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Energia: partita la sfida di Idroemilia


    ECONOMIA ò24

    Tre Comuni alle urne: si vota il nuovo sindaco


      Grande attesa a Camposanto, Polinago e Serra

      MODENA – Ci siamo. Camposanto, Polinago, Serramazzoni: oggi e domani, in questi tre Comuni della provincia, si vota per eleggere i nuovi sindaci e Consigli comunali. I seggi rimarranno aperti dalle 8 alle 22 di oggi e dalle 7 alle 15 di domani. Si tratta di elezioni molto attese, soprattutto nei due paesi dell’Appennino, i cui municipi sono commissariati ormai da diversi mesi. Le elezioni si svolgeranno anche in altri 713 Comuni italiani, tredici dei quali in Emilia-Romagna. Tredici come il numero di candidati in campo, complessivamente, nelle sfide elettorali del modenese. Come detto, i confronti più interessanti sono quelli della montagna. A Polinago, Comune commissariato dallo scorso ottobre, dopo le dimissioni di sette consiglieri su dodici (quattro di opposizione, tre di maggioranza), in lizza ci sono l’ex primo cittadino Armando Cabri, sostenuto dalla lista di centrodestra Noi Polinago, l’assessore provinciale all’agricoltura Gian Domenico Tomei, che gode dell’appoggio della lista di centrosinistra Insieme per Polinago, e Roberta Ghiddi, della lista Uniti per la nostra comunità. Per il Comune di Serramazzoni, commissariato dal luglio dell’anno scorso, dopo lo scandalo giudiziario che travolse la neo-eletta sindaco Sabina Fornari, i candidati sono addirittura sei. Roberto Rubbiani, sconfitto l’ultima volta sul filo di lana, si presenterà con una lista civica, Rubbiani sindaco. Il centrosinistra presenta, invece, Valter Giovannini, vincitore delle primarie, con la lista Serramazzoni Bene, mentre gli altri candidati sono Claudio Bartolacelli per il centrodestra, Fausto Leonelli (Serra Viva), Michele Andreano (Cambia Serra) e Francesca Marzani (Movimento 5 Stelle). Elezioni nel segno della ricostruzione post-sisma, infine, a Camposanto, dove si gioca una partita a quattro. In corsa il sindaco uscente, Antonella Baldini, sostenuta dal centrosinistra, con la lista Sviluppo e Solidarietà, Daniele Manfredini, del centrodestra (lista Libertà e democrazia per Camposanto), Francesco Masotina, del Movimento 5 Stelle, e Luigi Castrignanò, che si presenta con la lista Movimento civico Castrignanò per Camposanto. Questo il campo di battaglia. Oggi e domani si combatte a colpi di voti.

      Carpi: le storie dentro la Storia


        SPECIALE ò10

        Ateneo verso la scelta del rettore


          PRIMO PIANO ò5

          Il progetto continua in Serie A Sassuolo non sarà una meteora


            La priorità del dg Bonato: «Consolidare la squadra»

            Il futuro non è solo una parola, ma un modo di essere e di guardare avanti. Una settimana fa la storica promozione in serie A, ora invece è il momento di guardare in faccia al domani, di programmare il primo campionato nell’olimpo del pallone. In casa neroverde le idee non mancano, questa settimana la dirigenza di Piazza Risorgimento farà il punto della situazione con il patron Squinzi e il confermato tecnico Eusebio Di Francesco: «Qua sto bene – le parole del tecnico durante la festa promozione – e questa vittoria del campionato è un’emozione unica come è stata la nascita del mio primo figlio. Sarò al timone anche il prossimo anno, è bastata una stretta di mano, per il mercato vedremo quali giocatori servono per continuare il nostro progetto tecnico tattico». Don Eusebio è amatissimo dai tifosi e da tutto l’ambiente neroverde, la sintonia con la dirigenza è totale e lo si è visto alla festa celebrativa di giovedì quando è stato gomito a gomito con il direttore generale Nereo Bonato: «Il Chievo – uno dei passaggi del dg neroverde sul palco di Piazza Piccola – ci ha messo sette anni per salire, noi solamente 5 e potevano essere pure meno. Ora che siamo in serie A cercheremo di consolidare la squadra, ci vedremo con il dottor Squinzi facendo il punto della situazione, nella massima serie il nostro obiettivo è quello di soffrire il meno possibile». Le parole di allenatore e direttore generale non lasciano dubbi, ma c’è soprattutto la voglia di Giorgio Squinzi, ha raggiunto l’obiettivo che si era prefisso, e ora non vuole essere assolutamente meteora. Il primo nodo da sciogliere è la questione dello stadio, la strada sembra portare direttamente a Reggio dove il club potrà fare ottime operazioni di marketing. Al gruppo che ha vinto la serie Bwin stando in testa dalla prima all’ultima giornata, vanno apportate modifiche, serve un portiere alle spalle di Pomini, e l’obiettivo è Leali. In difesa, dopo aver trattenuto Terranova, ci vuole un centrale e un jolly che possa ricoprire più ruoli nel pacchetto arretrato. A centrocampo va discusso il destino di Chibsah, e la mediana verrà potenziata con geometrie e polmoni, mentre Magnanelli e Missiroli offrono ampie garanzie. In attacco il sogno è Luca Toni, si fa il nome dell’argentino Vegetti, rimane Berardi, la dirigenza vuole acquistare il cartellino di Catellani. Dovrebbe partire Boakye, tutto da scrivere il futuro di Masucci e Pavoletti sul quale si è mosso il Torino e pare pure il Napoli. Molte trattative di mercato usciranno dall’asse Sassuolo – Torino sponda Juventus, con il club bianconero c’è un grande rapporto di collaborazione, e se come direttore sportivo arriverà Giovanni Rossi, dal club campione d’Italia arriveranno giocatori che non trovano spazio nella rosa di Conte e giovani in rampa di lancio. La prima estate da serie A, è da vivere con la fantasia di chi sogna campioni. nGilberto Anceschi

            Playoff, ultimo atto per la finale


              Ore 20.45 Livorno-Brescia e Novara-Empoli

              Novanta minuti per arrivare in finale e continuare a covare il sogno della Serie A. Novanta minuti di battaglia per completare il quadro della serie B: Livorno-Brescia e Empoli-Novara. Entrambe le gare di andata sono finite con il punteggio di 1-1, un risultato che lascia ancora tutto aperto, ma favorisce le due squadre toscane, grazie alla migliore posizione in classifica. Agli uomini di Nicola e a quelli di Sarri, infatti, basterà non perdere. Il tecnico del Livorno invita tutti a non considerare acquisita la qualificazione alla finale: «Ci apprestiamo a giocare il secondo tempo di questa sfida. Tutto è ancora in bilico ed incerto. Noi viviamo gara dopo gara, tutti i nostri pensieri sono rivolti al match di domani». In difesa dovrebbe tornare tra i titolari Bernardini, recuperato anche Schiattarella: «Svolgeremo l’ultima rifinitura – ha detto Nicola – e poi deciderò tutto. Siamo aperti a più soluzioni. Sostanzialmente le squadre conoscono le loro identità, nessuno inventa niente. Il Brescia è una buona squadra con giocatori di valore e già all’andata l’hanno dimostrato. Dovranno vincere ma noi ce la metteremo tutta per farcela. La strada è ancora lunga, c’è molto da fare e tutto può succedere. Giochiamo in casa, ma già dai risultati dell’andata abbiamo capito che è un vantaggio relativo. Dovremo fare una grande prestazione». Sono già diecimila i biglietti venduti per la gara in programma al “Picchi”. Per il Brescia è la partita che può aprire le porte del Paradiso e mister Calori è stato chiaro: «Ho detto ai ragazzi che per tanti di loro magari è un’opportunità irripetibile: serve quel qualcosa in più. Fatto quello, hai la coscienza a posto». Empoli-Novara: senza Pesce, che ha riportato una lesione orbitale nella gara d’andata, il tecnico del Novara Aglietti si trova con gli uomini contati a centrocampo, dove impiegherà Marianini, Buzzegoli e Fernades; confermato anche il trio d’attacco Gonzalez-Seferovic-Lazzari. «Dovremo fare noi la partita – ha spiegato Aglietti -, visto che possiamo passare solo vincendo. Siamo pronti a tutte le evenienze, tenendo presente che si può vincere anche al 90’ e oltre. A noi è capitato più di una volta di subire gol a tempo scaduto e dunque magari per una volta ci andrà bene». Per tutte e due le partite il fischio d’inizio è previsto alle 20,45. Ef

              Inaugurata la biblioteca: i sassolesi riscoprono Villa Giacobazzi


                Alla vigilia del rimpasto di giunta scaturito dal voto sul bilancio e ad un anno esatto di distanza da quello dello scorso maggio, appare utile una valutazione su quanto quest’ultimo ha portato e su cosa ha provocato. Innanzitutto chi si aspettava stabilità e coesione dal rimpasto è rimasto profondamente deluso: la maggioranza si è sempre più assottigliata, ha perso definitivamente due componenti ed altri se ne sono andati dichiarando il fallimento del progetto politico; anche se ora sarà più semplice mantenere all’interno degli ordini di scuderia il giovane Manini, che avrà bisogno di un periodo di ambientazione per entrare nei meccanismi consiliari, ed il resuscitato Bondi, a cui servirà tempo per ricostituire una sua corrente, saranno le incertezze sui bilanci, la mancanza di una visione futura ed il poco tempo a disposizione a tarpare le ali all’amministrazione che lascerà fluire gli eventi, approfittando di tanto in tanto di quelli positivi come l’inaugurazione di villa Vistarino, senza possibilità d’intervenire. Ma è sui singoli assessori che vale la pena approfondire alcune considerazioni. Partiamo da Francesca Buffagni di cui non si ricordano nell’anno trascorso iniziative di rilievo, tanto che ha dovuto vendere come una conquista la piantumazione di alberi da parte di Hera in cambio dell’invio elettronico delle bollette e, soprattutto, nulla per i giovani, nemmeno i sopravvalutati festini. Francesca sarà comunque salva dal prossimo rimpasto in quanto il suo posto è garantito in virtù delle quote rosa previste: una sorta di sessismo al contrario dove essere donna prevale sul merito. Il lavoro di Claudio Corrado, inesistente per quanto riguarda l’annunciata introduzione del quoziente familiare, ininfluente per le politiche sulla casa, si è concretizzato nella convocazione di un numero impressionante di conferenze stampa per ogni tipo di evento, anche minimo, realizzato in città, ma almeno si è caratterizzato per aver portato proposte nuove, tra cui spicca l’ossimoro della “cultura a chilometri zero” ed una stagione teatrale concentrata sulla musica, ma privata della prosa che ha costretto i sassolesi a trasferte nei teatri vicini. Ma fra tutti la peggior prestazione è dell’assessore al bilancio, nonché sindaco: dopo gli innumerevoli annunci di voler lasciare i conti in ordine, dopo la proclamazione del miglior bilancio della provincia in quanto quello con meno tassazione sulla prima casa, Caselli ha dovuto fare dietrofront. Il bilancio, da migliore è diventato “come” quello dei comuni vicini ed i conti, certamente in ordine dal punto di vista contabile, presentano però una situazione debitoria di forte preoccupazione, tant’è che prima la lega, poi alcuni del Pdl, hanno chiesto di rivedere profondamente le scelte e, soprattutto, di nominare un vero assessore al bilancio. Attendiamo perciò la prossima composizione della giunta, la cui valutazione ad un anno di vita arriverà direttamente dal voto dei cittadini. nwww.lucacuoghi.it

                UNA CITTÀ DAI DUE VOLTI


                  L’incontro al centro culturale islamico

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