Le spese pazze hanno coinvolto tutti i partiti presenti in Regione e nella black list non mancano i grillini. Il consigliere Andrea Defranceschi, indagato per peculato insieme a tutti i capigruppo, nega di aver scialacquato soldi pubblici e anzi chiede dimissioni a destra e a sinistra. Ma il collega Massimo Bugani, capogruppo dei 5 stelle in Comune a Bologna, ammette e denuncia leggerezze. Insomma Regionopoli è un inchiesta della procura di Bologna sulle spese dei gruppi consiliari dellEmilia Romagna, ma è pura la prova del nove per partiti nati e cresciuti a mani pulite e questione morale. Gli sbandieratori della buona politica. Peccato per il Pd che ci ha perso subito la faccia con il capogruppo dimissionario Marco Monari accusato di aver speso cifre folli in hotel e ristoranti di lusso; peccato per lItalia dei Valori che si sta ancora curando le ferite per la vicenda parallela dellex capogruppo Paolo Nanni che organizzava congressi e convegni con ricchi buffet in corrispondenza dei compleanni di moglie e figlia. Peccato pure per i più puri dei puri: i grillini. Il consigliere Andrea Defranceschi giura di non avere sperperato neanche un centesimo pubblico. Eppure ieri Massimo Bugani, capogruppo dei 5 stelle in Comune a Bologna, ammette: « la spesa per un divano letto potevamo risparmiarcela, come Movimento Cinque Stelle mi dispiace che ci sia stata qualche leggerezza anche da parte nostra». Anche nel regno di Grillo spunta qualche ombra. La critica non è molto pesante per amore di movimento – Bugani sottolinea «mi sembra che Andrea Defranceschi stia uscendo a testa alta» – però «sui soldi non possiamo sbagliare, perchè è uno dei nostri cavalli di battaglia». Defranceschi relega le parole del compagno a «vecchia ruggine tra Bugani e Favia», il consigliere regionale che ha abbandonato i lidi grillini. Ma Bugani scavalca il divano letto dello scandalo e punta dritto sul lavoro del gruppo cioè che i Cinque Stelle non sia riusciti a far modificare in modo più stringente il regolamento dellAssemblea legislativa sulle spese dei gruppi. «Sarebbe stato un passaggio importante- ammette Bugani – e mi dispiace se non è stato fatto dallM5s o se non glielhanno permesso, non so come siano andate le cose». Con tutti i passi felpati del caso – la difesa di Andrea Defranceschi in primis – però anche tra i sostenitori di Grillo ci agitano dubbi. Arrivati, come per gli altri partiti, dopo linchiesta, i soldi spesi e il divano letto acquistato. (gbn)