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Sarà votata la delibera su via Aristotele?


I dubbi di Forza Italia, Cinque Stelle ma pure di Silingardi

Chi li ha visti di recente? Parliamo della delibera popolare sulle falde acquifere e del Psc. Dalla serie oggetti politici smarriti e temi scomparsi dai radar dell’agenda cittadina. Eppure, per lungo temp, hanno agitato la politica modenese. Però le urne si avvicinano e le carte sul tavolo cambiano. «L’amministrazione non ne parla più. Sono argomenti troppo scottanti, temi che farebbero perdere consenso al partito di maggioranza – sottolinea Adolfo Morandi, capogruppo di Forza Italia-.l pd ha già tanti e grandi problemi da risolvere, a iniziare dalle spaccature interne. Su questi temi c’è la posizione di Muzzarelli e poi quella divergente di Francesca Maletti. Per non parlare di Paolo Silingardi che con Modena Attiva ha bersagliato per due anni l’amministrazione e ha pure raccolto il 10% dei consensi. Con queste fratture così evidenti certi argomenti è meglio metterli in naftalina. Poi se allarghiamo lo sguardo al centrosinistra con i vendoliani e Adriana Querzè il quadro si complica ulteriormente». Questa l’analisi da centrodestra. Lettura che trova concordi anche altri spezzoni e fette delle opposizioni che si trovano in consiglio comunale. La delibera d’iniziativa popolare sulle falde acquifere – tra le tante richieste presenti nel documento vi è quella più importante dello stop alla cementificazione nelle aree F di via Aristotele e Cannizzaro – è stata sottoscritta da ben 15 tra associazioni e partiti cittadini. C’è consenso sul tema, ma la giunta ha spedit l’atto in Regione per far valutare alcuni aspetti. Mancano però poche settimane alla fine attività del consiglio comunale e si rischia che finisca in un cestino. Lavoro sprecato per chi da ques’estate ha raccolto le firme necessarie tra i cittadini. Per non parlare del Psc (il piano strategico comunale) dove si è tanto parlato e sbandierato la democrazia partecipativa, anche in questo caso si sono perse le tracce. Nei mesi scorsi ben 500 cittadini hanno aderito alla proposta dell’amministrazione di partecipare a dei gruppi di discussione. Per ridurre la complessità di gestione di un così alto numero di partecipanti si sono estratti i «100 per Modena» che hanno concretamente lavorato. «Io ho partecipato a questi percorsi, si doveva arrivare a dei risultati – spiega Giulia Gibertoni che è anche attivista dei Cinque Stelle – ma non sono arrivati. Al momento mancano dei tasselli importanti come il quadro conoscitivo e il documento preliminare. Alla fine mi sembra che la pratica sia sparita dai radar comunali. Secondo noi manca una visione d’insieme e nel frattempo, in queste settimane, si sono approvati i piani dell’area Fratelli Rosselli e quella di Ponte Alto. Si parla tanto di città compatta, ma manca un indirizzo su quanto si può , per esempio, riqualificare». Un piano su un binario morto. «L’assessore all’urbanistica Giacobazzi ha fatto capire bene che il lavoro passerà nelle mani della prossima amministrazione – sottolinea Morandi -. E’ forse è meglio così. Questa giunta quando è stata travolta dall’impopolarità ha sospeso i progetti, penso al Parco Ferrari dove abbiamo giocato un ruolo di primo piano, poi ci hanno seguito le associazioni. Alla fine il sindaco ha detto che non c’erano i soldi, ma è una scusa. Per Piazza Roma i denari li hanno trovati. Pighi ha visto che si perdeva consenso e ha sospeso il progetto. Questa la verità». (gbn)

Lo sportman Guidolin: un avversario con dei valori


L’allenatore dell’Udinese elogia i neroverdi, «umili e dignitosi»

«Che sia una gara fondamentale è fuori discussione. In Serie A non ci sono partite facili. Vincere contro il Sassuolo vorrebbe dire compiere un passo avanti notevole verso il nostro obiettivo». Il tecnico dell’Udinese Francesco Guidolin in conferenza stampa ha sottolineato l’importanza della sfida di oggi con i neroverdi in ottica salvezza. «Accontentarci di non perdere? Noi dobbiamo puntare a ottenere il massimo ed è esattamente quello che tenterà di fare il Sassuolo. Alla fine deciderà il campo, ma sia noi che il nostro avversario puntiamo a vincere», ha rivelato l’allenatore dei friulani, che ha parlato così dell’avversario di oggi. «E’ una squadra di Serie A che molti all’inizio davano per spacciata. Invece i neroverdi, con molta umiltà e dignità, stanno cercando di salvarsi – ha evidenziato – Il gruppo é stato modificato nel tentativo di mantenere la categoria. Il Sassuolo é una società che può diventare importante nel panorama italiano: ha giocatori e un allenatore di valore». Per l’occasione contro gli emiliani Di Natale diventerà il giocatore dell’Udinese con il maggior numero di presenze in Serie A. «Totò raggiungerà un traguardo molto bello, significativo e importante. Credo sia orgoglioso di questo risultato perché ha fatto una scelta professionale che lo ha legato per tutta la vita a questo club – ha sottolineato Guidolin – Il capitano ha una classe che solo quattro o cinque calciatori in Italia possono vantare e avrebbe potuto giocare ovunque, invece ha scelto l’Udinese». In chiusura, un bilancio sullo stato di salute del calcio italiano e sulle difficoltà sempre maggiori nello spiccare in Europa. «Fino a dieci anni fa il nostro campionato aveva maggior appeal, ma altre realtà sono cresciute. Altri tornei godono di maggiori entrate e non solo di quelle dei diritti televisivi. Se vogliamo tornare ai fasti del passato occorrono diverse cose, innanzitutto una cultura e un’educazione diverse» ha concluso il tecnico dei friulani.

Il tris decisivo in una settimana


Si parte con l’Udinese, ma il Sassuolo ora è convinto dei propri mezzi. Si gioca a testa alta con tutti

Il tris è sempre un buon piatto da gustare in tavola. Il Sassuolo dopo le buone prestazioni con Bologna e Catania, gare condite da quattro punti aggiunti alla classifica, non ha nessuna intenzione di fermarsi, vuole continuare la marcia verso la salvezza. Il cammino sarà molto lungo, ma tutto può accadere, soprattutto se la squadra di Eusebio Di Francesco dovesse tenere il passo delle ultime settimane. Qualcosa è cambiato, è scoccata la scintilla, quel momento positivo che serve ad una formazione che può giocarsi tutte le proprie speranze di rimanere in categoria. La comitiva sassolese è arrivata in Friuli venerdì, un piccolo ritiro per preparare al meglio la sfida contro l’Udinese di Francesco Guidolin, ora nulla viene lasciato al caso e il momento è propizio per fare ottime cose. Il Sassuolo dovrà fare a meno ancora una volta di Domenico Berardi che sconterà il terzo turno di squalifica, è out anche Nicola Sansone decisivo la scorsa settimana, l’ex Parma non è nemmeno partito per Udine. Sono in diffida Pegolo, Biondini, Manfredini, Longhi, Marrone, Magnanelli, Ariaudo e Missiroli, dall’altra parte invece rischiano Badu. Basta e Lazzari, arbitra Gervasoni, gli assistenti sono Di Fiore e Liberti. Guidolin manderà in campo un 3-5-1-1 con Scuffet in porta, difesa con Herteaux, Danilo e il veterano bianconero Domizzi. Folto il centrocampo con Widmer a destra poi verso il centro Badu, Pinzi. Pereyra e Basta, davanti la coppia formata dal cannoniere e capitano Totò Di Natale e Bruno Fernandes. Di Francesco si affiderà al 4-3-3, Pegolo è indiscutibilmente titolare, davanti a lui Gazzola, Cannavaro, Ariaudo e Longhi. A centrocampo le scelte non sembrano ancora definitive, in mezzo il capitano Francesco Magnanelli, sugli esterni Biondini a destra e Missiroli a sinistra; le incognite maggiori sono davanti l’assenza di Sansone porta qualche riflessione maggiore, è probabile che torni Masucci insieme a Floccari e Floro Flores, in agguato c’è però Simone Zaza che scalpita per avere una maglia da titolare. La gara odierna inaugura un trittico di parte in sette giorni, oggi l’Udinese, mercoledì la Sampdoria al Ferraris e domenica prossima il match interno contro la Roma delle 12,30. In questi 270 minuti Magnanelli e compagni si giocano buona parte del futuro, è tutto in gioco, e con il morale a mille fare qualcosa di importante. Il Sassuolo ora c’è come mai prima. n(g.a)

Serie A


Trasferta ostica per gli emiliani

I grillini contro la Regione: «Paga corsa degli assessori»


Nuova polemica sulle urne imminenti

I grillini ancora alla carica contro il pd. A sparare sui democratici è il consigliere regionale Cinque Stelle Andrea Defranceschi: «Se una persona qualunque candidata a un piccolo Comune qualunque, deve essere (ovviamente!) licenziata, perchè il Pd di Errani può impunemente continuare a pagare coi nostri soldi due assessori regionali già in campagna elettorale da settimane: l’assessore alle Attività Produttive Giancarlo Muzzarelli, candidato sindaco a Modena, e l’assessore alla Scuola Patrizio Bianchi, ormai certo candidato alle europee?». Il grillino pone la domanda in una nota stampa che ha diffuso ieri. Lo spunto è arrivato da una mail spedita ai capogruppo consiliari dal direttore generale dell’Assemblea legislativa. «Nella mail il direttore informa i capigruppo del fatto che non si possano assumere come dipendenti eventuali candidati alle prossime elezioni». Secondo Defranceschi «ci mancherebbe altro». Poi «penso a tutti i consiglieri e segretari assunti nei gruppi o in Regione, e inizio a pensare che non sia effettivamente così scontato. La nota è intitolata: ‘Cessazione contratti del personale assunto presso i gruppi assembleari e candidato alle prossime elezioni amministrative’. Il provvedimento ha validità solo temporanea: limitatamente al periodo elettorale e sino alla proclamazione. Dopo, le porte e poltrone della Regione si riaprono e tutto come prima». Ovvero si tratta di una coperta corta e se i pesci piccoli devono rinunciare allo stipendio, lo stesso discorso non è valido per chi siede in poltrone più comode e ben remunerate.

Via alla campagna dei moderati


Oggi si presentano i candidati sindaci di Fi

Club Forza Silvio, un successo


Tanti modenesi ieri a Bologna per l’evento regionale Telefonata di Berlusconi che ha caricato i militanti

Si deve tornare in mezzo alla gente, recuperare lo spirito originario. Sintesi del messaggio di Silvio Berlusconi che ieri è stato ascoltato in diretta da tanti forzisti modenesi che sono andati a Bologna per la manifestazione dei Club Forza Silvio. Evento che ha fatto il pieno di militanti ed attivisti. Parole quelle di Berlusconi che hanno caricato per le prossime sfide elettorali – dalle Europee alle amministrative – i tanti forzisti che oltre il partito hanno ora a disposizione lo strumento dei Club. Una forma di aggregazione che permette di ri connettersi con i tanti cittadini che in questi ultimi anni si sono allontanati dalla politica. Ma oltre la telefonata serale del leader di Forza Italia, ieri è stata una ricca giornata di mobilitazione politica. Con lo sguardo alle prossime sfide elettorali. Ieri il coordinatore regionale Massimo Palmizio ha detto «da 10 anni non abbiamo un nostro rappresentante emiliano-romagnolo all’Europarlamento», quindi Forza Italia deve giocarsi le sue chance puntando su un unico nome. Secondo Palmizio «è mia intenzione suggerire all’ufficio politico nazionale del partito di inserire un unico nominativo espressione dell’Emilia-Romagna nelle liste per il nord-est per le prossime elezioni europee. In Emilia-Romagna scontiamo il fatto che il Triveneto ha più elettori di noi e lì prendiamo più voti. Quindi, se vogliamo avere un eurodeputato espressione dell’Emilia-Romagna, che ci manca da 10 anni, propongo di mettere in lista uno, massimo due nomi del territorio su cui concentrare quindi tutti i voti disponibili». L’indicazione arriverà «dal vertice nazionale. Comunque, se mi chiederanno di individuare una persona, lo farò». Insomma ci si prepara alla battaglia. E i Club Forza Italia si stanno affermando nel territorio: in regione se ne contano già 122. Un vero e proprio esercito. Una nuova forza a sostegno di Forza Italia. Intanto oggi a Fiorano il coordinatore Palmizio terrà una conferenza stampa dove presenterà i candidati sindaci di Forza Italia nel modenese. La sinistra è dilaniata dopo alcune primarie farsa, vedi Modena, Forza italia c’è. Il cantiere del centrodestra infine non è chiuso in città. Assicurazione di Enrico Aimi, consigliere regionale e uno dei tre coordinatori provinciali, che in una nota spalma ottimismo. «Desidero tranquillizzare tutto il nostro elettorato di centrodestra, questa volta porteremo il Pd al ballottaggio e la finale la giocheremo noi». L’esponente berlusconiano sottolinea come «vi siano momenti in cui la politica pare essere immobile ed altri in cui subisce improvvise accelerazioni: siamo entrati in quest’ultima fase. A breve assisteremo, ne sono convinto, al ricompattamento dello schieramento antagonista a questa amministrazione. Le nubi che parevano essersi addensate sulla grande coalizione si stanno diradando, mentre nel campo avversario imperversa ancora la bufera. Molto del nostro ottimismo lo dobbiamo proprio al Pd, scivolato incautamente nella trappola delle primarie, mentre ora si trova alle prese con le secondarie al vetriolo e, domani, con le terziarie dall’esito tutt’altro che scontato. Se mi permetto di sbilanciarmi con queste affermazioni è perchè in queste ultime ore – ha concluso Aimi – si è fatta strada una rinnovata consapevolezza: quella che battere il partito egemone in città, oramai da 70 anni, è davvero possibile».

Seedorf: Non c’è alcun ultimatum dal Milan


«Ho chiesto io a Galliani di seguire la squdra»

«Gli ho chiesto di starmi vicino, non sono venuto qui per poter fare tutto da solo». Così si è espresso il tecnico del Milan Clarence Seedorf in conferenza stampa alla vigilia della partita con la Lazio, parlando del confronto avuto con l’ad rossonero Adriano Galliani, che ha seguito la squadra in ritiro a Roma. «Mi manca un po’ di esperienza, ha accettato di stare più vicino a me e alla squadra, la società è sempre stata forte anche nei momenti di difficoltà. E’ stato un incontro molto costruttivo e positivo». «Non ho ricevuto alcuna telefonata da Galliani o dal presidente per cui mancherebbero due partite per un verdetto». ha continuato Seedorf rispondendo a chi gli ha chiesto se sentisse il suo futuro legato alla sfida di oggi con la Lazio e a quella di mercoledì con la Fiorentina. «Da parte della società non ho mai sentito niente a tal proposito, prima della mia firma mi sono state dette certe cose, finché non mi viene detto il contrario per me rimane quello, sono sempre molto motivato – ha aggiunto l’allenatore olandese – Credo che la squadra farà meglio e i risultati arriveranno, tutti vogliamo migliorare, stiamo lavorando insieme per riuscirci». Secondo Seedorf una vittoria potrebbe scacciare tutti i mali attorno alla sua squadra. «Il rimedio migliore è vincere, cerchiamo un risultato positivo e che arrivi attraverso buone prestazioni, è sempre meglio cercare di giocare bene, con coraggio e la giusta intensità – ha sottolineato parlando poi della Lazio – Questo sarà l’obiettivo di domenica, sapendo che davanti avremo una buonissima squadra con dei giocatori importanti». Nessun dubbio quindi sulle proprie capacità. «Sono convinto di dare il 100% in quello che faccio, credo che con le doti che ho posso costruire qualcosa di importante come allenatore, ora sono qui al Milan e penso che l’impegno che sto avendo darà i suoi frutti – ha ammesso – E’ la mia convinzione e continuerò ad averla, pur sapendo che la situazione è delicata e difficile». L’ex giocatore di Milan ed Inter si assume le colpe per i risultati non all’altezza collezionati finora. «Io sono responsabile da quando ho firmato il contratto, sono stato molto chiaro in questo – ha sottolineato – Non sono responsabile di quello che ho ereditato, ad esempio non posso essere responsabile dello stato fisico della squadra». A chi gli chiede in cosa sia migliorata la sua squadra in questi due mesi, Seedorf risponde «nell’aspetto fisico, in dieci contro il Parma hanno fatto cose che un mese fa non sarebbe stato possibile. Abbiamo perso perché abbiamo cercato di vincere in dieci».

Che piacere al Sassuolo


Livorno ko col Toro di Immobile

Super Immobile prende per mano il Toro e lo porta fuori dal tunnel. Dopo quattro sconfitte consecutive, la squadra di Ventura ritrova il successo dominando e battendo il Livorno (3-1) nel primo anticipo della 29/a giornata di Serie A. E’ una tripletta dell’attaccante a cancellare la sconfitta-beffa contro il Napoli e a far ritrovare al Toro il sorriso, condannando i toscani di Di Carlo, ai quali non basta un super Bardi e la rete di Siligardi nel finale. Una prestazione strepitosa, quella di Immobile, nuovo capocannoniere di Serie A. Il giocatore vede salire decisamente le sue quotazioni per essere convocato da Prandelli in vista dei Mondiali in Brasile. Ma soprattutto questo risultato rappresenta anche un favore indiretto del Torino al Sassuolo, di cui il Livorno è un diretto concorrente nella lotta per la salvezza.

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