La barbabietola e il pomodoro sono salvi, la pera e la prugna no. Sorride a metà lEmilia-Romagna, dopo laccordo raggiunto nella serata di martedì, a Roma, tra il ministero delle Politiche agricole e le Regioni sugli aiuti accoppiati della nuova Pac 2014-2020. La frutta da trasformazione è stata, infatti, esclusa dallelenco delle colture ammesse a ricevere tali contributi. Per contro, peraltro, lintesa ha confermato linclusione della barbabietola e aperto le porte al pomodoro, che inzialmente era stato escluso. Previsti dal regolamento comunitario numero 1782 del 2003, gli aiuti accoppiati consistono in importi unitari assegnati per ogni ettaro di terra coltivato: il quantum viene fissato annualmente sulla base del plafond nazionale e sul numero delle domande presentate. A beneficiarne sono tutti gli agricoltori che coltivano determinati tipi di prodotti. Potenzialmente, quasi tutte le colture sono finanziabili. Spetta, però, ai ministeri dellAgricoltura di ciascun Stato membro indicare quali rientrano in tale categoria. Ed è proprio questo che è stato stabilito laltro giorno nella capitale. Tiberio Rabboni, assessore allAgricoltura della Regione Emilia-Romagna, lo commenta laccordo a denti stretti: «Lintesa – dice – non ci soddisfa pienamente». Allassessore lesclusione dai contributi della frutta da trasformazione non è andata giù. Ma anche per i prodotti che saranno finanziati le recriminazioni non mancano. Questione di cifre, ovviamente. Di qui al 2020, lUnione europea erogherà allItalia, a titolo di Politica Agricola Comune, 52 miliardi di euro, vale a dire 7,2 miliadi lanno. Di questi, poco più della metà – 3,8 miliardi lanno – sono stati assegnati ai pagamenti diretti agli agricoltori: è da essi che si ricava la quota destinata agli aiuti accoppiati. Ebbene, se negli anni scorsi tale quota era fissata nel massimo, ossia al 15%, per il prossimo settenato il plafond è stato ridotto. In un primo momento, il ministero aveva deciso di scendere al 10%, ma martedì, con le Regioni, si è trovato un compromesso all11%. Non per tutti, però. Ed è proprio qui il motivo dellirritazione di Rabboni: per barbabietola e pomodoro, infatti, il prelievo sui pagamenti diretti resterà fissato al 10%. E così, dei 427 milioni di euro allanno attribuiti agli aiuti accoppiati, solo 17,1 andranno al tubero e appena 11,2 milioni saranno destinati al pomodoro. Lassessore prova a smorzare la delusione: «A parziale compensazione – dice – il ministro ha annunciato che nella nuova Ocm ortofrutta verrà attivato per il comparto del pomodoro da industria, un settore strategico per lagroalimentare nazionale, un contributo per lacquisto di piantine particolarmente resistenti che potrà andare da 100 a 300 euro a ettaro». Quanto alle associazioni di categoria, infine, per una volta è Coldiretti a recitare la parte del moderato: «Laccordo è un esempio positivo di politica che sa decidere in tempi brevi nellinteresse dei veri imprenditori agricoli e contro rendite ormai insostenibili», osserva il presidente regionale, Mauro Tonello. Delusa, invece, Agrinsieme, che parla di «misure poco incisive». (em)