18.8 C
Modena
mercoledì, Agosto 20, 2025
Home Blog Pagina 9883

Bellelli (Pd) in “Bottega”: ora il lavoro


Il candidato del centrosinistra Alberto Bellelli ha inaugurato ieri la “Bottega del programma”, la sede del vecchio comitato elettorale che ora diventa fucina di idee. Dopo il primo appuntamento di ieri, il candidato sindaco ha lanciato i prossimi incontri. Il 2 aprile sostenitori e simpatizzanti potranno incontrarsi con il candidato per discutere di impresa, lavoro; sport e benessere; scuola, sociale, sanità. L’altro appuntamento è fissato invece per la settimana successiva, il 9 aprile sempre alle 21 e si discuterà di ambiente, territorio; giovani, cultura e sicurezza. «Siamo stanchi di sentire parlare solo in prima persona – ha commentato il candidato uscito vincente dalle primarie – e siamo coscienti che le cose si fanno solo se siamo in tanti ed assieme».

Sicurezza sul lavoro, una mano dai Consorzi


Per le aziende aiuti a costo zero per districarsi tra norme ed esercitazioni

Vincenzo De Ruvo, recenti episodi di incidenti sul lavoro fanno tornare d’attualità l’argomento della sicurezza sui posti di lavoro. Come stanno le cose? Vincenzo De Ruvo, un esperto in sistemi di prevenzione antinfortunistica, è un tecnico della materia e risponde affermando che prima che un obbligo di legge, la sicurezza è e deve essere una priorità assoluta. E allora? «Succede che spesso la sicurezza appare come un onere finanziario per le aziende piccole e grandi che siano, con un ginepraio di norme spesso incomprensibili o contraddittorie tra loro che alla fine fanno aumentare gli obblighi burocratici per le aziende già alle prese con le difficoltà economiche ben note». Qualche esempio? «Vi sono non meno di una ventina di norme e di regolamenti che debbono essere osservati negli ambienti di lavoro e tutti a carico delle aziende, norme che i dipendenti da parte loro debbono osservare. E non sempre lo fanno, a volte per pigrizia o perché appaiono vetuste, anacronistiche per i nostri tempi, come la misurazione delle vibrazioni o dell’impatto acustico, o i piani di evacuazione dai locali, o i corsi base di sicurezza, i corsi antincendio, eccetera». Che fare allora? «Per fortuna che sono sorti negli ultimi tempi Consorzi di formazione e innovazione tecnologica che forniscono alle aziende un nuovo servizio di orientamento gratuito per la richiesta allo Stato dei finanziamenti per realizzare programmi formativi. Consorzi che sono previsti dalla legge 388 del 2000 che prevede appunto la possibilità di destinare alla formazione dei dipendenti la quota del 70% dello 0,30 dei contributi versati all’Inps. E la formazione riguarda qualsiasi aspetto lavorativo attraverso le competenze professionali, i corsoi ad hoc, i corso tecnici». Una sorta di aiuto esterno ad una norma di legge? «Sì e siccome si tratta di disposizioni di legge assai complicate e difficili da interpretare e da applicare, per le aziende questi interventi sono particolarmente utili anche perché molti dei corsi che si organizzano sono finanziati dal Fondo Sociale europeo, quindi a costo zero per le imprese». Insomma, finalmente una proposta nuova, ma funzionale e concreta ad una esigenza vera delle imprese a vantaggio dei loro dipendenti. nCesare Pradella

Ostetricia a mezzo servizio Per sei mesi con Mirandola


Il primario sostituirà collega ricollocata

Minimo sei mesi, massimo dodici. Ma da metà mese il primario di Ginecologia e ostetricia di Carpi è a mezzo servizio con l’ospedale di Mirandola. La notizia è di questi giorni, e almeno nella Bassa ha fatto arrabiare non poco. La decisione è stata assunta dall’Ausl dopo che l’ostetrica di Mirandola, Maria Cristina Galassi, è stata destinata alla struttura di Sassuolo (che segue anche il presidio di Pavullo). E così la coperta è diventata troppo corta. Per non lasciare sguarnita Mirandola, l’azienda sanitaria ha preso in prestito il dottor Paolo Accorsi, «titolare dell’incarico di struttura complessa Ostetricia e Ginecologia presso l’ospedale di Carpi e direttore del dipartimento Ostetricia, Ginecologia e Pediatria» si legge nella delibera dell’Ausl, e lo ha destinato «con decorrenza 17 marzo 2014 per un massimo di sei mesi prorogabili a dodici e comunque non oltre l’espletamento delle procedure volte ad individuare il titolare dell’incarico» all’ospedale della Bassa. Quindi, in attesa che Mirandola trovi un sostituto, il primario dovrà fare la spola tra i due centri. A Mirandola si sono già pronunciati su questa decisione: l’intenzione dell’Ausl, secondo il consigliere Antonio Platis di Mirandola, è quella di svuotare piano piano di servizi l’intera struttura. Ma anche a Sassuolo e Pavullo si lamentavano per la mancanzo di un primario. Insomma, l’Ausl deve fare i conti con le risorse umane a disposizione e soprattutto con le risorse finanziarie che sono poche. E per il momento ha scelto una via di mezzo.

Figli disabili, un confronto con i genitori


Confrontarsi con la disabilità dei figli e scoprire che prima che nella vita, all’interno della famiglia è ancora possibile vincere. Emanuele Pantaleoni, Andrea Fabbri, Francesca Notardonato, Ottorino Gelmini, Gaia Loprino, Giulia Sculli, Massimo Grassi, Elena Tioli domani alle 20.45 nell’aula magna delle medie Fassi racconteranno la loro esperienza con familiairi usciti dal coma dopo un grave incidente, famiglie con figli con disabilità dalla nascita, chi ha dato una svolta alla propria vita grazie alle tecnologie, chi ha speso buona parte della sua vita per combattere le ingiustizie, chi è rinato attraverso lo sport. E chi sta ancora combattendo per una autonomia che ancora non arriva. Moderati dal giornalista Rai Nelson Bova, parteciperanno all’incontro anche gli esperti Paolo Stagi direttore del servizio di Neuropsichiatria ed Emma Avanzi, responsabile neuropsichiatra dell’Ausl.

Ore di paura


La folle azione di una banda dal piacentino

Inseguimento e sparatoria sulla A1: feriti un brigadiere e un malvivente


Il sindacato Sap: «Gli agenti ripagati con 9 euro a notte»

Padoan: «Tornare a crescere senza mettere a rischio i conti pubblici»


«Non sarò il signor ‘no’» ma è necessario assicurare la stabilità economica al Paese mettendo i conti a posto. E’ questo il messaggio di Pier Carlo Padoan, ministro del Tesoro, durante il suo intervento al Forum di Confcommercio a Cernobbio. «La crisi – ha affermato – ha reso ancora più evidenti le difficoltà del modello italiano, il tasso di crescita già prima della crisi era la metà del resto d’Europa. Il protrarsi di un simile fase economica non è tollerabile. Non abbiamo alternative, dobbiamo riguadagnare competitività, riprendere a crescere, creare buona occupazione senza mettere a repentaglio la stabilità della finanza pubblica». Per ottenere il miglioramento dei conti, per Padoan, lo strumento cardine è la spending review che, specifica, «non è un’operazione punitiva contro questo o quel segmento, ma un’operazione generale di aggressione alle inefficienze. Il miglioramento dei conti pubblici – ha spiegato – andrà di pari passo con il miglioramento dell’efficienza dei conti» attraverso la spending review. «Le riforme strutturali hanno bisogno di tempo, bisogna superare l’asintonia temporale tra riforme che migliorano il sistema e anche i conti pubblici, con il fatto che le riforme hanno dei costi nell’immediato». Gli effetti tuttavia non si vedranno prima del 2016. Il miglioramento dei conti permetterebbe di superare il più grave problema dell’economia italiana: la disoccupazione, soprattutto giovanile. Per Padoan la riforma del mercato del lavoro «è una riforma complessa che permette di semplificare, crea più occupazione giovanile, è un elemento di crescita e inclusione sociale». Il ministro ha spiegato che «il governo deve accelerare il piano di privatizzazioni del governo precedente» con l’obiettivo di «aumentare l’efficienza delle imprese privatizzate e diminuire il debito pubblico». Infine, per quanto riguarda il complesso dialogo con le parti sociali, per Padoan «l’azione di governo è un insieme di misure che si devono sostenere a vicenda, il cui senso risiede non nel singolo provvedimento ma nell’azione complessiva di riforma e che si basa su a una prospettiva pluriennale. Quindi si tratta di misure che vanno prese e decise assieme».

Bersani: «Grillo lasci stare Letta io riconosco le persone perbene»


L’eco delle polemiche dopo ‘Bersaglio mobile’

«Grillo lasci stare Enrico Letta e stia tranquillo. Le persone perbene so riconoscerle». Lo scrive l’ex segretario Pd Pierluigi Bersani sulla sua pagina Facebook rispondendo alle parole di venerdì di Beppe Grillo che nell’intervista a Bersaglio Mobile su La7 aveva detto: «Il Pd ha mandato Bersani al macello, dietro c’era già Letta». Parole, seguitissime dal pubblico, con uno share alle stelle, che il giorno dopo hanno continuato a suscitare polemiche. Grillo è convinto che «i giochi erano già fatti» già «un mese prima» che nascesse il governo Letta. «Poverino, Bersani è stato mandato al massacro dai suoi, è caduto nella trappola di non considerarci. Non voleva governare con M5s, voleva dei senatori, dei voti». «Non c’è niente da aggiungere a quanto detto in queste ultime ore», si dice in ambienti vicini a Letta. In particolare, da parte dell’entourage dell’ex premier si ribadisce che non c’è stato nessun pranzo con Grillo all’ambasciata dal Regno Unito. «Sono tutte farneticazioni», ha fatto sapere Letta.

Scontri e proposte


Il futuro del Paese

SOCIAL

13,458FansMi piace
214FollowerSegui
100IscrittiIscriviti