè, relativa al come gestire i circa 3mila addetti del settore che hanno gli ammortizzatori sociali in scadenza. In questo caso, lo scenario è più complesso. ConfCeramica ha risposto picche ai cislini, che continuano a chiedere forme di integrazione al reddito dei lavoratori. Sulla proposta, peraltro, la Femca non sembra trovare alleati nei ‘cugini’ delle altre sigle. «A volte anche io ho questa impressione», lamenta il segretario nazionale, Angelo Colombini. «Spero che cambino idea – aggiunge -, la difesa dell’occupazione non è una parolaccia…». Dalla Cgil, il segretario regionale delle Filctem, Giordano Giovannini, gli risponde che «per salvaguardare l’occupazione gli strumenti ci sono già e ne va solo ampliato l’utilizzo». Il riferimento è a forme di riduzione dell’orario di lavoro o al rifinanziamento governativo della cassa integrazione in deroga. «Altrimenti è come cercare di svuotare il mare con un cucchiaino…», osserva il Giovannini. In una nota, la Filctem annuncia «più incisive iniziative di lotta». Di scioperi ancora non si parla, anche perché – dopo le infuocate polemiche dell’ultima volta – le altre sigle non paiono essere dell’idea. Per ora, resta lo stato di agitazione dei lavoratori. A quasi nove mesi dalla scadenza del precedente accordo, la tensione sul rinnovo resta elevata. nEnrico Mingori

Ask fa proseliti anche sotto la Ghirlandina. E fioccano le offese virtuali


Dalla sovraesposizione di Facebook alla ricerca disperata dell’anonimato. E’ questa la spiegazione del successo planetario di Ask, ultima creatura virtuale finita sul banco degli imputati dopo la morte di una minorenne in provincia di Padova. Ragazza istigata al suicidio dai suoi coetenai proprio dalle pagine del social network in questione. Sparare a zero sul sito sarebbe un errore e le ragioni di un gesto così tragico vanno cercate oltre le dinamiche virtuali: certo, però, che in un’era 2.0 come la nostra il mondo social ha un peso inimmaginabile sulle personalità più deboli. E basta fare una breve indagine su Internet per scoprire che gli utenti modenesi sono tra i più attivi in Italia, dove Ask vanta il numero maggiore di iscritti a livello mondiale. Nato nel 2010 in Lituania, il servizio è basato su un’interazione ‘domanda-risposta’: è possibile in forma anonima sulla bacheca degli altri utenti e seguire i propri amici senza che loro lo sappiano. Per rispondere alle domande è però necessario registrarsi al sito e avere almeno 13 anni. Filtrando soltanto le conversazioni modenesi si trovano semplici post di persone che vogliono fare amicizia e condividere passioni, ma anche botta e risposta che degenerano in considerazioni imbarazzanti e offensive. Al gruppo ‘Fighi di Modena’, per esempio, si fa chiaro riferimento, con una terminologia volgare, a una ragazza che secondo i rumors andrebbe con tutti quelli che gli capitano a tiro. Qualche riga sotto, un altro gossip rivela che un’altra iscritta sarebbe stata in procinto di intrattenersi con due ragazzi contemporaneamente. Qualcuno potrebbe definirla goliardia, ma è in questi casi che la linea di confine con l’umiliazione viene oltrepassata facilmente, determinando un disagio profondo nella giovane travolta dal fuoco di insinuazioni anonime. La voragine di buio che induce una ragazzina a farla finita non va ricercata soltanto in un social network come Ask, ma ne è sicuramente una componente devastante. Così, in un attimo, la ‘scorciatoia’ verso il cyberbullismo è dietro l’angolo, trasformando uno strumento di svago in una trappola dai risvolti inquietanti. Il caso Ask è scoppiato dopo il suicidio di Hannah Smith, quattordicenne del Leicestershire, avvenuto il 2 agosto 2013 a causa di insulti e inviti all’autolesionismo scritti sul suo profilo di Ask. Addirittura il premier David Cameron ha chiesto di boicottare il sito, definendolo «pieno di odio». Rimanendo in Emilia, basti ricordare il caso di Bologna, quando lo scorso settembre, tramite Ask, 250 ragazzi si diedero appuntamento per una maxi rissa ai Giardini Margherita. I due gruppi si erano autoproclamati ‘Bolobene’ e ‘Bolofeccia’. Da una parte erano schierati i liceali delle scuole della città, dall’altra i ragazzi degli istituti tecnici della periferia. nVincenzo Malara

La ‘Maria’ torna leggera


Illegittima l’equiparazione cannabis-cocaina-eroina

La Consulta boccia la Fini-Giovanardi Salta il processo per spaccio di hashish


Il giudice rinvia l’udienza per attendere la pronuncia

Marijuana e hashish tornano a essere ‘leggere’. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato illegittima la legge Fini-Giovanardi, che aveva cancellato la distinzione tra droghe pesanti (cocaina, eroina e droghe sintetiche) e leggere (cannabinoidi). Una bocciatura tecnica, visto che la norma era stata inserita nel maxi decreto per le misure di sicurezza e prevenzione delle Olimpiadi invernali di Torino. Si torna così alla Iervolino-Vassalli, vecchia legge modificata con referendum nel 1993, con una serie di conseguenze evidentissime. Una si è concretizzata ieri, prima ancora che la Consulta si pronunciasse, al Tribunale di Modena: un processo per spaccio (uno straniero trovato con 900 grammi di hashish) è stato rinviato dal giudice (su proposta dell’avvocato difensore, Patrizia Tassello) proprio in attesa di sapere cosa avrebbe deciso la Corte. Perché le differenze sono tante, e anche pesanti: con la Fini-Giovanardi, lo straniero rischia da 6 a 20 anni di carcere. Non importava quale sostanza stesse spacciando, marijuana, hashish o eroina, la pena massima era la stessa. Ora, con il ritorno alla Iervolino-Vassalli, le pene vanno dai 2 ai 6 anni. Casi singoli a parte, bisognerà vedere quale impatto avrà la decisione della Consulta dal punto di vista penale nel suo complesso: «Si dovranno attendere le motivazioni della sentenza – spiega l’avvocato Enrico Fontana, presidente della Camera Penale di Modena – per capire se inciderà anche sulle sentenze passate in giudicato. Inciderà sicuramente sui termini di prescrizione e misure cautelari. Da tempo sosteniamo che la giustizia, in particolar modo la materia penale, ha bisogno di certezze: non può essere modificata a colpi di decreti legge e successive conversioni in legge». nDaniele Franda

Bigarelli (SerT) «La repressione non funziona»


«Si è corretto un errore dal punto di vista scientifico». Massimo Bigarelli, responsabile del SerT dell’Area Nord e presidente regionale della Società italiana tossicodipendenze (Sitd), commenta così la pronuncia della Consulta sulla legge Fini-Giovanardi. «Assunta in dosaggi normali, la cannabis non è assimilabile alla cocaina o all’eroina. E questo era uno dei limiti della legge bocciata». Legge che aveva anche un pregio: «Prevedeva anche misure alternative al carcere e percorsi riabilitativi in comunità, peccato che questa parte non fosse mai stata finanziata. Ad ogni modo in questi anni abbiamo visto che con leggi restrittive non si sono ottenuti gli effetti sperati, anzi». (da.fra.)

Chiese e palestre, sbloccati i fondi


    Via libera della Regione a circa 45 milioni di euro Deciso il regolamento per l’assegnazione dei moduli

    MIRANDOLA – Sono circa 45 i milioni messi a disposizione dalla Regione per ricostruire chiese e palestre nelle zone del Cratere. Le ordinanze sono state firmate ieri a Bologna dal commissario straordinario Errani e se non altro tamponano una situazione rimasta ancora di grande emergenza. Al di la dei disagi nelle scuole e per le società sportive diversi campanili restano inagibili, bloccando con la propria precarietà alcune strade. In particolare ammontano a 29 milioni di euro le risorse destinate per realizzare le palestre scolastiche temporanee nei Comuni colpiti dal sisma. Complessivamente però si prevede una spesa pari a 27 milioni e 533.000 euro, mentre vengono assegnati ad alcuni Comuni un milione e 466.000 euro per la diretta realizzazione degli interventi: a Cavezzo 82mila euro, a Sant’Agostino 200mila euro, a Finale Emilia 532mila e a Mirandola 651mila euro. La concessione definitiva dei contributi ai Comuni e’ subordinata alla presentazione, entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza, del progetto esecutivo degli interventi. Contemporaneamente sono stati deliberati anche oltre 15 milioni di euro per le chiese dichiarate inagibili dopo il terremoto. L’ordinanza autorizza e finanzia interventi immediati di riparazione e di ripristino con miglioramento sismico degli edifici religiosi. Nella sua decisione Errani si è basato anche su indicazioni fornite da un report della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna, ufficio Beni culturali ecclesiastici. Sempre ieri in Regione è stata varata la definitiva regolamentazione per l’assegnazione ai Comuni dei prefabbricati abitativi rimovibili sia per gli ambiti urbani (poco meno di 800) che rurali (circa 170). In pratica il provvedimento regola la destinazione ai Comuni dei moduli stabilendo anche i criteri di assegnazione ai nuclei famigliari. Per quanto riguarda la distribuzione dei prefabbricati modulari abitativi rimovibili (i cosiddetti Pmar), questi sono destinati e concessi in utilizzo ai Comuni di Cavezzo, Cento, Concordia sulla Secchia, Mirandola, Novi di Modena, San Felice, San Possidonio. Mentre i prefabbricati modulari rurali rimovibili (Pmrr) sono destinati e concessi in utilizzo a diversi Comuni terremotati della Bassa modenese e delle altre provincie. L’ordinanza dispone quindi che le strutture abitative siano destinate a titolo gratuito all’alloggiamento provvisorio delle persone e nuclei familiari la cui abitazione è stata dichiarata inagibile e risulta inagibile alla data di assegnazione e fino al recupero dell’alloggio recuperato. In rispetto a quanto precedentemente disposto dall’ordinanza di sgombero emessa dal Comune per i residenti o dimoranti abitualmente alla data del sisma. Mentre il grande freddo è già arrivato il Natale si avvicina e per l’allestimento dei moduli è già iniziata la corsa contro il tempo.

    SOCIAL

    13,458FansMi piace
    214FollowerSegui
    100IscrittiIscriviti