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L’INCENDIO E FOSSOLI


    Una comunità che ha avuto paura

    Il console Usa a Carpi, per rafforzare il ponte economico-culturale


      Una visita all’insegna della solidarietà quella del Console americano Morrison, ieri a Carpi. Al suo arrivo ha posato, insieme al sindaco, una corona davanti alla lapide all’onor civile della città sulle note degli inni (americano e italiano). Quindi ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni economiche, religiose e politiche presso la sala del Consiglio, dove è stato ricordato l’anniversario dell’11 settembre e delle sue vittime. Il console ha ringraziato per l’accoglienza e ha ricordato le vittime e le opere d’arte distrutte col terremoto 2012. «È un occasione – ha spronato – per mostrare al mondo la vostra laboriosità e il vostro attaccamento alla terra. Il popolo americano e quello italiano sono molto legati, soprattutto per la solidarietà che sanno dimostrare nei momenti difficili e la forza del volontariato, che gli americani hanno probabilmente ereditato e sviluppato proprio grazie alla forte immigrazione italiana». La Morrison si è peraltro dimostrata molto disponibile a continuare una collaborazione non solo economica ma anche culturale con il territorio: «Carpi è una realtà imprenditoriale tra le più vivaci e pronta alla competizione globale. Ho fiducia nell’Italia e nella sua capacità di superare la crisi, se sarà in grado di mettere in campo delle riforme concrete. Un’Italia più forte economicamente – ha rimarcato – è un Italia più influente». Durante l’incontro sono intervenuti anche esponenti dell’imprenditoria locale, come Rossella Po, dell’omonima ditta di cucine, che ha sottolineato la volontà della sua azienda di entrare nel mercato americano, che da sempre sa apprezzare l’artigianato italiano. Ed è proprio il made in Italy il traino delle esportazioni, soprattutto per i prodotti alimentari che, ha sottolineato Confagricoltura, sono troppo spesso imitati e immessi nei mercati internazionali senza tutele. Altro tema importante, l’imprenditoria femminile che, come ha ricordato l’assessore alle Pari Opportunità Maria Cleofe Filippi, è una realtà molto forte sul nostro territorio e che la Morrison si è dichiarata disponibile a valorizzare. Il console americano ha inoltre ricevuto in regalo una cartina cinquecentesca di Carpi, e un cesto di prodotti tipici emiliani. nValentina Po

      E Grillo strilla: «Siamo fieri di essere dei moralisti!»


        Beppe Grillo nel suo blog torna ad attaccare senza ritegno ogni partito, con un profluvio di parole infarcite da una volgarità continua, ancora maggiore rispetto alle sue abitudini. «Ieri, alla Camera, alla richiesta del M5S di espellere i delinquenti, si è levato alto il grido ‘moralisti del c…’ I nominati del pdl e del pdmenoelle – scrive il leader del Movimento – si sono indignati – dice Grillo -. E’ un paradosso che invece di accompagnare alla porta Berlusconi, i nominati dai capibastone del pdmenoelle e dal truffatore fiscale, volessero buttare fuori noi, i cosiddetti moralisti». Ancora, aggiunge «il vostro tempo è finito, è questione di mesi e voi lo sapete, per questo – insiste Grillo – reagite come un qualunque ladruncolo. E’ vero, siamo moralisti e vogliamo moralizzare – conclude – la vita pubblica, il Parlamento, ogni Comune, ogni istituzione. Vogliamo che l’onestà torni di moda, che i semafori rossi vengano rispettati, che i ladri finiscano in galera, che Camera e Senato diventino dei luoghi rispettabili e non dei postriboli della democrazia. Fuori i delinquenti dal Parlamento!», grida Beppe Grillo in conclusione del suo post. Molti hanno preferito ignorare le parole sommarie del leader del Movimento cinque stelle, ma non è mancata qualche parola in risposta. Carlo Giovanardi, senatore del Pdl, ha così commentato in una nota le esternazioni del comico: «Beppe Grillo si dice ‘fiero di essere moralista del c… e definisce i parlamentari come ladruncoli qualunque sorpresi con le mani nel sacco. Aggiungo io: fuori anche gli ‘assassini’ dalla vita pubblica, perchè privatamente e sobriamente scontino il pentimento per le vittime delle loro colpe», afferma Giovanardi. «Naturalmente – ironizza – ogni riferimento alla condanna definitiva di Beppe Grillo per omicidio plurimo colposo è puramente casuale». Anche Fabrizio Cicchitto è intervenuto in proposito, affermando che «quella di Beppe Grillo è demagogia pura di un Savonarola fallito che riesce a fare notizia solo insultando la gente – spiega Cicchitto – o arrampicandosi non sugli specchi ma sui muri».

        Alfano sul Cav: il caso non è chiuso


          «A sinistra atteggiamento incomprensibile»

          Il vicepremier Angelino Alfano, intervistato dal Giornale, è intervenuto ieri sera sui temi più scottanti della politica. Intanto, la rinascita del partito: «Ho parlato con Berlusconi lungo il tragitto in autostrada e mi ha ribadito che la decisione è presa e che quindi a giorni ci sarà il lancio ufficiale di Forza Italia come un rinascimento azzurro, come una grande offerta, un grande appello a tutti coloro che fin qui hanno scelto di non impegnarsi ma grazie a questa nuova scelta politica decideranno di impegnarsi», ha affermato il segretario del Pdl. «Oggi siamo in vantaggio in tutti i sondaggi elettorali. Sono convinto che la nuova Forza Italia supererà il record del 2001». E, sulla Giunta, rispetto al ruolo del Pd ha commentato: «Si stanno comportando come fosse una finale di coppa del mondo, come se dovessero alzare una coppa contro di noi». Ma «il caso Berlusconi non è chiuso, l’ordinamento giuridico offre altre vie al cittadino Silvio Berlusconi per poter affermare le proprie ragioni. Quelli della sinistra sappiano che il Pdl è un monolite a difesa di Berlusconi perché noi non ci divideremo e staremo tutti insieme a rivendicare l’orgoglio della nostra storia – ha dichiarato Alfano – e non accettiamo di avere altri governi in questa legislatura; si tolgano dalla testa di avere transfughi del Pdl disponibili a fare gli stupidi sostenitori di un governo di estrema sinistra». Il Pd «non può fare pagare il conto del proprio congresso al governo. Nelle accelerazioni di queste ore per far decadere Berlusconi – ha sottolineato Alfano- c’è senz’altro un riflesso congressuale perché chi dovesse dire una parola a favore del diritto di Berlusconi a difendersi perderebbe voti congressuali. Continuiamo a non capire il motivo per cui c’è questa fretta in Giunta. Insigni giuristi, uomini terzi dal punto di vista dell’appartenenza politica hanno detto che sia per la Costituzione che per i principi europei non si può applicare al passato una sanzione penale per un fatto verificatosi quando quella norma non c’era. Quanto meno questo punto va approfondito. Questo è il senso dell’incomprensione dell’atteggiamento della sinistra, per noi davvero insopportabile».

          ALTA TENSIONE


            Giorni di fuoco

            Giunta, è scontro sul calendario Dopo una tregua salta l’accordo


              Brunetta: «Il Pd ha iniziato a fare marcia indietro»

              L’ufficio di presidenza della Giunta per l’immunità del Senato, che si è riunito ieri alle 13.30 dopo il precedente rinvio, si è chiuso ancora una volta senza un accordo sul calendario dei lavori per l’esame dell’ipotesi di decadenza dalla carica parlamentare di Silvio Berlusconi. Dopo una prima richiesta avanzata dal Pdl di portare a fine mese la votazione finale sulla relazione Augello, che propone di convalidare l’elezione di Berlusconi nonostante la condanna per frode fiscale, secondo l’azzurro Giacomo Caliendo «stiamo discutendo se votare mercoledì o giovedì della prossima settimana, si sono irrigiditi su questo: è incredibile». Fuochi incrociati, con Stefania Pezzopane del Pd che ha accusato invece il Pdl di «non aver l’intenzione di arrivare alla conclusione di questa prima fase» ed ha ricordato che dopo la prevedibile bocciatura della proposta Augello «si apre una seconda fase, quella della contestazione» della posizione del leader del Pdl. In ogni caso, ha aggiunto, «se c’è volontà di accordo si vedrà domani (oggi, ndr) in Giunta. Non possiamo venir meno a quello che dice la legge Severino, che parla di immediata deliberazione». Nella mattinata di ieri, invece, sembrava si intravedesse una tregua. Il capogruppo Pdl alla Camera dei Deputati Renato Brunetta aveva commentato: «Il Pd evidentemente si è accorto di aver sbagliato, l’accelerazione era sbagliata. Pensare la decadenza del senatore Berlusconi in 24 ore era follia pura. Evidentemente qualcuno se ne è accorto e qualcuno ha frenato il Partito democratico. Penso, molto probabilmente, anche se non lo so con esattezza, il Colle più alto. Il Partito democratico – ha sottolineato ancora l’ex ministro – ha fatto marcia indietro e si è diffuso un po’ di buon senso, solo un po’ di buon senso. Loro insistono a dire, senza se e senza ma, che la decadenza debba essere decisa e al più presto e sul più presto sono anche d’accordo, perché questa incertezza deve finire. Noi siamo dell’avviso che l’applicazione della legge Severino sia incostituzionale, che non si può applicare la legge Severino in forma retroattiva, e chiediamo che sia la Corte Costituzionale oppure la Corte del Lussemburgo a decidere. Metà Paese la pensa così, metà dei costituzionalisti la pensano così, i dubbi sono chiarissimi da questo punto di vista. Non capisco – conclude Brunetta – perché il Partito democratico, alleato di maggioranza, insista in questa posizione se non per ragioni politiche».

              Non passi il test a Medicina? C’è sempre la chance oltreconfine A Chiasso ci sono i corsi dell’ateneo di Sofia. A Tirana basta superare una prova in italiano


                Ogni anno la corsa al camice bianco è una lotteria che scatena ansie, speranze e polemiche. In mille lunedì scorso si sono contesi i 153 posti messi a disposizione dall’Unimore per Medicina e Odontoiatria. Su tutto il territorio nazionale i pretendenti sono stati 85mila (+23% rispetto al 2012) per 10.771 posti disponibili. Solo 1 su 8, quindi, entrerà. Per i tanti che falliranno le strade sono due: cambiare totalmente corso di studi, oppure tentare l’anno successivo, magari iscrivendosi ad un corso con qualche esame in comune. In tempi recenti, però, si sta affermando una terza via, sicuramente onerosa, ma che sta seducendo sempre più modenesi: quella dell’avventura oltreconfine. Per farsi un’idea basta ricordare i tanti italiani che diventano avvocati in terra spagnola saltando l’esame: stessa storia per le formule che promettono di aggirare lo scoglio del famigerato numero chiuso. Spagna, Belgio, Romania, Ungheria. Ma anche Bulgaria e la gettonatissima Albania. Sono molti i Paesi dell’Unione europea pronti ad accogliere gli studenti italiani che non sono riusciti a superare i test di accesso alle facoltà più ambite. Nota stonata: bisogna fare i conti con un calendario non coincidente e con costi intermediari difficili da calcolare. E basta fare una veloce ricerca sul web per trovare soluzioni di ogni sorta. Bocciato al test di accesso in Medicina, vuoi provare a indossare il camice bianco in Spagna? Sono 17mila euro all’anno, esclusi i servizi di agenzia. Decisamente più ridotte le tariffe in Romania, dove si possono frequentare corsi in Medicina, Odontoiatria, Farmacia, Scienze infermieristiche e Fisioterapia al modico prezzo annuale di 3.700 euro. Dopo il primo anno vuoi tentare il rientro nel Bel Paese? Per questa scorciatoia c’è il possibile ricorso al Tar, nel quale ci sono tra l’80 e il 90% di possibilità di vincere, e ritornare a frequentare un’università italiana. Che la terra iberica sia una meta allettante per gli italiani lo sanno bene le università private spagnole. Alcune, come la Alfonso X o la Universidad europea de Madrid, presentano piani dettagliati d’iscrizione in italiano e linee telefoniche dedicate. Ad offrire un servizio del genere non poteva mancare un gigante della formazione privata, Cepu, che ha una sua branca dedicata alla preparazione ai test internazionali. In particolare per Medicina e Odontoiatria, corsi a numero chiuso per eccellenza, il fantasma delle prove d’ammissione viene affossato grazie all’Associazione Interuniversitaria Europea di Chiasso (Aieu) dove puoi frequentare il biennio dei corsi di laurea in lingua inglese della Medical University of Sofia (Mus). Questo vero e proprio polo accademico prevede la frequenza di un «corso preparatorio necessario per essere ammessi al biennio di Medicina e Odontoiatria, finalizzato all’acquisizione degli standard richiesti dalla Mus. Il corso preparatorio è tenuto da docenti italiani e madrelingua ed è organizzato dal sopra citato Cepu International e i contatti in Italia si terrebbero proprio nelle sedi del colosso della formazione. Una volta frequentato il corso preparatorio, si passa al biennio in lingua inglese da tenere a Chiasso per poi continuare i successivi anni a Sofia. E come un supermarket dell’accesso, è possibile acquistare il pacchetto completo che comprende la preparazione alle prove italiane e i percorsi propedeutici a quelle straniere. Oltre agli atenei spagnoli, figurano nell’elenco università bulgare (Medical University Sofia), ungheresi (Università di Debrecen), ceche (Charles University Praga). Ma quanto costa? Difficile dirlo con precisione. Al numero verde specificano che dipende dal grado di preparazione del candidato. Dalla testimonianza di una ragazza pubblicata su un forum, i costi per i primi due anni da svolgere a Chiasso si aggirerebbero intorno ai 50mila euro senza vitto e alloggio. «C’è anche la possibilità di un alloggio nel campus con la possibilità di incontrare i professori e prepararti agli esami. Per questo trattamento sono altri 10mila euro», scrive uno studente di Torino. Cifre esorbitanti, sicuramente non in linea con la figura del giovane che vuole tentare di mantenersi gli studi lavorando, ma vi sono famiglie che pur di assicurare un futuro al figlio non temono il salasso. Un gruppo di studenti italiani iscritti a Sofia, in Bulgaria, ha anche aperto un blog per illustrare le differenze con il sistema italiano e invogliare gli aspiranti colleghi. «La Mus – si legge sul sito – è l’università di medicina di Sofia e per entrarvi non è necessario un test assurdo come quello italiano ma è sufficiente avere qualche nozione di biologia chimica e fare un test di inglese che verifichi la vostra conoscenza della lingua, in caso non abbiate un certificato che già lo attesti». In questa carrellata di occasioni all’estero non può mancare un breve cenno all’Università Nostra Signora del buon consiglio di Tirana.L’ateneo albanese negli ultimi anni ha allacciato una serie di collaborazioni con altri enti italiani, dall’università Tor Vergata di Roma a quelli di Firenze e Palermo, e perfino il portale internet è stato realizzato con il finanziamento della Regione Lombardia. Per accedere a Medicina basta superare una selezione totalmente in italiano che, come specificato, nella sezione informazioni «non è un concorso e mira ad accertare se lo studente è in grado di poter affrontare un percorso didattico molto impegnativo e severo». Parole magiche per le matricole italiane inseguite dal fantasma dei test d’ammissione. (vi.ma)

                Più di 850 candidati si sono presentati per Chimica e Economia


                  Ieri è toccato ai test d’ammissione ai corsi di Economia e Chimica. Per la prima è stato sbaragliato il record di presenze del 2012. Sono stati, infatti, 772 i candidati presentatisi per la prova di ammissione ai corsi di laurea triennali (Economia aziendale, Economia e finanza e Economia e marketing internazionale). Rispetto alle 858 domande pervenute nelle settimane scorse si è dunque affrettato a rispondere all’appello l’89,98% degli studenti attesi, un numero decisamente superiore (+ 6,63%) a quello del 2012, quando parteciparono al test 724 candidati. La prova, svolta nelle numerose aule che erano state distribuite tra via Berengario, viale Fontanelli, largo Marco Biagi e via San Geminiano, si è basata su un questionario di 36 domande, suddivise nelle seguenti aree: logica (13 quesiti); comprensione testuale (10 quesiti); matematica (13 quesiti). A tutti è stato dato un tempo di risposta di 90 minuti, ovvero 30 minuti per ogni gruppo di domande. Verranno ammessi complessivamente in 690, in pratica 230 aspiranti matricole per ogni singolo corso di laurea. Hanno risposto in gran numero anche i candidati che avevano fatto domanda di ammissione al corso di laurea triennale in Chimica. All’appello si sono presentati in 94 su 107 (87,85%). Questo consentirà di poter accogliere praticamente tutti quanti i candidati poiché i posti disponibili sono 100, anche se solo 93 di questi da bando sono appannaggio di studenti italiani, comunitari e non comunitari legalmente soggiornanti in Italia, mentre gli altri 7 posti sono riservati a stranieri non comunitari residenti all’estero, di cui 2 assegnati a studenti cinesi del progetto ‘Marco Polo’. La selezione, che è il primo anno che viene fatta per poter accedere a questo corso di laurea, è stata compiuta sulla base di una prova consistente in 30 domande a risposta multipla, di cui una sola corretta su 5 opzioni, riguardanti quesiti di area matematica di base (23) e quesiti di area chimica (7). Per rispondere le aspiranti matricole hanno avuto a disposizione un tempo massimo di 2 ore e potranno. Complessivamente sono 2.700 gli studenti che nelle ultime due settimane si sono seduti sui banchi dell’Unimore. L’andamento delle pre-immatricolazioni conferma sostanzialmente i numeri dell’anno scorso con un lieve progresso (+ 5 unità) dei 2 corsi di laurea triennali che si tengono a Reggio Emilia, dove si è passati (raffronto alla stessa data) da 207 preimmatricolati a 212 (+ 2,36%) e un ritardo di 15 unità (-2,54%) sui quattro corsi modenesi.

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