LIETO FINEò10
Luigi Manzo, titolare dellautoparcheggio nei pressi della stazione, racconta la sua storia. Dopo aver fatto un investimento milionario per la sua autorimessa, il Comune ha aperto il maxi parcheggio gratuito dietro la stazione, facendo naufragare il suo business. E le banche non lhanno di certo aiutato. A PAGINA 28
La seconda rata sullImu, che secondo il Governo e il Comune di Modena, non doveva arrivare è invece in dirittura darrivo. Va pagata entro lunedì e il Comune di Modena si distingue tra quelli italiani perché sempre presente nella classifica di quelli che spremono i cittadini secondo la logica del «tassa e spendi». A PAGINA 6
I sindacati contro Legacoop che scarica il Pd
Lascesa di Matteo Renzi, meno vicino alla storia dellex Partito comunista rispetto ai suoi predecessori, sta provocando una serie di reazioni, pur latenti da tempo, che appaiono evidenti nellEmilia rossa. Che la cerniera di trasmissione tra le coop e il partito fosse inceppata era evidente, ma adesso i vertici della Lega annunciano che il «collateralismo» col Pd è finito. Tutto questo sommovimento a sinistra provoca anche laperto scontro tra i sindacati e la stessa centrale cooperativa, giudicata alla stregua di un «padrone» di antica memoria. E lo stesso sindacato deve ribattere a sorpresi giudizi giornalistici che guardano increduli a questa ribellione in quello che per decenni è stato propagandato come «il migliore dei mondi possibili». Non lo è mai stato e adesso, venendo a mancare le coperture ideologiche, le contraddizioni vengono a galla.
Si tratta di Giuseppe Cardinale, legato alla Ndrangheta e coinvolto in uninchiesta milanese
Doveva essere a casa, ai domiciliari, invece è stato visto a cena in un ristorante in via Emilia. Poi, dopo essere tornato precipitosamente nella sua abitazione, quando i carabinieri gli hanno contestato levasione dai domiciliari lui ha negato di essere mai uscito. Protagonista della vicenda è il 37enne Giuseppe Cardinale, colpito da unordinanza di custodia cautelare in carcere nellambito delloperazione sul voto di scambio in Lombardia, che portò allarresto dellassessore regionale Domenico Zambetti. Cardinale è considerato dagli inquirenti vicino alla cosca dei Mancuso-Morabito-Bruzzaniti: il suo ruolo sarebbe stato quello di ricettatore di alcuni macchinari ed è accusato inoltre per falso, contraffazione e riciclaggio con laggravante del metodo mafioso. Ad ogni modo, il 37enne salernitano non è nuovo a fughe dai domiciliari, se è vero che già a gennaio venne sorpreso fuori durante il periodo di detenzione nella sua abitazione a Sala Consilina, nel salernitano. Da qui poi venne trasferito a Modena, dove luomo risiede, e gli vennero accordati nuovamente i domiciliari. Fino ai giorni scorsi, quando è stato visto nuovamente fuori dallabitazione in cui avrebbe dovuto essere confinato. Nonostante luomo abbia negato di essere uscito, le verifiche effettuate hanno permesso ai carabinieri di contestargli levasione dai domiciliari.
E stata presentata ieri dal comandante della Compagnia di Modena, Carmelo Rustico, la nuova edizione del calendario storico dellArma 2014. Dodici mesi che chiuderanno il cerchio sui 200 anni di vita dei Carabinieri, rappresentando lultimo cinquantennio di storia del nostro Paese. Nelle varie tavole si celebrano momenti indimenticabili, a partire dal primo soccorso alle popolazioni colpite dalle calamità naturali, fino ad una pagina indelebile dellultimo trentennio come i sequestri di persona negli anni 80 e 90. Nel calendario non mancano poi il ricordo del contrasto ai fenomeni di eversione e lentrata delle donne nei Carabinieri nel 99. Infine, una pagina dedicata anche a Papa Francesco: fu proprio un gesuita a scrivere lo storico regolamento dellArma.
I controlli hanno interessato anche 700 aziende della provincia
E stato un altro anno intenso quello del comando provinciale dei Carabinieri. Un 2013 con migliaia di richieste di pronto intervento e un costante contatto con territorio e cittadini. Ieri il comandante del Nucleo Investigativo, Mario Marino, ha diffuso i dati dellattività degli ultimi undici mesi, dove a spiccare sono in particolare i 4.290 arresti, ben il 23% in più rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. Oltre 105mila le richieste di pronto intervento pervenute, di cui 2.063 per reati consumati, 1.671 per soccorso e 636 per flagranza di reato. Le attività investigative hanno poi permesso di scoprire 648 furti e sventare 56 rapine. Altra piaga, monitorata puntualmente dallArma, è lo spaccio di stupefacenti per cui sono finite in manette 187 persone, 96 denunciate e 237 segnalate. Seppur in diminuzione rispetto al passato, il fenomeno della prostituzione continua a interessare parte della periferia: in questo ambito i Carabinieri hanno arrestato 8 persone per sfruttamento e segnalato 27 individui durante i pattugliamenti notturni principalmente in via Emilia Ovest e alla Bruciata. Per quanto riguarda invece i controlli sulle principali vie di comunicazione, la polizia stradale ha identificato oltre 128 mila persone e controllato 95 mila mezzi. Le multe per violazioni al codice della strada sono state 4.772: 181 i mezzi sequestrati, 132 quelli sottoposti a fermo. A questi si aggiungono 287 documenti di circolazione ritirati e 361 patenti ritirate.In tema di lavoro e commercio, sono stati oltre 700 i controlli in negozi e aziende con 200 denunce. LArma modenese ha svolto compiti connessi anche con la ricerca di dispersi e di scomparsi, ponendosi come obiettivo la protezione del patrimonio culturale, di costrastare le frodi e le sofisticazioni del settore agricolo, alimentare o sanitario.
Gli agenti hanno tenuto docchio quella casa in strada Vaciglio per quattro giorno. Troppo sospetto il continuo via vai di ragazzi italiani e stranieri. Così, due sere fa, hanno deciso di suonare al campanello e sono stati fatti entrare senza problemi dagli inquilini, probabilmente scambiandoli per clienti. Una volta dentro, però, i Carabinieri hanno svelato la loro identità e hanno proceduto a perquisire la casa abitata da quattro tunisini. Una ricerca che ha portato alla scoperta di 6 grammi di hashis. Lappartamento è risultato regolarmente in affitto e con tutti i contratti in ordine, ma per due dei quattro tunisini, un ventenne e un trentenne, sono scattate le manette perché risultati coinvolti in altri procedimenti pendenti per spaccio di sostanze stupefacenti. Denunciati gli altri due coinquilini. Con tutta probabilità la casa fungeva da luogo di rifornimento per i giovani del quartiere.