Icona del territorio dal 1522
Urbanistica: Pavullo stasera approva il nuovo Rue
PAVULLO – Sarà approvato stasera in Consiglio il nuovo Regolamento Urbanistico Edilizio, il cosiddetto Rue. Con questo passaggio si conclude un complesso percorso di pianificazione che doterà Pavullo e il suo territorio di moderni strumenti urbanistici. Liter di approvazione del Rue, avviato nellottobre 2012, ha visto lamministrazione dapprima impegnata nel confronto con gli operatori del settore. Una fase di concertazione necessaria e opportuna, che ha consentito di raccogliere numerosi e utili suggerimenti e proposte, provenienti dal mondo delle professioni e dellimpresa. Successivamente alladozione, i cittadini hanno potuto presentare osservazioni sulle quali si esprimerà il Consiglio. Il nuovo Rue è stato anche coordinato alle recenti innovazioni normative in materia edilizia, sia regionali sia statali, e cerca di cogliere le opportunità legate alla concessione di incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie. Ora limpegno dellamministrazione è rivolto alla predisposizione del Poc. «Siamo convinti – osservano il sindaco Canovi e lassessore allurbanistica Iseppi – che i gruppi consiliari apprezzeranno il grande lavoro che è stato fatto sul Rue. Con questo nuovo strumento abbiamo cercato di offrire a un comparto in grande difficoltà come quello edile, gli strumenti e le opportunità necessarie per mitigare gli effetti della crisi e porre le basi per uno sviluppo armonico e sostenibile del nostro territorio».
Frassinoro: via ai lavori sulla sp 486
FRASSINORO – Lungo la sp 486 a Frassinoro sono partiti i lavori di manutenzione straordinaria del ponte sul rio Roncobello tra la frazione di Piandelagotti e lincrocio con la provinciale 324 del passo delle Radici. Per consentire lintervento, che ha un costo di circa 20mila euro, fino alla fine di novembre nel tratto interessato dal cantiere si circola a senso unico alternato e la velocità non può superare i 30 km/h. I tecnici del servizio provinciale viabilità raccomandano prudenza.
Olina, il ponte va salvato
Il prof Pini: «Se non si interviene per tempo cè il rischio concreto di un cedimento»
MONTECRETO – Unemergenza architettonica. Questo è in sostanza il ponte di Olina allo stato attuale secondo Andrea Pini, professore in pensione e noto storico pavullese che al ponte di Olina e a tutte le bellezze artistiche e storiche del Frignano ha dedicato più di un libro. Tutto parte da una segnalazione sul suo profilo Facebook, su cui il professore ha postato una foto del lato di Montecreto del ponte in evidente stato di degrado, come se fosse prossimo a cadere a pezzi. «In realtà – spiega Pini – è prematuro parlare di crollo, ma è pur vero che se non si interviene per tempo il rischio concreto cè. Lanno scorso – continua il professore – dopo una pioggia insistente è stata portata via una briglia nel fiume e il ponte ha subito danni. Il versante di Acquaria ha una parte di muro che si sta sgretolando». Il professor Pini è membro dellassociazione culturale In Oltre e dellAccademia dello Scoltenna, organizzazioni che attraverso iniziative e manifestazioni culturali cercano di sensibilizzare sulla storia e la memoria del territorio, anche a livello architettonico. La logistica del ponte è curiosa, perché nonostante sia unopera eretta nel 1522, anziché essere da esposizione in un museo a cielo aperto, è ancora oggi utilizzato per lattraversamento del torrente Scoltenna, collegando due strade comunali, una di Pavullo e laltra di Montecreto. «Da 10 anni chiediamo sia impedito il traffico – ricorda Pini – a tuttoggi sul ponte passano auto e mezzi agricoli e le vibrazioni non fanno bene alla struttura, anzi si sommano ai danni causati dalle intemperie. Servirebbe a monte un ponte di ferro per dare la possibilità di un collegamento alternativo tra le due sponde in questo tratto del torrente». Le iniziative di volontari per la salvaguardia dellopera non mancano, lo scorso anno cè stato anche lintervento dei volontari di Olina che lhanno ripulito dalledera. Ma le azioni volontarie non bastano a tenere in piedi la struttura. «Il ponte è una testimonianza della capacità dei muratori di allora – sottolinea Pini – dimostrazione che con la buona volontà si poteva fare qualcosa di importante anche in assenza delle tecnologie di oggi. Adesso si lamenta scarsità di fondi, ma gli interventi si potevano fare anche dieci anni fa quando i soldi cerano. I due Comuni, la Provincia e la Regione devono venirsi incontro per salvare il ponte». Unidea, se possiamo, la suggeriamo noi: a Bologna, per restaurare larcata di San Luca, il Comune ha dato il via a una raccolta fondi tramite il crowdfunding, mettendo per primo a disposizione la somma di 100.000 euro. Non sappiamo quantificare se ne servono così tanti per il ponte di Olina ma, dato che siamo ancora in una fase in cui prevenire è meglio che curare, per gli interventi utili si potrebbe coinvolgere la Soprintendenza ai Beni culturali, i Comuni, tutti gli enti preposti e la cittadinanza. Anche per dare una volta in più lidea di cosa sia un bene comune. nStefano Bonacorsi
Orologio ancora estivo. E il bus parte unora prima
Lautista era convinto di essere in regola e il controllore non era in stazione
PAVULLO – Si sa che il ritorno dellora solare causa sempre qualche contrattempo, di ordine vario. Ma forse nessuno immaginava che potesse influire anche sulle corse delle corriere. Invece è così, con un caso più simpatico che altro, visti i limitati disagi, che si è verificato martedì pomeriggio su un pullman che doveva partire alle 16.50 da Modena per Pavullo, segnalatoci da una lettrice che ringraziamo. Come ormai fa da una decina danni a questa parte, martedì pomeriggio si apprestava a tornare a casa con una delle corse classiche di rientro a Pavullo per i pendolari. Ma in stazione non si vedeva arrivare. «Ecco, si parte in ritardo» si poteva pensare. E invece si trattava di larghissimo anticipo, per via di una dinamica che ha fatto sorridere la stessa azienda. Lautista infatti era passato dalla stazione con la corriera per fare il solito giro, ma… unora prima! Già, perché il suo orologio aveva dei problemi, e si era fidato di quello del cellulare, che però non era stato aggiornato domenica. Così è partito convintissimo di essere in regola, senza nessuno che gli facesse presente il superanticipo perché, come ha spiegato Seta, in quel momento il controllore (che non verifica solo i biglietti a bordo ma supervisiona anche sulla regolarità delle corse) era andato al Polo scolastico Leonardo per luscita dei ragazzi al termine delle lezioni pomeridiane. «Una coincidenza incredibile» fa presente lazienda, dove non si ricorda un altro caso del genere a memoria duomo. Lautista dunque è potuto partire tranquillo di essere nel giusto, e quando dalla centrale di controllo ci si è accorti del mezzo uscito in anticipo, ormai era già arrivato a Maranello. A quel punto era inutile farlo tornare indietro, e ha proseguito la sua corsa fino a Pavullo. Intanto in stazione si adottavano le contromisure demergenza, con un autista e una corriera extra attivati in corsa sostitutiva, partita a questo punto intorno alle 17.05. A conti fatti, dunque, cè stato solo il disagio di un quarto dora di ritardo per i passeggeri, su una linea dove peraltro quel pomeriggio è passata una corsa in più. Il problema comunque cè stato, e lazienda si scusa con lutenza, mentre per lautista, come di prassi in questi casi, verrà aperto un procedimento disciplinare: sarà chiamato a rapporto e dovrà giustificare il perché non era al lavoro allorario indicato. Vista la sua buona fede comunque, e il fatto che è sempre stato un autista senza macchia, dovrebbe cavarsela con un semplice richiamo. Ovviamente auspichiamo tutti che sia così, per ricordarci che anche nellera hi-tech, sbagliare è umano. E anche simpatico in alcuni casi. nDaniele Montanari
Una folla commossa ai funerali di Ramagli
In una chiesa di San Domenico gremita, Modena ha dato ieri pomeriggio lultimo saluto a Bruno Ramagli, dirigente di Polizia, ex Questore vicario dal 2004 al 2008 e in precedenza Commissario a Carpi dal 1996 al 1999. Di origini napoletane, Ramagli era giunto alla Questura di Modena nel 1985 ricoprendo vari incarichi, tra cui quello di dirigente della Squadra mobile, nella quale diresse importanti operazioni tra cui la liberazione della industriale carpigiana Lorella Signorino rapita a scopo di estorsione. E ieri le sue solenni esequie sono state celebrate dal vescovo di Cesena monsignor Douglas Regattieri che, allepoca della permanenza di Ramagli al Commissariato di Carpi, era vicario diocesano. Parole di elogio sono state pronunciate dal Questore di Bologna Ezio Stingone, allepoca collega di Ramagli alla Squadra mobile di Modena e dallallora Questore Benedetto Pansini. «Chiesi io – ha ricordato – di poterlo avere al mio fianco come vicario conoscendo ed apprezzando le sue doti di equilibrio, saggezza, intelligenza operativa». Toccanti e commosse anche le parole di Ezio Stingone: «Lo ricordo come collega serio, leale e scrupoloso. Dava a tutti noi della Squadra un senso di tranquillità e di sicurezza». In prima fila la moglie Sandra in lacrime, le sorelle Adriana e Lidia, il fratello Vincenzo e lex Questore Elio Graziano. Vicini alla famiglia anche i vertici attuali della Polizia modenese. nCesare Pradella
Autodromo, il Pdl: «Abuso insanabile»
Andrea Galli riaccende la polemica
«Non sono contrario allautodromo, anzi. Ma sono contrario ai metodi con cui è stato realizzato: labuso è evidente». Piovono ancora critiche sullautodromo di Marzaglia, su cui il Tribunale ha ordinato nuove indagini dopo aver respinto la richiesta di archiviazione da parte della Procura. A soffiare sul fuoco della polemica è il consigliere del Pdl Andrea Galli, che interviene così sulla vicenda: «Io avrei realizzato questo autodromo negli anni 70 o ancora prima, seguendo lintuizione di Enzo Ferrari e dotando così Modena di una pista (come quella realizzata ad Imola) che avrebbe portato posti di lavoro, notorietà e sicurezza economica. Invece è stata fatta adesso, con un pasticcio, lennesimo di questa giunta». Il riferimento è alle numerose prescrizioni fatte dalla Provincia e, soprattutto, alla presunta difformità tra progetto presentato e opera realizzata: «Il Comune ha realizzato un progetto diverso da quello che ha presentato anche in consiglio – prosegue Andrea Galli -. Diverse centinaia di metri in più di pista sono un abuso che avrebbe dovuto saltare agli occhi a tutti. Sono stupito dal fatto che se un cittadino modenese sbaglia le misure di un terrazzino di un centimetro può stare sicuro che presto o tardi arriveranno i vigili urbani a contestarglielo, mentre qui è il Comune ad averlo fatto. E peraltro è un abuso insanabile, perché non si possono cancellare 400 metri di pista». La polemica sulla pista di Marzaglia è tornata ad accendersi nei giorni scorsi, quando il gip ha accolto lopposizione alla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura. Contro la decisione della Procura di chiudere il fascicolo, si erano schierati un comitato di cittadini e lassociazione Italia Nostra, convinti che quella pista non fosse stata costruita a regola darte. Ora il Gip ordina ai pm nuove indagini e indica non solo le ipotesi di reato (abuso di ufficio e di abuso urbanistico-edilizio) ma anche le figure su cui iniziare queste nuove indagini, ovvero i responsabili legali di Vintage Spa (la società capofila del progetto) e Comune (il sindaco Giorgio Pighi). Ora la palla passa nuovamente ai pm, che dovranno decidere quando e se indagare queste o altre persone.
Pdl unito intorno al leader: è un sopruso, ci saranno conseguenze
Dopo lesito della votazione in Giunta sul voto palese esplode la rabbia nel Pdl, che si ricompatta unito intorno al proprio leader, condannando quello che in molti hanno definito uno strappo alla democrazia. E, comera ipotizzabile, iniziano a circolare voci circa la tenuta del governo. messa a repentaglio dalla decisione di Pd, Scelta Civica e Cinque Stelle. «Una pagina buia per le regole parlamentari. La Giunta del regolamento, a maggioranza e con un voto deliberatamente politico, ha violato le regole in maniera surrettizia, con grave responsabilità dello stesso presidente del Senato, per consentire al Pd e ad altre forze di imporre ai loro senatori un voto contro il leader del centrodestra», dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, che aggiunge: «La giornata di oggi non potrà non avere conseguenze. Daremo risposte concrete con il massimo della determinazione». E a possibili scenari futuri fa riferimento anche Daniela Santanchè: «Cronaca di un assassinio annunciato. Oggi al Senato è stata uccisa la democrazia. Come fa ancora qualcuno a sostenere nel nome della falsa stabilità che questo governo serve al Paese? Cosa cè di più importante per un popolo se non la democrazia e lo stato di diritto? Che i nostri governativi ce lo spieghino…». Anna Maria Bernini parla di «un mostro giuridico, un mostro costituzionale, una legge contra personam», mentre il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi commenta: «Pur di eliminare Berlusconi dalla vita politica, cosa che peraltro non avverrà, e non riuscendoci per via elettorale si fa strame di tutto senza rendersi conto del precedente che si crea e delle sue gravi conseguenze per la democrazia in questo Paese». Schierato senza dubbi con il Cavaliere anche Angelino Alfano: «La decisione di Scelta Civica e del Partito Democratico di sostenere il voto palese insieme al Movimento 5 Stelle è la violazione del principio di civiltà che regola, da decenni, il voto sulle singole persone e i loro diritti soggettivi. E ora, innanzitutto in sede parlamentare, lì dove si è consumato questo sopruso, sarà battaglia per ripristinare il diritto alla democrazia».
Il Cav salta il pranzo coi ministri Resta aperto il dibattito interno
Alfano è favorevole a sostenere ancora lesecutivo
La decisione della Giunta è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma già martedì sera, dopo lincontro con Angelino Alfano, il pranzo tra Berlusconi e i ministri del Pdl era considerato in bilico. Il Cavaliere è convinto che non si possa restare alleati con quello stesso Pd che ha deciso di essere il carnefice del leader del centrodestra. Ma i ministri del Pdl non avrebbero intenzione di lasciare il governo neanche in seguito al voto favorevole alla decadenza. Da una parte lex premier avrebbe spinto per la crisi, dallaltra il vice premier gli avrebbe ribadito che al Senato ci sono i numeri per continuare a sostenere lesecutivo. E infatti, continua la guerra tra lealisti e filo-governativi in vista del Consiglio nazionale. I primi stanno continuando a raccogliere sottoscrizioni sul testo votato dallUfficio di presidenza che stabilisce il ritorno a Forza Italia con annesso azzeramento delle cariche. Dallaltra, tra i filo governativi starebbe circolando un documento in cui si sostiene che «la stabilità di governo è una risorsa da preservare».