La crescita dei redditi più elevati supera di molte volte quella di tutti gli altri. Si tratta di una tendenza storica, ma negli ultimi anni, di pari passo con la recessione globale e la ripresa che lha seguita, il divario si è ampliato a dismisura. E quanto afferma uno studio pubblicato da un professore di Economia dellUniversità californiana di Berkeley, Emmanuel Saez, direttore del Center for Equitable Growth. Lindagine, che prende ad esame la società degli Stati Uniti, fotografa una situazione per cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. A colpire sono, però, le cifre che governano tale parabola. Guardando al caso americano, appunto, nel periodo 2009-2012, sull1% di redditi più elevati la crescita è stata del 31,4%, a fronte del quasi piatto +0,4% del rimanente 99% di redditi. Di fatto, quell1% di redditi più alti si è accaparrato il 95% della crescita totale dei redditi nel periodo in esame. Saez è partito da unanalisi dei dati ufficiali sui redditi dei cittadini Usa (che copriva un periodo pluridecennale, dal 1913 al 2012) che aveva effettuato assieme ad altri accademici delluniversità di Oxford e della Pse-Ecole dEconomie de Paris. E ha eloquentemente intitolato lo studio con un gioco di parole, Striking it Richer, che significa scoprire una minera doro o un giacimento di petrolio. «Dal 2009 al 2012 – si legge nel documento -, il reddito medio per nucleo familiare, negli Stati Uniti, è cresciuto di un modesto 6%. E la maggior parte della crescita si è concentrata negli ultimi anni, tra 2011 e 2012, quando i redditi sono saliti del 4,6%». Tuttavia, scrive Saez, «i guadagni sono stati molto iniqui», come dimostrano i numeri sopra riportati. Va comunque rilevato che, secondo i dati forniti, nella recessione del 2007-2009, sempre quell1% di redditi più elevati ha subito una perdita ben superiore, un -36,3%, a fronte del -11,6% del rimanente 99%. Tuttavia, in questo caso, la quota che sempre questo 1% di super redditi ha perso sul totale è stata solo del 49%. E se, con il recupero del 2009-2012, i redditi più alti hanno quasi interamente compensato quanto perso nella recessione precedente, mentre, allopposto, il rimanente 99% di redditi ha ripreso solo un punto percentuale, a fronte degli oltre 11 punti persi. Peraltro, secondo lo studio dellaccademico americano, questa dinamica, ora enormemente accentuata, è in realtà una tendenza che ci si trascina da decenni. Sul periodo 1993-2012, infatti, a fronte di una crescita media dei redditi per famiglia del 17,9%, negli Usa, il solito 1% di redditi più elevati ha registrato un esuberante +86,1%, mentre il 99% rimanente un modestissimo +6,6%. In questo periodo, l1% di redditi più alti ha catturato il 68% della crescita totale dei redditi delle famiglie americane.