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L’agente di Antonio Cassano «Samp? No, resta al Parma»


«Cassano alla Samp? A me non risulta nulla, io non ho mai parlato con nessuno. Come ha dichiarato lo stesso giocatore, il ragazzo sta bene a Parma, è felice e non ha intenzione di muoversi». Così Beppe Bozzo, agente di Antonio Cassano, smentisce al sito Sampdorianews.net, un possibile ritorno dell’attaccante barese al club blucerchiato. «Non ci sono temi di mercato in essere che riguardano Antonio Cassano. Le voci che circondano Antonio e la Sampdoria non mi sorprendono – ribadisce Bozzo – a ogni giro di mercato se ne parla. Tutto ciò non corrisponde al vero, sento spesso Osti ma non abbiamo mai parlato di Antonio Cassano. La volontà di Antonio è di restare al Parma e quella del Parma è di trattenere Cassano».

New York ha il primo sindaco democratico dal 1994


A New York ieri è iniziata l’era di Bill de Blasio: il nuovo primo cittadino della metropoli, poco dopo la mezzanotte, ha prestato giuramento di fronte alla sua modesta casa a Brooklyn. De Blasio, 52 anni, 109esimo sindaco di New York, era affiancato dalla moglie Chirlane e dai figli Chiara e Dante. L’italoamericano De Blasio, che ha ripetuto la cerimonia ufficialmente nel pomeriggio, ha giurato su una Bibbia sostenuta da Bill Clinton e appartenuta a Franklin Roosevelt. Era stato eletto due mesi fa con un margine record sull’avversario repubblicano Joe Lhota, promettendo di cambiare drasticamente in senso progressista l’agenda del predecessore Michael Bloomberg, che pur avendo reso New York una città più sicura, ora viene accusato di aver aumentato le distanze tra ricchi e poveri. Come primo atto da sindaco di New York City, De Blasio ha immediatamente firmato un’ordinanza esecutiva che di fatto mantiene in vigore tutti le ordinanze provvisorie emesse dalla giunta precedente, per garantire la continuità nella fase del passaggio di consegne. I dodici anni di Michael Bloomberg come sindaco di New York si sono chiusi con l’annata meno cruenta nella storia recente della città, dove c’è stato, in media, meno di un omicidio al giorno, nel 2013. Secondo i dati diffusi dalle autorità, ci sono stati 332 omicidi (al 29 dicembre) nel corso dell’anno, ovvero il 20% in meno rispetto ai 419 del 2012. Anche il numero di stupri, furti e altri crimini è diminuito. Il numero delle persone uccise è rimasto per la prima volta sotto la media di uno al giorno da quando, nel 1963, è cominciata la registrazione dei dati. In quell’anno, il numero degli omicidi era stato più alto del 75%. Il neosindaco De Blasio e William Bratton, per la seconda volta alla guida della polizia di New York, troveranno quindi una città più sicura rispetto solo a un anno fa. Lo stesso andamento di New York è presente anche in altre città: Chicago, Philadelphia e Los Angeles, per esempio, hanno fatto registrare grossi cali nel numero di omicidi.

Grecia, alla guida dell’Unione Samaras: per noi è l’anno zero


Semestre di turno nella stagione più cruciale

Comincia con il primo gennaio il semestre della presidenza di turno greca dell’Unione Europea e per l’occasione, il ministro degli Esteri e vicepremier socialista Evangelos Venizelos ha commentato l’evento affermando che gli obiettivi che Atene si ripromette di raggiungere da oggi a giugno sono «ambiziosi ma fattibili: la presidenza ellenica sarà anche una voce istituzionale nel cruciale dialogo politico in Europa che si svolgerà nei prossimi cinque mesi», ha detto Venizelos al quotidiano Kathimerini. Per la Grecia si tratta di una vera e propria nuova fase, dopo che la Troika ha tenuto per il collo il Paese sul lastrico. «Non avremo bisogno di altri aiuti dalla Ue e dal Fondo monetario internazioale e usciremo dalla crisi», ha promesso il primo ministro Antonis Samaras nel discorso televisivo di fine d’anno. Ad oggi la Grecia ha ottenuto finanziamenti dalle istituzioni internazionali per circa 240 milioni di euro in cambio di un drastico piano di misure imposte da Ue e Fondo monetario, che sì l’hanno aiutata ma a condizioni quasi da strozzinaggio. «Il peggio è passato: per la Grecia il 2014 sarà l’anno zero e sarà l’anno della ripresa», sostiene Samaras. Con il semestre greco si chiude il «trio» iniziato l’anno scorso dall’Irlanda, e proseguito dalla Lituania. L’Italia, che dal primo luglio torna alla presidenza Ue dopo 11 anni, inaugura il successivo trio che proseguirà con Lettonia e Lussemburgo. Italia e Grecia guideranno i 28 in quello che si prospetta come un anno particolarmente cruciale per le sorti dell’Unione.

Svolte


Succede nel mondo

Bulgaria e Romania, a passi verso l’Ue In Lettonia festa per l’entrata nell’euro


Ma l’integrazione spaventa i mercati dei Paesi ricchi

Dal primo gennaio 2014 i cittadini di Romania e Bulgaria possono vivere e lavorare liberamente all’interno dei paesi della Unione Europea senza alcuna restrizione. Mentre in Lituania l’euro sostituisce il lats come moneta nazionale. La Lettonia, che dal 2004 è membro dell’Unione Europea, è il 18esimo paese ad adottare l’euro. Per i tre Paesi si tratta di traguardi significativi, che completano un processo di integrazione iniziato anni fa, ma che allo stesso tempo comportano molte diffidenze da parte dei ‘ricchi’ della Ue, preoccupati che le nuove misure possano indebolire la stabilità dei mercati del lavoro e sistemi di welfare nazionali. I trattatati di adesione per Romania e Bulgaria prevedevano un periodo di transizione di sette anni durante il quale sarebbero rimaste valide serie di restrizioni alla libera circolazione delle persone finalizzate alla ricerca di un’occupazione. La misura era stata voluta da Paesi come Regno Unito, Francia e Germania, che temevano grandi trasferimenti di cittadini bulgari e romeni nel loro territorio. Il britannico Guardian ha già raccontato come nel Regno Unito la discussione politica sul tema sia diventata molto accesa in vista dell’abolizione delle restrizioni da ieri. Martedì già Philippa Roe, membro del consiglio cittadino di Westminster, aveva espresso timori sui rom accusandoli di essere potenziali responsabili di atti di vandalismo e microcriminalità. Infine, il britannico Daily Telegraph ha scritto che i governi di Bulgaria e Romania starebbero concedendo da tempo passaporti bulgari e romeni a cittadini di Paesi che non fanno parte dell’Ue, come Moldavia e Macedonia, in modo che con le nuove regole in vigore dal nuovo anno possano lavorare anch’essi liberamente nei Paesi dell’Ue.

Praga, ucciso l’ambasciatore palestinese


L’ambasciatore dell’Autorità palestinese a Praga è morto in seguito a un’esplosione avvenuta mentre apriva una cassaforte nella sua residenza. Si tratta di un vero e proprio giallo perché è probabile che il diplomatico abbia maneggiato in modo maldestro pericolose sostanze esplosive, riferiscono fonti locali, tamponando da una parte sospetti di un attentato, ma dall’altra lasciando aperta ogni suppoizione: cosa ci faceva dell’esplosivo nella cassaforte di un diplomatico palestinese? E poi perché proprio a Praga. Jamal Al Jamal, questo il nome del 56enne diplomatico, è stato ricoverato nell’ospedale militare di Praga e tenuto per ore in un coma artificiale. La moglie 52enne dell’ambasciatore è sotto choc ed è stata portata in un altro ospedale a causa delle inalazioni di fumo. Una portavoce della polizia, Andrea Zoulova, ha confermato l’esplosione senza fornire altri dettagli sulla vicenda su cui è stata avviata un’indagine.

Decolla la raccolta firme contro la Cispadana


La petizione lanciata dal Coordinamento No-Cispadana per Natale, al 31 dicembre aveva già raggiunto 400 firme. 400 sottoscrittori in soli 5 giorni sono un bel risultato, che riempie di legittima soddisfazione i membri del gruppo. «Nemmeno noi – osservano – credevamo ci fosse tanto interesse, ciò dimostra, che molti cittadini sono ben davanti al fare dei nostri, per modo di dire, politici. Questa petizione resterà in rete per un anno, quindi restano ancora tante possibilità per raggiungere un numero importante, nel frattempo noi e tanti altri, continuiamo ad inviare al Ministero Ambiente, commissione Via, le osservazioni al progetto inviato dalla Regione. Tutti lo possono fare entro il 12/01/14 all’indirizzo: Ministero Ambiente Direzione VIA – Via Colombo 44 00147 Roma». Le osservazioni al progetto definitivo inviate, sono ad oggi circa 87. Il Coordinamento chiede l’abbandono del progetto autostradale e la continuazione, utilizzando in parte le già esistenti strade di circonvallazione dei paesi interessati, fino a Rolo, della già esistente strada a scorrimento veloce, che ora arriva a S.Agostino (Ferrara). «Ogni volta che si forma un pacchetto di 100 aderenti – sottolinea il Coordinamento – queste saranno inviate ad Errani e Peri, esponenti regionali che sostengono con forza questo progetto». Nella petizione si ricorda tra l’altro «che il tratto da Rolo a Ferrara provocherà un consumo di suolo, di circa 1500/2000 ettari, oltre alla rovina eterna del parco Regionale del Malaffitto, lascito di Matilde Di Canossa».

Mutui tasse, beffa nella proroga


Il rinvio non è di tre anni: tra 12 mesi siamo daccapo

La proroga sui mutui tasse è arrivata, ma i toni da conquista vengono subito ridimensionati alla scoperta dell’amaro “vero”: non è passato il rinvio a tre anni, ma solo quello “di consolazione” a uno che tra 12 mesi costringerà a un’altra battaglia. L’ammissione viene dagli stessi parlamentari Pd Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari, che venerdì scorso avevano salutato con soddisfazione l’inclusione del provvedimento tanto atteso nel Milleproroghe: «La formulazione finale del provvedimento – osservano – non è quella per cui, con pervicacia e determinazione, i parlamentari Pd avevano lavorato in questi mesi». La dilazione fiscale per le imprese e i cittadini delle aree del cratere sismico è legge, visto che la norma è stata inserita nel decreto legge n° 150 del 30 dicembre 2013 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo stesso giorno. «La dilazione ottenuta, però – continuano – non è di tre anni come recitava l’emendamento che, grazie all’impegno dei parlamentari Pd e del commissario Errani, si era riusciti a inserire nel decreto Enti locali, ma di un anno, rientrando nel più generale richiamo del presidente Napolitano al rispetto della prassi legislativa che per le proroghe è in genere appunto annuale». L’art. 2 comma 8 del decreto recita infatti testualmente: «La restituzione del debito per quota capitale al 1º gennaio 2014, comprensivo della rata non corrisposta alla scadenza del 31 dicembre 2013 ai sensi dell’ultimo periodo del presente comma, è prorogata di un anno rispetto alla durata massima originariamente prevista, assicurando la compatibilità con la normativa europea sotto il profilo di sovracompensazioni di danni, tenuto conto anche degli indennizzi assicurativi, nonché previa modifica dei contratti di finanziamento e connessa rimodulazione dei piani di ammortamento, con conseguente adeguamento delle convenzioni in essere da parte di Cassa depositi e prestiti Spa e Associazione bancaria italiana . La rata per capitale e interessi in scadenza il 31 dicembre 2013 è corrisposta unitamente al piano di rimborso dei finanziamenti rimodulati ai sensi del presente comma». «Era un obiettivo molto atteso – commentano Ghizzoni e Vaccari – a forte impatto sociale: pensavamo di averlo raggiunto dopo l’approvazione al Senato dell’emendamento nel decreto, ma la scelta di non convertirlo in legge ci ha riportato al punto di partenza. Fino all’ultimo avevamo sperato che il termine di tre anni, rispettoso delle esigenze dei territori colpiti dal sisma, potesse essere mantenuto, ma l’assalto alla diligenza a cui abbiamo assistito nella fase di conversione del decreto Enti locali, stigmatizzato anche dal presidente Napolitano, aveva finito per mettere a rischio anche quei provvedimenti, come il nostro, che venivano incontro alle sacrosante esigenze dell’area colpita dal terremoto». Si sa che è meglio poco che niente, ma l’amarezza c’è tutta. Da parte loro, i parlamentari assicurano che «rimane inalterata la nostra determinazione nel cercare di inserire un’ulteriore dilazione nei prossimi provvedimenti utili, insieme all’approvazione delle altre norme che il territorio ancora attende».

Roma sempre col contagocce


La “sorpresa” nella conversione in legge

Mirandola: nuovi orari in municipio


MIRANDOLA – Sono entrati in vigore da ieri i nuovi orari di apertura per gli uffici del Comune di Mirandola, che adesso ricevono il pubblico martedì, giovedì e sabato dalle 8,30 alle 12,50 e anche il giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17,30. I Servizi Demografici (Anagrafe, Stato Civile, Polizia Mortuaria, Elettorale e Leva), oltre ai giorni di apertura degli altri uffici, saranno aperti anche il mercoledì dalle 8,30 alle 12,50 e dalle 14,30 alle 17,30 e il venerdì dalle 8,30 alle 12,50. Informazioni più dettagliate sul sito del Comune (www.comune.mirandola.mo.it). Il nuovo municipio di Mirandola è stato inaugurato il 22 settembre in via Giolitti 22. Con 3800 mq totali, è stato edificato su un lotto di 6000 mq che è situato in una zona di natura agricola ma già integrata al tessuto urbano. L’iter per il recupero del vecchio è in itinere.

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