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Dalla Regione via libera al monitoraggio


E’ stato affidato a una delle commissioni permanenti in Regione il compito di effettuare, «in maniera continuativa», le attività di analisi, approfondimento e monitoraggio sull’area in questione, «con gli strumenti che il Regolamento mette a disposizione per l’attività delle commissioni». Lo ha deciso l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, dando unanimamente il via libera alla mozione a firma Donini (Fds), successivamente appoggiata anche da Manfredini (Lega nord), tra i promotori nei giorni scorsi dell’idea di un intergruppo consiliare. In pratica si amplieranno le deleghe di una delle commissioni assembleari permanenti, aggiungendo ad esse il tema della ricostruzione nelle zone colpite della Bassa modenese.

Cessata la fase di preallarme Resta chiusa via Ponte Nuovo


La piena del Secchia e del Panaro è uscita dal territorio modenese senza fare danni. I livelli dei fiumi sono in calo, anche se restano alti, sia a Concordia, per quanto riguarda il Secchia, che a Finale Emilia per il Panaro. Visto il miglioramento delle condizioni meteo, la Protezione civile regionale ha annunciato il cessato allarme. Riaperti i ponti Alto e Uccellino, mentre oggi resterà chiusa al traffico oggi e domani via Ponte Nuovo, strada che collega via Canaletto alla frazione di Albareto. Il proseguimento della chiusura si è reso necessario perché i danni subito dal tratto di fosso che porta verso il cavo Levata le acque che ristagnano nei campi di San Matteo sono molto più gravi del previsto. Gli scavi hanno evidenziato la completa rottura di una trentina di metri del tubo collettore in calcestruzzo. In particolare sul Secchia prosegue il monitoraggio degli argini da parte di Aipo e dei volontari di Protezione civile mentre la situazione su tutti i corsi d’acqua principali è tenuta costantemente sotto controllo da parte della sala operativa del Centro unificato di Protezione civile di Marzaglia. Oggi intanto riaprono tutte le scuole. Da Concordia il Comune fa sapere che «stante il regolarizzarsi della situazione del fiume Secchia si conferma la regolare apertura del nido d’infanzia, della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I° grado». Stessa decisione a Cavezzo, San Possidonio, Novi e Rovereto.

«Rimango per senso di responsabilità» Ma Aipo pensa già al dopo-Fortunato


Avviate le procedure per la selezione del nuovo direttore

Commissione scientifica al lavoro: «Garantiamo massimo rigore»


Aveva cercato di aggiustare il tiro sulle nutrie dopo giorni di critiche e facili ironie sul web. «Mai detto che è tutta colpa loro. Sono soltanto una delle cause». Da più parti chiedono la sua testa: comitati, politici e associazioni, compreso il presidente di Confindustria, Pietro Ferrari. Ma Luigi Fortunato, direttore di Aipo con uno stipendio annuo di 219mila euro, non sembra intenzionato a farsi da parte. Il suo mandato scadrà a maggio e prima di allora resterà saldamente in sella. «Dal 19 gennaio scorso ho dedicato ogni mia energia nelle azioni di risposta di Aipo a una situazione drammatica e imprevedibile – scrive Fortunato in una lettera -. Era ed è infatti mio dovere indirizzare e sostenere la struttura dell’Agenzia, che è stata ed è tuttora impegnata in uno sforzo eccezionale. Un evento come la rotta del Secchia non poteva che provocare critiche anche molto aspre: mentre attendiamo le conclusioni della Commissione scientifica incaricata dalla Regione su designazioni delle Università, siamo sempre disponibili ad ogni confronto costruttivo, in primis con le amministrazioni locali e i cittadini». Nella missiva-sfogo Fortunato difende a spada tratta l’agenzia: «Non capiamo invece quale utilità e significato abbiano i tentativi di screditare Aipo in quanto tale, che oltre tutto feriscono la dignità di chi ci lavora. L’Agenzia è ente strumentale delle quattro Regioni padane (in virtù di leggi regionali approvate poco più di dieci anni fa dai rispettivi Consigli), ha in gestione 3.900 km di reticolo idrografico in tutto il bacino del Po e ha realizzato e realizza con professionalità opere per la difesa idraulica attiva e passiva, ne controlla l’efficienza, attua gli interventi di manutenzione e somma urgenza». Infine, il riferimento all’ipotesi dimissioni: «Circa sei anni fa mi è stata richiesta la disponibilità per l’incarico che attualmente ricopro e nel maggio scorso, alla sua scadenza, mi è stato chiesto di rimanere per un altro anno: il mio mandato scade quindi alla fine del prossimo maggio. Ritengo che il miglior segnale che si possa dare in una situazione di emergenza e difficoltà non sia la fuga ma il rimanere responsabilmente al proprio posto e compiere sino in fondo il proprio dovere». Una difesa tout court a cui, però, la stessa Aipo ha fatto seguire un secondo comunicato in cui ha annunciato l’avvio delle procedure per la ricerca di un nuovo direttore. Insomma, Fortunato non si muove, ma non ci saranno ulteriori proroghe. «La selezione – garantisce Aipo nella nota – avverrà con modalità di evidenza pubblica tali da garantire la massima trasparenza, e grande importanza verrà data alla preparazione ed alla competenza, al fine di poter garantire il miglior funzionamento dell’Agenzia».

Problema sicurezza in Appennino Il Prefetto: rafforzeremo il presidio


C’erano anche i sindaci di Pavullo, Fanano, Palagano, Polinago, Serramazzoni e Pievepelago all’incontro di ieri con il prefetto di Modena per discutere di sicurezza nelle zone dell’Appennino. Il rappresentante del governo ha promesso di «rafforzare l’azione di presidio del territorio» e una più incisiva attività investigativa per reprimere le azioni criminali. Nel corso dell’incontro con il Prefetto, Michele di Bari, nell’ambito del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica al quale, è stata effettuata una valutazione ad ampio raggio della situazione della sicurezza «anche alla luce – riferisce la prefettura – di recenti episodi criminosi che hanno suscitato allarme tra i residenti in un’area che, per la sua vasta estensione territoriale e per la sua bassa densità abitativa, richiede, comunque, un attento controllo». I sindaci hanno manifestato un vivo, unanime e sentito apprezzamento nei confronti delle forze di polizia dello Stato ed in particolare dell’Arma dei Carabinieri per l’azione di contrasto ai reati predatori, che seppur in calo, destano allarme sociale in un territorio tradizionalmente in larga parte estraneo forme di illegalità.Gli Amministratori locali hanno, inoltre, evidenziato l’ottima collaborazione tra le Forze dell’Ordine ed il Corpo Unico di Polizia Municipale e la sperimentata validità dei sistemi di video sorveglianza dei quali in alcuni Centri, è in programma l’implementazione. «Il Prefetto – riferisce la nota dell’ufficio del governo – nel sottolineare che, l’attenzione da parte degli Amministratori locali per i temi della sicurezza, emersa nell’incontro, rappresenta la base per mantenere intatti i risultati positivi conseguiti grazie all’impegno di tutte le componenti Istituzionali, ha assicurato un rafforzamento dell’azione di presidio del territorio ed una più incisiva attività investigativa orientata a reprimere manifestazioni criminali ma, soprattutto, a restituire ai cittadini la necessaria serenità e un buon livello di qualità della vita attenuando il senso di insicurezza che determinati episodi tendono ad attenuare». La questione di una forma di maggiore sicurezza avvertita dalla cittadinanza, era stata segnalata nelle settimane scorse anche da alcuni consiglieri comunali. A Serramazzoni infatti era stato fatto presente alla giunta il problema di alcuni furti e altri reati al patrimonio, che destavano preoccupazione fra i cittadini. L’incontro con il prefetto è stata quindi l’occasione per rassicurare i residenti dell’Appennino.

Consolidamento del ponte di Olina Il Comune stanzia trentamila euro


PAVULLO – A seguito di un’interrogazione presentata da Primo Manni, capogruppo della lista di maggioranza “Il Ponte”, l’amministrazione ha predisposto un primo progetto di massima per il consolidamento e la messa in sicurezza dello storico Ponte di Olina, manufatto risalente al 1522, che unisce le due sponde del torrente Scoltenna fra i comuni di Pavullo e di Montecreto. Contestualmente, l’amministrazione ha previsto nel piano degli investimenti per il 2014, uno stanziamento di 30.000 euro, confidando anche nella partecipazione sia del Comune di Montecreto, sia di altri enti e fondazioni al restauro dell’opera, per la quale si presume un costo di circa 100.000 euro. La salvaguardia del ponte, è stata oggetto di numerosi interventi politici e giornalistici ed è un obiettivo fondamentale per l’amministrazione pavullese. Per questo è stata indirizzata alla Provincia di Modena una segnalazione con la proposta di un finanziamento sugli interventi di tipo culturale. L’ultima consistente opera di manutenzione, è avvenuta nel 2011, quando, grazie a un finanziamento regionale, si è ripristinata la traversa sul torrente, distrutta dalla piena del 2009, rinforzando le fondazioni delle spalle. Alla fine di ottobre del 2013, si sono però verificati cedimenti sul muro e su un tratto del parapetto sulla sponda destra, con il crollo di una porzione del muro. Occorrono quindi interventi urgenti, oltre ad altre riparazioni che riguardano delle fessurazioni sull’edicola centrale e la sistemazione di parti della pavimentazione. «Siamo contenti che la nostra interrogazione abbia già portato alla stesura di un primo progetto di massima – dicono i consiglieri di maggioranza Manni (Il Ponte) e Ferrari (La Torre) -, che l’amministrazione abbia individuato una possibile strada di finanziamento congiunto e che abbia stanziato nel bilancio di previsione 2014 30.000 euro. Il Ponte di Olina, è uno dei principali monumenti storici e architettonici del nostro territorio e rappresenta un simbolo per tutti gli abitanti e meta di turisti».

Sviluppo del territorio


La visita pastorale a Pavullo

Successo per il carnevale


Strade e piazze gremite di gente, spettacoli e tanta allegria. È stato un successo il carnevale di Pavullo, andato in scena domenica in centro. Centinaia di persone, con i bambini nel ruolo di indiscussi protagonisti, hanno sfilato accompagnati dal Gruppo Folkloristico di Verica e delle esibizioni delle scuole di danza New Dance e Le Muse. Soddisfatta per la riuscita dell’evento, l’assessore Salsi: «Ci sono stati gli ingredienti giusti: entusiasmo, allegria, tradizione e fantasia».

Il vescovo “benedice” la piccola impresa «Vitali le ditte a conduzione familiare»


Lanfranchi ha incontrato la Lapam

PAVULLO – Di giovani, sviluppo e vitali imprese a conduzione familiare, hanno parlato nei giorni scorsi il vescovo Lanfranchi in visita pastorale a Pavullo insieme a molti rappresentanti del mondo delle imprese che fanno parte della Lapam. «Per uscire dalla crisi – ha detto Antonio Bellettini, responsabile dell’area sindacale Lapam Confartigianato – è necessario assumersi responsabilità, agire con coraggio e fare sistema, non soltanto tra realtà ‘assimilabili’, ovvero come associazioni di categoria, ma anche stringendo un’alleanza con altre realtà, come il mondo della scuola e come la stessa Chiesa”. Nel corso dell’incontro non sono mancati spunti interessanti. «Rappresentiamo imprese piccole e medie – ha spiegato Bellettini – imprese non di rado a conduzione familiare o comunque nelle quali imprenditore e dipendenti formano qualcosa di simile a una famiglia. E, di più, siamo ramificati e presenti non solo nei centri più grandi, qui per fare un esempio a Pavullo, ma anche nei centri più piccoli, nei paesi e nelle frazioni, questo rappresenta un valore enorme. La Dottrina Sociale della Chiesa da sempre mette al centro della sua attenzione anche il lavoro autonomo: a nostro avviso questo è l’espressione imprenditoriale della famiglia, sia perché coinvolge e responsabilizza direttamente la persona sia perché le figure che vi operano diventano anch’esse parte di un nucleo fiduciario. Il lavoratore è una risorsa per l’imprenditore ma al tempo stesso, e via via sempre di più, l’imprenditore è una risorsa per il dipendente perchè offre lavoro, a maggior ragione in un momento così difficile». Un dirigente Lapam ha anche sottolineato come sia determinante che «il mondo dell’impresa entri nei consessi politici e istituzionali. Gli imprenditori, che spesso fanno sacrifici pur di non perdere dipendenti e consentire a intere famiglie di avere il denaro per la sussistenza, sanno fare le scelte giuste e sanno che non è possibile tagliare sul sociale. Ci sono settori della pubblica amministrazione che è, invece, possibile far dimagrire per trovare le risorse necessarie alle persone più in difficoltà». Lanfranchi ha raccolto le indicazioni e ha sottolineato l’importanza di un nuovo patto sociale e la centralità della piccola impresa a stampo familiare. Alla fine il vescovo ha ricordato anche i giovani, motore dello sviluppo e ha auspicato politiche e strumenti ad hoc che consentano loro di trovare occupazione quando hanno più entusiasmo e aspirazioni, senza attendere anni per entrare nel mondo del lavoro».

Rilancio di Roccamalatina


Il parco regionale dei sassi di Roccamalatina che interessa i Comuni di Guglia, Marano e Zocca è un’opportunità di sviluppo per questi centri che soffrono lo spopolamento. Ma abitare in una zona protetta significa sottostare a vincoli stringenti. Per semplificare la vita ai cittadini è stato presentato ieri un manuale d’uso sulle regole del Parco. Suggerimenti per il recupero delle case nel rispetto dell’ambiente e di uno sviluppo più armonico, senza dimenticare il turismo.

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