Carcere per Dolores Valandro e Agostino Pedrali Sui loro profili avevano attaccato lallora ministro
Offesero la Kyenge su Facebook, condannati al carcere. È il destino che accomuna i due leghisti Dolores Valandro e Agostino Pedrali, che nei mesi scorsi si sono resi protagonisti di pesanti attacchi allallora ministro allIntegrazione. Durissima la condanna in appello per lex consigliera della provincia padovana Dolores Valandro che, lo scorso 13 giugno, sulla sua pagina Facebook aveva scritto: «Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato». Nelle scorse ore la Corte dAppello di Venezia ha confermato la condanna del tribunale di Padova: 13 mesi (sospesi) e il divieto, per tre anni, di partecipazione a campagne elettorali e manifestazioni di propaganda politica. Ma la difesa non ci sta e annuncia di voler proseguire la battaglia giudiziaria fino alla Suprema Corte. Secondo lavvocato della donna, infatti, non esisterebbe la sussistenza di un nesso di stampo razzista. Il testo incriminato non farebbe, a suo avviso, riferimento alcuno al pregiudizio di cui sarebbe accusata la Valandro. La donna ha sostenuto davanti ai giudici di aver scritto la frase perchè «dispiaciuta del fatto che lallora ministro non ha avuto parole di sostegno nei confronti di donne italiane» che erano state recentemente violentate da extracomunitari. E nella sua difesa, la ex consigliere leghista ha poi fatto riferimento a un episodio di molestie sessuali subite anni fa dalla figlia da parte di un «diversamente italiano». Ma i giudici non le hanno creduto. E andata meglio ad Agostino Pedrali, ex assessore leghista della provincia bresciana. E infatti stato condannato a due mesi di reclusione per aver pubblicato sul sociale network la foto di Cecile Kyenge vicino a quella di una scimmia, con sotto la scritta Separate alla nascita. E il commento: «Dite quello che volete, ma non assomiglia a un orango. Dai, guardate bene». Pedrali – che si era dimesso dallincarico in Comune dopo pochi giorni – è stato giudicato colpevole di diffamazione aggravata da discriminazione etnico razziale. Lesponente del Carroccio non andrà in carcere, dal momento che la pena gli è stata sospesa, ma ha incassato comunque la solidarietà del suo partito. Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha infatti subito scritto sul suo profilo Facebook: «Condanna di due mesi a un ex assessore leghista bresciano per aver offeso la Kyenge su Facebook. E intanto sbarcano migliaia di clandestini: Italia Stato fallito e amico dei delinquenti».