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Un tour tra negozi e agenzie viaggi


    Estate tempo di tuffi e bagni, ma pure di affari. Quelli delle agenzie di viaggio, quelli dei saldi estivi dei negozi. Con la crisi, però, anche la bella stagione risente dei contraccolpi della recessione. Lo conferma la scomparsa del bollino nero – i giorni ad alta intensità di traffico sulle strade -, lo rafforza la riduzione sempre maggiore dei giorni di vacanza e lo ribadisce la minore attrazione degli sconti estivi. L’unico aspetto positivo per chi resta in città è che non si desertifica più come in passato e non mancano, quindi, le serate ricche di intrattenimenti. Nella puntata di ieri abbiamo tracciato il quadro generale del fenomeno; oggi, invece, affrontiamo il tema dei saldi. Nel nostro viaggio lungo via Emilia centro, gli esercenti hanno raccontato come gli affari vadano meglio rispetto all’anno passato, quando pesava l’effetto sisma, ma sono ancora lontani i fasti pre-crisi. A preoccupare piuttosto gli esercenti sono le scontistiche selvagge proposte da alcuni concorrenti.

    INIZIATIVE ESTIVE


      Un’esperienza unica in Appennino

      La natura come autentica lezione di vita Succede al ‘Summer camp’ di Montese


        Ai ragazzi vengono insegnati i segreti degli animali

        Sarà il Modena di Mazzarani Tutto passerà dai suoi piedi


          Zoboli capitano e perno della difesa. Ma manca l’attacco

          E’ iniziato ufficialmente ieri pomeriggio, con il primo allenamento in programma alle ore 17, il ritiro del Modena in quel di Fanano. Dopo un’ultima sessione mattutina in città, la truppa si è congedata pranzando e, successivamente, prendendo il pullman in direzione Appennino. Dopo un paio di giorni incentrati su test fisici e tanta tattica fra il Braglia e lo Zelocchi, mister Novellino assieme al neo preparatore atletico Tito torchierà anche fisicamente un gruppo che, a differenza dell’anno scorso, parte già più nutrito, ma che necessita ancora di qualche innesto tra cui quattro elementi in grado di dare esperienza e qualità soprattutto dalla cintola in su. Certamente la lacuna più grande al momento è quella del centravanti. Lo scorso anno, di questi tempi, Matteo Ardemagni era il punto di riferimento designato del reparto avanzato ed iniziò fin dal primo allenamento a lavorare con il gruppo agli ordini di mister Marcolin. Quest’anno, con ogni probabilità, mister Novellino dovrà lavorare per dare alla squadra un gioco più corale e meno incentrato sulla finalizzazione del terminale offensivo. In questo modo verrà chiamato maggiormente in causa il trio di elementi sulla trequarti capeggiato da Andrea Mazzarani. Il fantasista, acquistato in comproprietà dall’Udinese, dovrà essere l’uomo in più rispetto alla scorsa stagione. Arrivato a gennaio ancora lontano dalla miglior condizione è cresciuto con il passare dei mesi ed ha trovato anche nel finale di stagione buoni spunti che gli sono valsi tre reti. Iniziare la preparazione fisica dall’inizio dopo alcuni mesi di rodaggio, però, dovrebbero riportarlo alla condizione fisica che lo ha fatto esplodere due stagioni fa proprio in gialloblu e confermare la stagione successiva in quel di Novara dove, partito come riserva, ha saputo imporsi e diventare titolare nella seconda parte di stagione. In mezzo al campo, invece, ci sarà tanta dinamicità con il rientro di Dalla Bona e con giocatori come Signori e Rizzo in grado di proporre novanta minuti di enorme dinamismo fatti di contrasti, inserimenti ed anche finalizzazioni. Mancherà, o manca per il momento, il giocatore in grado di illuminare con la giocata o con il lancio dalle retrovie. Molto diversa, inoltre, sarà anche la difesa che di fatto ripartirà dal solo Davide Zoboli, diventato anche il nuovo capitano. Al suo fianco non ci saranno più giocatori come Andelkovic e Perna, ma ritornerà dopo una stagione da esterno Simone Gozzi che, per caratteristiche, può essere il marcatore puro in grado di affiancare colui deputato a guidare la difesa. Un punto interrogativo pressoché totale, invece, quello che riguarda gli esterni d’attacco e difesa titolari. La sensazione è che sulla destra Molina, viste le prestazioni fornite in due stagioni di Lega Pro, possa anche giocarsi una maglia da titolare. Infine il portiere. Non c’è più Colombi sostituito dal suo vecchio secondo Manfredini. Le differenze di rendimento tra i due sono state minime nella scorsa stagione, a favore del nuovo numero uno c’è la maggior propensione e sicurezza nelle uscite sia alte che basse. nAndrea Lolli

          20 convocati


            PORTIERI Marco Costantino (‘91) Angelo Di Stasio (‘91) Nicolò Manfredini (‘88) DIFENSORI Luca Calapai (‘93) Filippo Carini (‘90) Simone Gozzi (‘86) Gianni Manfrin (‘93) Alberto Massacci (‘93) Filippo Minarini (‘94) Davide Zoboli (‘81) Gianluca Zucchini (‘95) CENTROCAMPISTI Daniele Dalla Bona (‘83) Giuseppe Franco (‘95) Andrea Mazzarani (‘89) Salvatore Molina (‘92) Riccardo Nardini (‘83) Luca Rizzo (‘92) Francesco Signori (‘88) Giordano Vaccari ATTACCANTI Doudou Mangni (‘93) Francesco Stanco (‘87) Michele Trombetta (‘94) * Fra parentesi l’anno di nascita

            DOPO IL SISMA


              La difficile ripartenza della Bassa

              Il Pil regionale del 2013 viene riaggiornato al ribasso


                Lo scenario di previsione macro-economica diffuso da Unioncamere, in collaborazione con Prometeia, non da speranze all’economia emiliano- romagnola. C’è un costante peggioramento e non consola il fatto che l’andamento regionale risulta leggermente migliore rispetto a quello nazionale. Tradotto: la crisi, nonostante le previsioni di risalita che arrivano da più parti, continua a mordere feroce. In particolare, si accentua la contrazione del Pil prevista per quest’anno, che passa da -0,5 a -1,1% La ripresa dovrebbe arrivare solo nel 2014, ma la sua ampiezza si ridurrà dall’1,6 all’1% mentre il Pil scenderà al di sotto dei livelli minimi toccati al culmine della crisi nel 2009. Insomma, la luce in fondo al tunnel è lontana. E ancora tanto. A soffrire, secondo Unioncamere, sono ancora i consumi che, per l’anno in corso, scenderanno nuovamente più del Pil (-2,2%). Senza dimenticare che a causa della recessione nei paesi dell’Unione europea, le esportazioni non cresceranno più del 2,8%. Proprio l’export è una delle ancore di salvezza delle imprese che, in qualche modo, limiterà l’emorragia. Numeri comunque in rosso che non infondono fiducia a cittadini ed imprese. Guardando ai singoli settori, nel 2013 l’industria registrerà una flessione del valore aggiunto dell’1,8%, le costruzioni del 3,1% mentre i servizi dovrebbero registrare una contrazione dello 0,4%. Quanto al lavoro, sostiene lo studio, il tasso di attività scenderà dal 47,8% al 47,1%; la recessione determinerà una riduzione del numero degli occupati dello 0,7% e il tasso di disoccupazione, che era pari al 2,9% nel 2007, dovrebbe giungere a toccare quest’anno il 7,7%.

                White list, la replica della Prefettura


                  Presa di posizione alla luce dei rilievi di Ance Modena: «Il sistema funziona, il nostro organico sarà rinforzato»

                  Cara Ance Modena, il sistema della white list funziona e, a breve, le cose potrebbero andare ancora meglio. Tutto sotto controllo, insomma. Si può riassumere così, la replica che la Prefettura di viale Martiri della Libertà ha inviato ieri a Stefano Betti, presidente provinciale dell’associazione di costruttori afferenti a Confindustria. Betti, due giorni or sono, ha in sostanza attribuito un effetto di alterazione della concorrenza al sistema della white list, l’elenco che certifica, per le aziende che intendono lavorare nella ricostruzione della Bassa, l’assenza di qualsiasi legame con la criminalità organizzata. Secondo Betti, a Modena, dove le richieste di iscrizione sono state oltre 3mila, per smaltire tutte le pratiche potrebbero servire addirittura vent’anni. E così le imprese con sede in provincia rischiano di restare escluse dagli appalti, a tutto vantaggio delle ditte di altre regioni, dove le Prefetture hanno meno domande da valutare e le iscrizioni sono più celeri. E’ vero, peraltro, che esiste la white list d’attesa, un elenco in cui le imprese sono temporaneamente inserite e abilitate a lavorare, prima che arrivi il verdetto definitivo. Ma per Ance Modena poco importa: i committenti privati, infatti, sarebbero restii ad affidare i lavori alle ditte nella lista provvisoria in quanto, se un giorno tali ditte fossero bocciate, verrebbero meno i contributi statali alla ricostruzione. Nella propria risposta, però, la Prefettura di Modena sottolinea l’importante ruolo della white list provvisoria, alla quale hanno avuto accesso già 2300 imprese. Che, in ogni caso, non sono escluse di diritto dalla ricostruzione. Anzi: se una società inserita in tale elenco vince un bando pubblico, l’appalto deve necessariamente essere a lei affidato, come prescrive l’articolo 5bis del decreto 74 del 2012. Ma la replica di viale Martiri va poi oltre, ed entra nel merito della contestazione secondo cui le forze sarebbero insufficienti a smaltire celermente l’elevato numero di pratiche. Per procedere più velocemente, ha ricordato la Prefettura, è stata adottata «una serie di accorgimenti organizzativi che hanno consentito il potenziamento dell’ufficio preposto al settore anti-mafia, garantendo comunque la funzionalità di tutti gli altri servizi». Inoltre, sono in via di definizione i passaggi istituzionali con cui a quel settore dovrebbero essere assegnate, in maniera straordinaria, ulteriori risorse umane. La Prefettura di Modena, dunque, ha risposto prontamente agli edili confindustriali. In ballo, c’è l’effetto-traino che la ricostruzione della Bassa può dare alla ripresa economica. Una partita che, se si guarda al valore dei contributi statali, nel complesso vale almeno 6 miliardi di euro.

                  Dalla denuncia degli Amici del Cuore al blitz dei Nas


                    Quando la sanità modenese era conosciuti soprattutto per i risultati scientifici di eccellenza. Oggi le note di merito, per fortuna, ci sono ancora tutte, ma sulle pagine dei giornali non si va solo per i risultati professionali. Le inchieste giudiziarie hanno, infatti, macchiato in profondità i nostri camici. Non a caso l’inchiesta che ha sconvolto in quest’ultimo anno il sistema sanitario modenese ha preso il nome di ‘camici sporchi’. Le indagini, coordinate dal pm Marco Niccolini, hanno preso spunto dall’esposto dell’associazione ‘Amici del cuore’ che, nel marzo del 2011, denuncia presunti disservizi all’interno del reparto di Cardiologia del Policlinico. Lo stesso presidente dell’associazione, il professor Giovanni Spinella, venne operato al Policlinico, poi, in fin di vita, fu salvato all’Hesperia. Il suo caso è sfociato in un fascicolo a parte, ancora aperto. La magistratura inizia ad indagare, affiorano i primi elementi di riscontro. Alla fine scattano le manette. Il 9 novembre scorso il gip Paola Losavio autorizza l’esecuzione di nove misure cautelari a carico di altrettanti medici che lavorano o hanno lavorato al Policlinico. In tutto vengono iscritte nel registro degli indagati 67 persone, tra cui anche dei manager di aziende farmaceutiche. Secondo gli inquirenti, nel reparto di Cardiologia venivano effettuate sperimentazioni non autorizzate e soprattutto all’insaputa dei pazienti, i cui esiti venivano poi pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Per svolgere tali interventi i medici venivano pagati da aziende farmaceutiche attraverso Onlus fittizie appositamente create. Circa tre mesi fa la Procura ha inviato gli avvisi di fine indagini ai soggetti interessati, che hanno avuto il tempo poi per farsi interrogare. Ora si avvicina il momento della verità: i pm dovranno chiedere il processo o l’archiviazione per ogni singola posizione. Tra i 40 indagati rimangono i nove sottoposti a misure cautelari: Giuseppe Sangiorgi, allora direttore di Emodinamica, l’unico arrestato (poi scarcerato), e gli altri ai domiciliari (poi resi liberi dal Riesame) come l’ex direttore del reparto, la prof. Maria Grazia Modena, Alessandro Aprile, all’epoca dei fatti medico frequentatore di master a Cardiologia, il cardiologo del Policlinico Luigi Vincenzo Politi, Simona Lambertini, ex assegnista di ricerca, Giuseppe Zoccai (ex cardiologo del Policlinico), Fabrizio Clementi (cardiologo a Tor Vergata, Roma), Alessandro Mauriello (prof. e medico di anatomia presso il Policlinico di Tor Vergata, Roma) e Andrea Amato, all’epoca dei fatti medico frequentatore di master a Cardiologia.

                    IL CASO CARDIOLOGIA


                      Il libro che scotta

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