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Il Coni presenta il suo nuovo logo: è tornato il tricolore


L’idea di Malagò è quella di creare in futuro un vero e proprio merchandise del marchio

Il ritorno allo stemma tricolore, con bordo dorato, la scritta Italia e sopra i cinque cerchi olimpici. A fianco, in blu, la scritta Coni. E’ il nuovo logo del Comitato Olimpico Italiano presentato ieri al Foro Italico di Roma presso la Sala delle Armi e fortemente voluto da Giovanni Malagò. «In quello che abbiamo vissuto c’è l’energia per inventare un nuovo domani» lo slogan scelto per la presentazione. «In questo logo – dice il presidente Malagò – c’è il rispetto della storia e della tradizione. Lo trovo bellissimo e sono convinto che con questo marchio ci toglieremo grandi soddisfazioni e ci consentirà di trovare risorse aggiuntive. Sono convinto che possa essere vincente anche per farci vendere i nostri prodotti». L’idea del presidente del Comitato Olimpico è infatti quella di creare in futuro un vero e proprio merchandise. Il logo sostituisce quello del 2003 istituito dall’ex presidente Gianni Petrucci. «Noi – dice ancora Malagò – dobbiamo dimostrare di dare valore al mondo dello sport ma dobbiamo anche andare oltre ed attraverso lo Sport dare valore anche al nostro Paese. Il Coni è la casa di tutti, dobbiamo trasmettere positivit໔. Il lavoro sul logo svolto da Inarea Strategic Design ha voluto riportare al centro il valore della cultura italiana dello sport, l’orgoglio nazionale ed i suoi tratti segnici distintivi. A prendere le parole nel corso dell’evento tutti e quattro i presidenti del Comitato Olimpico ancora in vita a partire da Franco Carraro. «Presi la presidenza perché me la lasciò Giulio Onesti dopo una sentenza del consiglio di Stato che lo dichiarò ineleggibile che giudico non molto corretta – ricorda – la verità è che la politica si era stufata di lui, non certo il mondo dello sport». Carraro ha anche ricordato come chi ha coperto la carica di presidente del Coni non sia mai stato colpito da scandali «ci sono state delle indagini ma siamo sempre usciti trasparenti e ricordare che si è stati onesti non fa male». Successivamente è toccato a Mario Pescante che ha ricordato «le vittorie sportive di Lillehammer, in particolare quella della staffetta di fondo sui padroni di casa norvegesi, ed il privilegio che ho avuto a Sochi di premiare Armin Zoeggeler». Il ‘Cannibale’ dello slittino era fra i pochi atleti selezionati presenti alla kermesse ed è salito sul palco con i quattro presidenti: «Il logo è molto bello – le sue parole – i colori sono più forti e c’è la scritta Italia». Per Gianni Petrucci, il presidente più longevo dopo Giulio Onesti, il ricordo più bello invece è rappresentato dal «Giubileo degli sportivi allo Stadio Olimpico con Papa Giovanni Paolo II, le 4 ore trascorse vicino a lui non le dimenticherò mai»”. Petrucci ha identificato in Giulio Andreotti e Gianni Letta «le due persone che hanno conservato l’autonomia dello sport»”. Petrucci ha parlato anche del suo logo che «forse poteva non piacere ma ci fu corretto dal Cio perché riportava dei cerchi olimpici sopra lo stemma ed il Cio lo considerava un abuso. Non è stato un vezzo del Coni». «Caro Gianni – gli ha risposto sorridendo Malagò – anche noi per ottenere il permesso abbiamo dovuto forzare un po’ la mano con il Cio». Nel corso della kermesse è stato anche presentato il programma per la festa dei 100 anni del Coni. Si comincia l’8 giugno con il “Game Open 100 anni di storia – 1 giorno di sport” game open. Il clou sarà il 9 giugno quando ci sarà la cerimonia ufficiale di apertura del Centenario con la Banda dell’Aeronautica e le Frecce Tricolori.

Minacce a Muzzarelli


Un manifesto inquietante: l’anarchico Gaetano Bresci – il regicida di Umberto I – con in mano una pistola e la scritta: per un mondo senza politici vota Gaetano Bresci. Il messaggio è stato trovato ieri alla Manifattura delle Idee, la sede del candidato sindaco del Pd Gian Carlo Muzzarelli. I manifesti sono identici a quelli affissi nei giorni scorsi a Bologna negli spazi elettorali. Insomma la campagna di primavera degli anarchici insurrezionalisti che mirano a seminare panico sotto le elezioni politiche.

Verso il voto


L’Europa che deve cambiare

Mutina Games, una giornata sul campo


    Sabato scorso tutti assieme i bambini e i ragazzi delle tre sedi Per la nuova scuola calcio è stata una festa di sport e amicizia

    Casa Modena, Deroo alza l’asticella Il belga ha iniziato ieri ad allenarsi con i nuovi compagni «Voglio essere un uomo importante per questa squadra»


      Sabato Mutina Sport, la scuola calcio modenese realizzata in collaborazione con la Juventus Academy, ha organizzato il primo Mutina Games. Nel pomeriggio i bambini e i ragazzi delle tre sedi (Modena, San Cesario e Rivara) si sono riuniti presso lo stadio comunale Cremonini di San Cesario per alcune ore di sport e divertimento. A partire dalle 16 un centinaio di piccoli calciatori hanno partecipato a giochi e tornei come sempre guidati dai loro istruttori. Tra partite e attività ludiche l’iniziativa si è protratta fino alle 18.30 e alle 19 era già tutto pronto per la cena. Il personale della polisportiva San Cesario ha infatti preparato primi piatti, gnocco e tigelle per tutti i giovani atleti e le loro famiglie. Il primo Mutina Games è stato anche l’occasione per presentare il progetto Mutina Before: un’attività ludico motoria rivolta ai bambini e alle bambine dai 3 ai 5 anni. Attraverso il movimento, il gioco e attività espressive e creative si vuole stimolare il naturale sviluppo e il consolidamento dello schema corporeo, degli schemi posturali (flettere, estendere, piegare…), degli schemi motori di base e di alcune capacità coordinative che costituiranno il presupposto di quelle, più complesse, che si struttureranno in fasi successive. Dal punto di vista cognitivo verrà data rilevanza ad abilità intellettive come memoria, immaginazione, creatività. La comunicazione non verbale attraverso l’imitazione e il linguaggio del corpo e la comunicazione verbale verranno sviluppate attraverso forme ludiche di attività per permettere al bambino di migliorare le sue capacità di relazione e di socializzazione. I bambini verranno aiutati e assistiti nell’affi nare la percezione degli stimoli provenienti dall’ambiente esterno e dal proprio corpo. Un esperto laureato in scienza motorie o scienze dell’educazione accompagnerà i bambini nella loro attività. L’attività si svolgerà due volte alla settimana (gli incontri durano 1 ora) presso il Campo Comunale Casini (campo sintetico provvisorio) e nella palestra di via Morane nel periodo invernale. Le iscrizioni alla Scuola Calcio Mutina Sport intanto proseguono a ritmo sostenuto, la quota 200 ragazzi tra i 5 e i 12 anni è vicina.

      NON SOLO CALCIO Altri sport


        Senza Celitans, la star di Casa Modena ora rischia di essere lui. E il lui in questione, Sam Deroo, lo sa bene. Il sorriso e la disponibilità sono le stesse, così come la grinta, l’applicazione e la determinazione nel voler migliorare giorno dopo giorno: lo schiacciatore belga ha riabbracciato ieri i compagni gialloblù, dopo l’esperienza all’Europeo, svolgendo il suo primo allenamento nella nuova Mvp0. Con lui in palestra per la prima volta ieri si sono visti anche altri due nuovi acquisti, vale a dire l’alzatore tedesco Lukas Kampa e l’opposto sloveno Alen Sket, ancora loro reduci dagli Europei. «Sono contento di essere qui nella ‘mia’ Modena – sono state le parole di Deroo ieri – E’ stata un’estate intensa, belle soddisfazioni e pure una breve ma rilassante vacanza al mare a luglio. Con il Belgio a livello di squadra siamo cresciuti, abbiamo vinto l’European League e perso nei Quarti dell’Europeo con la Serbia, dopo aver battuto anche l’Italia. Qualche rimpianto c’è, abbiamo avuto occasioni ed opportunità per vincere con la Serbia, peccato… Come detto il Belgio sta crescendo e dobbiamo continuare a lavorare così. Personalmente credo di aver giocato una buona stagione con la Nazionale, sono sempre stato in campo e penso di aver aiutato la squadra». Sin qui le frasi sulla sua esperienza internazionale, ma i tifosi di Modena, in fondo, attendono altro, ovvero di rivederlo al PalaPanini, dopo il rinnovo biennale del contratto. Ora, appunto, Deroo dovrebbe diventare uno dei punti fermi della squadra, una delle vedette. Questa, almeno, è la speranza: «Io sono uno che vuole puntare sempre più alto – argomenta il belga – e quindi so che devo lavorare sodo per crescere ancora tanto. Ed a Modena questo posso farlo: con Angelo Lorenzetti, lo staff, i compagni e tutto l’ambiente di Modena che tanto mi piace. Siamo un bel gruppo, motivato e con qualità. Abbiamo un po’ di giorni prima dell’inizio del campionato per lavorare e conoscerci, ci siamo quasi tutti e dobbiamo subito diventare una squadra nel vero senso del termine. E io vorrei diventare un ‘fattore’ per questa squadra ed aiutare sempre i compagni…». Un fattore, e cioè l’uomo in più, parlando in termini sportivi e, sostanzialmente, facendolo alla maniera anglosassone. Deroo, insomma, si candida per un’annata da ricordare e alza l’asticella, PRESENTAZIONE: GIA’ IN 300 – Cresce intanto l’attesa per la presentazione della squadra e della Società 2013-14 che andrà in scena martedì alle ore 20 al PalaCasaModena. Nuova sarà la modalità di partecipazione e di iscrizione alla serata: per accedere alla presentazione al PalaCasaModena: per essere presenti sarà infatti necessario iscriversi on-line e compilare un semplicissimo modulo. Ogni persona che si registrerà riceverà sulla propria e-mail un biglietto d’ingresso con un codice personale da stampare e presentare all’ingresso martedì 8 ottobre. In poco più di due giorni sono già oltre 300 le persone che si sono iscritte on line.

        Il 5 e 6 ottobre la pallacanestro a ‘Mirandola basket city’


          Si chiama ‘Mirandola Basket City’ la manifestazione sportiva organizzata dalla polisportiva Giovanni Pico che, il 5 e il 6 ottobre, porterà a Mirandola la pallacanestro per offrire alle popolazioni colpite dal terremoto una due giorni dedicata allo sport e un’amichevole fra Grissin Bon Pallacanestro Reggiana e Virtus Granarolo Bologna un evento unico e imperdibile. «Mirandola Basket City si presenta come la prima grande festa del basket del nostro territorio. Il mondo dello sport locale porterà pure con sé il ricordo del terremoto che ci ha colpito, ma Mirandola Basket City non vuole però essere uno sguardo al passato, piuttosto vuole diventare uno slancio verso il futuro, verso quel domani che si può costruire, collaborando attivamente insieme». Così presenta l’iniziativa Stefano Baraldi (nella foto sopra) presidente polisportiva Pico, impegnato in prima linea nell’organizzazione di questo evento e che continua ricordando e ringraziando «tutte le persone che sino ad ora ci hanno aiutato e sostenuto, con un impagabile spirito di solidarietà e di vicinanza». Un fitto programma di attività animerà la giornata di sabato 5 ottobre: sarà infatti organizzato un clinic per allenatori del settore giovanile, settore questo, che sarà protagonista delle iniziative che si terranno anche la domenica dal mattino al primo pomeriggio. Domenica 6 ottobre alle ore 18 Mirandola Basket City ospiterà un’amichevole fra Virtus Granarolo Bologna e Grissin Bon Pallacanestro Reggiana. I bambini al di sotto dei 10 anni e tutti i tesserati della polisportiva Pico potranno assistere alla partita gratuitamente.

          Omicidio Meredith, si torna sulla scena del crimine


            La Corte ordina una perizia genetica su una traccia trovata sul coltello di Sollecito

            La Corte d’assise d’appello di Firenze ha ordinato una perizia genetica su una traccia trovata sul coltello che l’accusa ritiene essere stato utilizzato per l’omicidio di Meredith Kercher. La traccia finora era stata ritenuta troppo esigua. A chiedere la perizia, che sarà svolta dal Ris di Roma, l’accusa. Si tratta della lama del coltello sequestrata in casa di Raffaele Sollecito, imputato assieme ad Amanda Knox nella ripetizione del processo di secondo grado, che aveva portato alla loro assoluzione. Nessuna obiezione dalle difese sulla perizia. La Corte ha anche ordinato di ascoltare di nuovo la testimonianza di Luciano Spaviello. Gli accertamenti scientifici chiesti dalla difesa di Sollecito mirano ad approfondire lo stato della scena del delitto. «Com’è possibile – ha chiesto l’avvocato Bongiorno – trovare enormi quantità di tracce di Guede e non una traccia di Amanda; com’è possibile che l’unica traccia di Raffaele, che noi contestiamo, sia solo sul gancetto». Fra gli accertamenti chiesti dalla difesa di Sollecito, anche quelli volti ad appurare se nel momento in cui quel gancetto è stato repertato, l’ambiente fosse «genuino, nonostante ci fossero state delle perquisizioni». Pronte le parole di Patrick Lumumba, fuori dal processo: «Amanda penso che sia scappata perché c’entra con la morte di Meredith, è colpevole altrimenti non mi avrebbe calunniato», ha detto entrando in Corte. «Vogliamo disperatamente scoprire la verità e trovare giustizia per Meredith, che ci è stata portata via così brutalmente». Così ha invece scritto, in una lettera indirizzata alla Corte, Stephanie Kercher, sorella di Meredith. «Abbiamo deciso – ha precisato a nome di tutta la famiglia – di seguire il processo dal Regno Unito, mantenendo stretti contatti» con l’avvocato Maresca e i suoi collaboratori: «Siamo fiduciosi che le prove verrano riesaminate e che vengano concesse tutte le ulteriori richieste di prove». Meredith, «niente ce la riporterà ma abbiamo bisogno di sapere che cosa accadde e lei si merita per lo meno la dignità della verità», ha concluso Stephanie.

            I FATTI DEL GIORNO


              Succede nel Belpaese

              Halloween e yoga nel mirino dei vescovi


                L’allarme nel documento della Cei emiliano-romagnola Ecco la «black list» delle pratiche che ‘deviano’ i giovani

                I vescovi dell’Emilia Romagna preparano la controffensiva alle sette e ai movimenti religiosi alternativi. Ma al fianco del classico satanismo ed esoterismo, nella «black list» della Conferenza episcopale regionale compaiono anche la festa di Halloween e pratiche diffuse come la new age, lo yoga e, più in generale, il salutismo. Non sarebbero solo considerate anticamere per l’ingresso nelle sette, ma anche concause di un «allontanamento» di giovani e giovanissimi dalla Chiesa. «Sono queste le periferie della maggioranza del mondo giovanile», afferma monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, rilanciando il concetto di «periferie dell’anima» ripetuto da Papa Francesco. Negri per primo ha lanciato l’allarme sulla diffusione delle sette e ha fortemente voluto il documento della Cei emiliano-romagnola presentato ieri alla stampa a Bologna. I vescovi dell’Emilia Romagna (insieme a Negri erano presenti anche Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, e Giovanni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio) parlano di «derive spiritualistiche». In questo momento «la società pullula di religioni fai da te – afferma Negri -; è un fenomeno molto complesso, che ha anche motivi economici, e che investe i giovani: le grandi discoteche sono i primi luoghi di reclutamento e iniziazione». Il documento è un libretto di un centinaio di pagine, che ha avuto «una gestazione molto seria e approfondimenti scientifici». Si mette dunque in guardia da «santoni e guaritori» e dal salutismo, che «finisce per dissolvere Cristo nell’animismo pagano». E si fanno i conti. In Emilia Romagna, calcola Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa), «sono circa 50mila le persone che aderiscono alle sette», ma sono in molti di più, almeno il 20-30% della popolazione, «a esssere toccati da principi di spiritualismo e religiosità alternativa». Spiega dunque Ferrari: «E’ di questi che siamo più preoccupati». Lo ha detto a margine della presentazione del documento redatto dalla Cei Emilia Romagna. La «black list» punta dunque il dito anche nei fenomeni culturali (Halloween e new age) che allontanerebbero i giovani dalla Chiesa: «Di fronte a una cultura che non offre più una bussola – sostiene monsignor Giovanni Ambrosio – è facile cercarne una, magari mettendo nel carrello un po di tutto, come al supermercato».

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