Berlusconi smentisce le voci sulle elezioni europee Al meeting Forza Silvio si parla di cambiamento
«Sono tutte invenzioni, i miei figli non saranno candidati nelle liste per le Europee». Così Silvio Berlusconi, lasciando lauditorium Seraphicum, dove si è tenuta la prima conferenza dei club Forza Silvio di Roma, ha smentito le voci sulla candidatura di Barbara e Marina alle europee. Ma non solo di elezioni si è parlato. «Siamo in una situazione così preoccupante che ogni tanto bisogna fare ricorso a qualche cosa che è stato un sorriso perchè se dovessimo concentrare lattenzione sulla realtà dovremmo diventare molto preoccupati. Siamo tutti consapevoli di quello che sta passando il nostro Paese: in ventanni abbiamo avuto quattro colpi di Stato», ha esordito lex premier. «Noi italiani non abbiamo mai, dal 1948 ad oggi, imparato a votare: credo che tutti abbiano la consapevolezza che i Paesi che sono meglio governati, sono Paesi con una situazione politica bipolare. Noi votiamo sempre in modo frazionato e troppe persone seguono, nel voto, simpatie personali». Il leader di Forza Italia ha poi parlato dellattuale governo, guidato «dal terzo presidente del Consiglio non eletto dai cittadini». E al premier lancia una frecciatina: «Il presidente del Consiglio in Italia non ha poteri: può solo togliersi la giacca e restare in camicia bianca quando tutti restano con la giacca. Lunica cosa che ha il potere di fare è scrivere lordine del giorno dei Consigli dei ministri». Sulloperato dellesecutivo, Berlusconi ha aggiunto che «se non si riusciranno ad abbassare le tasse non ci sarà mai nessuna ripresa economica; se leggete i giornali vi accorgete di quanto bisogno abbiamo di un assoluto cambiamento». Ma la stoccata arriva sullatteggiamento che Renzi ha avuto con i partner europei: «Noi abbiamo bisogno di un assoluto cambiamento e il cambiamento deve avvenire non andando in Ue a ricevere sorrisini e pacche sulle spalle ma andando decisi e mettendo il veto quando qualcosa non va». Poi, un accenno alla giustizia, ribadendo che «la magistratura è un contropotere che tiene sotto di sè il potere parlamentare ed esecutivo». Inoltre, «oggi la Corte costituzionale ha 11 membri di centrosinistra e 4 di centrodestra: non possiamo far nessun passo avanti nella competitività con gli altri Paesi se non cambiamo questo assetto istituzionale».