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Da abbattere 1500 abeti della pineta


    PAVULLOò17

    Paura e ore di lavoro per una fuga di gas


      CENTRO STORICOò6

      Si sperimenta a Modena la app che ti paga se fai la spesa


        Più spendi, più guadagni. La contraddizione è resa possibile da una applicazione per smartphone che viene sperimentata a Modena. Quando si acquista vengono accreditati dei soldi che poi il possessore dell’app può spendere. Perché regalano questi soldi? Perché le aziende vogliono studiare il consumatore. A pagina 28

        Troppe donne I vigili a lezione di bon ton


          MUNICIPALEò13

          La Diocesi: «Il crocifisso non è simbolo di divisione»


            La Diocesi interviene sulla circolare dell’ufficio scolastico regionale che invita le scuole ad utilizzare con prudenza i crocifissi e i presepi perché potrebbero creare turbamento tra gli scolari. «Crocifisso e presepe non sono certo motivo di divisione tra gli studenti, anzi hanno un valore formativo per tutti». A PAGINA 8

            Bella e impossibile Piace l’idea del cortile del Palazzo aperto ai pedoni


              Tra i tanti punti di frizione tra amministrazione e commercianti, c’è un aspetto che sembra mettere d’accordo tutti nella difficile questione della pedonalizzazione di Piazza Roma. Infatti non dispiace a molti l’idea di poter lasciar transitare i pedoni nel cortile del Palazzo Ducale. Ma sarà difficile da realizzare. A PAGINA 7

              All’interno


                Pd «sfruttatore»: 680mila euro per i Co.Co.Co


                  E i «grillini» si fanno rimborsare il divano letto

                  Dopo i pranzi, le cene, i pernottamenti e le spese varie (compresi i bisogni corporali per cui è stata presentata regolare fattura), adesso spuntano le consulenze che I politici in Regione hanno pagato con i soldi pubblici. E in questo caso, nei diciasette mesi in questione, la parte del leone la gioca il Pd che ha speso ben 680mila euro per i collaboratori, pagati con vari tipi di contratti, compresi i famigerati Co.Co.Co che per i giovani sono molto spesso sinonimo di sfruttamento. Ma in questo caso si tratta di stipendi dati a militanti o portaborse. Molto più lontano il Pdl che si ferma a quota 130mila euro, superato da Lega Nord (215mila euro) e dal Movimento 5 stelle che, assieme a Sel, ha speso 195mila euro. Da segnalare che tra le ricevute presentate dal M5S per i rimborsi, pagati da Pantalone, c’è anche quella per un divano letto. Del resto anche i paladini dell’anti casta devono riposare.

                  Sabattini dice no alla protesta di Saitta


                    «In tutte le Province italiane nasceranno a breve comitati per la difesa della Costituzione». Lo ha annunciato il presidente dell’Upi (Unione delle Province d’Italia), Antonio Saitta, nel corso dell’assemblea dell’organizzazione che si è tenuta a Roma. Ma l’annuncio viene prontamente spedito al mittente dal nostro territorio, dove il presidente Emilio Sabattini si dice fortemente contrario a manifestazioni tese a contrastare l’abolizione di questi enti. «Non faccio comitati o comitatini, l’unica cosa da fare è proseguire a passo spedito nella riforma» tuona. Sabattini respinge l’idea che il cosiddetto ‘ddl Delrio’ naufraghi e che in primavera si debba andare al voto per eleggere i nuovi consigli provinciali: «Spero proprio non sia così. Ma poi, eventualmente, chi è che avrà il coraggio di candidarsi in questo clima? Penso proprio nessuno». L’unica strada da percorre «è iniziare una serie di incontri con le Regioni per ragionare insieme come fare a esercitare al meglio le funzioni che non saranno più delle Province. In particolare, penso all’agricoltura e alla formazione: due settori strategici per il nostro territorio per i quali è assolutamente necessario trovare soluzioni organizzative che rispondano ai fabbisogni dei cittadini e che proseguano l’esperienza positiva che vi è stata fino ad oggi». Ma lo svuotamento delle Province non è – ancora – così certo, anzi. L’eurodeputato Pd Vittorio Prodi, che è stato presidente della Provincia di Bologna dal 1995 al 2004, ieri ha chiesto in una lettera aperta al presidente del consiglio Enrico Letta di «ripensare i tempi e i modi dell’approvazione della riforma delle Province». E contro la riforma si è schierata anche l’Anci: «Non siamo favorevoli all’abolizione ma bensì a una revisione istituzionale del loro compito che le veda in futuro operare come enti di secondo livello».

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