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Fry: «Stiamo migliorando, ma presto per vedere i valori reali»


«Anche se stiamo facendo progressi su tutti i fronti, sappiamo bene che al venerdì difficilmente emergono quelli che sono i reali valori in campo. Le basse temperature hanno influenzato il rendimento degli pneumatici e anche se per i prossimi giorni mi aspetto un asfalto in condizioni migliori, la pioggia attesa per le qualifiche potrebbe far diventare il turno una vera lotteria. Al di là di ogni possibile previsione quel che conta di più è rimanere sempre concentrati». Lo dice al termine delle prime prove libere del Gp della Cina il direttore dell’Ingegneria della Ferrari, Pat Fry. «E’ stato un venerdì particolarmente impegnativo sia per i piloti in pista che per i ragazzi in garage – aggiunge – Nella prima sessione a causa di un problema tecnico la vettura di Kimi è rimasta ai box dopo il giro di installazione, mentre con Fernando siamo riusciti a completare numerose prove di set-up e alcune verifiche sulla power unit. Il pomeriggio è stato più normale e con entrambe le vetture abbiamo lavorato sul bilanciamento e sull’erogazione della potenza».

Motor show, Muzzarelli è soddisfatto


«La proposta di far arrivare a Modena, in connessione con Bologna, una parte del nuovo Motor Show rappresenta una enorme opportunità che dobbiamo sfruttare fino in fondo». Lo sostiene il candidato sindaco del Pd, Giancarlo Muzzarelli, che aggiunge: «Vinceremo a pieno questa sfida se sapremo inquadrare questo evento nell’ambito della tecnologia verde e della mobilità innovativa». Con questa scelta «si riconosce il ruolo della nostra ‘terra dei motori’ e, contemporaneamente, si valorizza la rete fieristica regionale come piattaforma di lancio per le eccellenze e per i distretti, compreso il nuovo comparto aerospaziale». Infine, oltre al Motor Show, è fondamentale «sottolineare la scelta di acquisizione di importanti marchi da parte delle Fiere di Bologna e Modena. Questa decisione consente di organizzare direttamente le kermesse future e di non far allontanare manifestazioni straordinarie dal nostro territorio».

Esclusi i Verdi di Syusy Blady dalle europee


Clamorosa svolta in vista delle elezioni europee. La lista unitaria Green Italia – Verdi Europei, con i 73 candidati tra cui anche Syusy Blady capolista per il Nord-Est, è stata esclusa in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali, poiché gli uffici elettorali non hanno riconosciuto il diritto all’esenzione delle firme per la lista collegata al Partito dei Verdi Europe. In sostanza i Green Italia e Verdi Europei che si sono presentati in una lista congiunta non hanno partecipato alla raccolta firme in quanto hanno una rappresentanza al Parlamento europeo. Il partito ha quindi presentato ricorso. Per sbloccare la situazione, nelle ultime ore si sono mossi i vertici del Partito Verde Europeo, appellandosi al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

Tra Facebook e realtà


Mano pesante dei giudici

Fiom incontra i candidati per parlare della Maserati Preoccupazioni dei lavoratori sul futuro del Tridente


La richiesta: «Subito un impegno formale per attivare una sede»

Fi e Ncd ancora in trattativa per un unico candidato sindaco


Trattative ancora aperte tra Forza Italia e Ncd per arrivare a una candidatura unitaria del centrodestra alle prossime amministrative di Modena. Nel primo pomeriggio di ieri Carlo Giovanardi ha respinto al mittente l’invito degli azzurri, ma (al momento) è solo strategia. Il senatore ha sostenuto che la sua candidatura «è più popolare di tutte le altre del centrodestra a Modena», che «è stata presentata 15 giorni prima di quella di Pellacani», ed ha «molte più possibilità di andare al ballottaggio rispetto al candidato della coalizione». Giovanardi anticipa anche che intorno alla sua candidatura «c’è una lista fortissima che presenteremo martedì prossimo», ma aggiunge però che «se Forza Italia e gli altri vogliono sostenere la mia candidatura la porta è sempre aperta». E la risposta di Giuseppe Pellacani, candidato sindaco di Forza Italia, non si è fatta attendere: «Il cambiamento è improcrastinabile e l’NCD costituirebbe un tassello importante per raggiungere un obiettivo storico: il ballottaggio prima, e la vittoria poi». Sottolinea: «Capisco siano sorte delle difficoltà, ma mi sembrano superabili. Anche perché mi paiono più legate a vicende personale che a reali divergenze di pensiero e di valori. Oggi bisogna unire le forze per conquistare un risultato storico». Invita a lasciarsi «alle spalle polemiche politiche sterili, che non interessano a nessuno, tanto meno ai cittadini. Alle elezioni europee Nuovo Centro Destra e UDC col PPE non sono già insieme? Allora, Senatore, davvero non comprendo perché a Modena, il capoluogo di provincia, si debba correre da separati in casa». «Mi auguro – conclude – che Ncd e tutti quelli che condividono gli stessi valori, i nostri valori, possano mettere da parte ogni personalismo e superare l’ostacolo che ci divide. Sono certo che i modenesi sapranno distinguere fra coloro che fanno di tutto per dare una svolta a questa città,e che li premieranno con il loro voto (utile), lasciando soliquelli che, andando da soli, altro non se non fanno il gioco della sinistra».

Insulti su Fb alla Kyenge, dure condanne


Carcere per Dolores Valandro e Agostino Pedrali Sui loro profili avevano attaccato l’allora ministro

Offesero la Kyenge su Facebook, condannati al carcere. È il destino che accomuna i due leghisti Dolores Valandro e Agostino Pedrali, che nei mesi scorsi si sono resi protagonisti di pesanti attacchi all’allora ministro all’Integrazione. Durissima la condanna in appello per l’ex consigliera della provincia padovana Dolores Valandro che, lo scorso 13 giugno, sulla sua pagina Facebook aveva scritto: «Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato». Nelle scorse ore la Corte d’Appello di Venezia ha confermato la condanna del tribunale di Padova: 13 mesi (sospesi) e il divieto, per tre anni, di partecipazione a campagne elettorali e manifestazioni di propaganda politica. Ma la difesa non ci sta e annuncia di voler proseguire la battaglia giudiziaria fino alla Suprema Corte. Secondo l’avvocato della donna, infatti, non esisterebbe la sussistenza di un nesso di stampo razzista. Il testo incriminato non farebbe, a suo avviso, riferimento alcuno al pregiudizio di cui sarebbe accusata la Valandro. La donna ha sostenuto davanti ai giudici di aver scritto la frase perchè «dispiaciuta del fatto che l’allora ministro non ha avuto parole di sostegno nei confronti di donne italiane» che erano state recentemente violentate da extracomunitari. E nella sua difesa, la ex consigliere leghista ha poi fatto riferimento a un episodio di molestie sessuali subite anni fa dalla figlia da parte di un «diversamente italiano». Ma i giudici non le hanno creduto. E’ andata meglio ad Agostino Pedrali, ex assessore leghista della provincia bresciana. E’ infatti stato condannato a due mesi di reclusione per aver pubblicato sul sociale network la foto di Cecile Kyenge vicino a quella di una scimmia, con sotto la scritta ‘Separate alla nascita’. E il commento: «Dite quello che volete, ma non assomiglia a un orango. Dai, guardate bene». Pedrali – che si era dimesso dall’incarico in Comune dopo pochi giorni – è stato giudicato colpevole di diffamazione aggravata da discriminazione etnico razziale. L’esponente del Carroccio non andrà in carcere, dal momento che la pena gli è stata sospesa, ma ha incassato comunque la solidarietà del suo partito. Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, ha infatti subito scritto sul suo profilo Facebook: «Condanna di due mesi a un ex assessore leghista bresciano per aver offeso la Kyenge su Facebook. E intanto sbarcano migliaia di clandestini: Italia Stato fallito e amico dei delinquenti».

RADIOMERCATO


    Chi arriva, chi parte, chi… forse: la situazione

    Gorgonzola: autista pirata si costituisce


      Si è costituito ai carabinieri che lo hanno arrestato, l’uomo che il 10 luglio scorso alla guida della sua auto aveva investito e ucciso la quindicenne Beatrice Papetti, che in quel momento stava attraversando in bicicletta la strada Padana Superiore a Gorgonzola, nel Milanese, insieme a un suo cugino rimasto illeso. Si tratta di un 39enne ambulante di origine marocchina che intorno alle 22 di martedì si è presentato con il suo avvocato ai carabinieri della compagnia di Cassano d’Adda, che stavano svolgendo le indagini e che l’hanno interrogato tutta la notte. Gabardi El Habib, che risiede a Roccello, dopo l’incidente era scappato cercando di far perdere le proprie tracce. Poi, in preda «ad un terribile rimorso» dopo aver visto le foto della ragazza pubblicate dai siti e dai quotidiani, si è consegnato alle forze dell’ordine e si sarebbe difeso spiegando ai militari di non aver visto inizialmente la ragazza e poi di essere stato preso dal panico e quindi di essere fuggito. A spingerlo a costituirsi sarebbero stati anche i consigli ricevuti nella sua moschea. L’auto dell’uomo è stata posta sotto sequestro.

      Messina, truffa sui corsi di formazione, 10 arresti Fatture gonfiate fino al 600% su finanziamenti Ue


        Un nuovo terremoto scuote il mondo della Formazione professionale in Sicilia, dove un’inchiesta della Procura di Messina ha fatto luce su una serie di illeciti connessi al finanziamento dei corsi con fondi dello Stato e dell’Unione Europea. La Guardia di finanza e la Polizia hanno eseguito dieci ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e una misura di sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, nei confronti di persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate a progetti formativi. La lente dei magistrati si è concentrata su tre centri di formazione professionale attivi nella provincia di Messina: Lumen, Aram e Ancol. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dai pm Camillo Falvo, Fabrizio Monaco ed Antonio Carchietti, hanno fatto luce su un sistema grazie al quale venivano gonfiati i prezzi delle prestazioni di servizio o degli acquisti di beni necessari per l’attività degli enti. In particolare sarebbero state accertate prestazioni totalmente simulate e sovrafatturazione delle spese di gestione. In questo modo i rappresentanti legali dei centri di formazione, attraverso la compiacenza dei titolari di alcune società con i quali erano legati da vincoli di parentela o di fiducia, riuscivano a documentare spese a prezzi notevolmente superiori a quelli di mercato. I centri in questione, che erano senza fine di lucro, avrebbero quindi ottenuto finanziamenti per importi di gran lunga superiori ai costi effettivamente sostenuti. Tra gli arrestati, spiccano i nomi delle mogli di due importanti personaggi politici: si tratta delle rispettive consorti del deputato Pd Francantonio Genovese, Chiara Schirò, e dell’ex sindaco Pdl della città Giuseppe Buzzanca, Daniela D’Urso.

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