Per le aziende aiuti a costo zero per districarsi tra norme ed esercitazioni
Vincenzo De Ruvo, recenti episodi di incidenti sul lavoro fanno tornare dattualità largomento della sicurezza sui posti di lavoro. Come stanno le cose? Vincenzo De Ruvo, un esperto in sistemi di prevenzione antinfortunistica, è un tecnico della materia e risponde affermando che prima che un obbligo di legge, la sicurezza è e deve essere una priorità assoluta. E allora? «Succede che spesso la sicurezza appare come un onere finanziario per le aziende piccole e grandi che siano, con un ginepraio di norme spesso incomprensibili o contraddittorie tra loro che alla fine fanno aumentare gli obblighi burocratici per le aziende già alle prese con le difficoltà economiche ben note». Qualche esempio? «Vi sono non meno di una ventina di norme e di regolamenti che debbono essere osservati negli ambienti di lavoro e tutti a carico delle aziende, norme che i dipendenti da parte loro debbono osservare. E non sempre lo fanno, a volte per pigrizia o perché appaiono vetuste, anacronistiche per i nostri tempi, come la misurazione delle vibrazioni o dellimpatto acustico, o i piani di evacuazione dai locali, o i corsi base di sicurezza, i corsi antincendio, eccetera». Che fare allora? «Per fortuna che sono sorti negli ultimi tempi Consorzi di formazione e innovazione tecnologica che forniscono alle aziende un nuovo servizio di orientamento gratuito per la richiesta allo Stato dei finanziamenti per realizzare programmi formativi. Consorzi che sono previsti dalla legge 388 del 2000 che prevede appunto la possibilità di destinare alla formazione dei dipendenti la quota del 70% dello 0,30 dei contributi versati allInps. E la formazione riguarda qualsiasi aspetto lavorativo attraverso le competenze professionali, i corsoi ad hoc, i corso tecnici». Una sorta di aiuto esterno ad una norma di legge? «Sì e siccome si tratta di disposizioni di legge assai complicate e difficili da interpretare e da applicare, per le aziende questi interventi sono particolarmente utili anche perché molti dei corsi che si organizzano sono finanziati dal Fondo Sociale europeo, quindi a costo zero per le imprese». Insomma, finalmente una proposta nuova, ma funzionale e concreta ad una esigenza vera delle imprese a vantaggio dei loro dipendenti. nCesare Pradella