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Colpo in banca a Limidi: preso uno dei rapinatori


    SOLIERA – E’ un 40enne siciliano uno dei tre malviventi che martedì mattina ha assaltato la filiale del Banco San Geminiano e San Prospero di Limidi: lo hanno arrestato i Carabinieri di Tivoli, nel Lazio. Nella sua auto sono stati trovati 16mila euro (grosso modo un terzo del bottino complessivo, ovvero circa 50mila euro) e delle fascette di plastica simili a quelle utilizzate dai rapinatori per legare i polsi a clienti e dipendenti della banca. Le indagini per risalire all’uomo sono partite proprio dall’auto, una Volkswagen Polo: diramata la nota di ricerca in tutta Italia, i militari dell’Arma l’hanno intercettata martedì pomeriggio all’uscita del casello autostradale Roma Est. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e ora è caccia agli altri due malviventi. Il fatto che il 40enne si fosse messo subito alla guida della propria auto diretto verso sud, dimostra come questi colpi siano messi a segno da rapinatori ‘pendolari’, che individuano luoghi o persone da rapinare, agiscono e infine tornano immediatamente dove risiedono facendo spesso perdere le proprie tracce. Stavolta però ha prevalso l’intuito e l’acume investigativo dei Carabinieri della Compagnia di Carpi. (da.fra.)

    «Attenzione ai venditori di fiori abusivi»


      Confesercenti lancia l’allarme in occasione delle festività

      CARPI – Alziamo la guardia nei confronti dei venditori abusivi di piante e fiori e si agisca per contrastare questo fenomeno. La richiesta forte arriva da Confesercenti Carpi che ricorda come in questi giorni il rischio che il fenomeno assuma proporzioni ancora più importanti è più che concreto come conseguenza dell’aumento della domanda da parte dei consumatori. «A beneficiare dell’aumento di richieste di prodotti floreali dovrebbero essere i commercianti che regolarmente esercitano la loro attività nei negozi o nei posteggi assegnati dietro legittima concessione, che pagano un canone di locazione ovvero la tassa di concessione per l’occupazione di suolo pubblico – fa notare Confesercenti area di Carpi – Invece non mancano casi di operatori abusivi che stazionano abitualmente nelle aree ai margini delle arterie cittadine più trafficate, senza contare tutti quei soggetti che pur privi di regolare autorizzazione effettuano la vendita di prodotti floreali in forma itinerante lungo le strade e negli esercizi più frequentati della città». «Queste attività abusive rappresentano una chiara forma di concorrenza sleale, in grado di penalizzare pesantemente ed ingiustamente tutti coloro che operano nel rispetto delle regole. Non solo, dobbiamo anche ricordare che l’abusivismo commerciale rappresenta ormai la prima forma di evasione fiscale e contributiva. I falsi commercianti sono soggetti che non pagando i servizi pubblici di cui si servono, non solo praticano concorrenza sleale nei confronti dei ‘veri’ commercianti ma fanno pagare di più l’intera collettività». «Gli anni scorsi, per la ricorrenza di Ognissanti, abbiamo assistito ad un notevole aumento del livello di controllo nei confronti dei commercianti regolari di piante e fiori. Premesso che il rispetto delle regole vale per tutti, l’auspicio è che per quest’anno l’attenzione degli organi di controllo si rivolga almeno con pari determinazione agli operatori irregolari che stazionano stabilmente fuori dagli spazi e ben oltre i tempi consentiti dal regolamento di Polizia Urbana».

      Blitz di polizia al campo nomadi


        Allontanamento immediato per 5 Gli altri restano fino a dicembre

        CARPI – Si passa all’azione sul parco nomadi di via Nuova Ponente: martedì mattina con un’azione congiunta, polizia di Stato e polizia Municipale si sono recate nella tormentata area per un controllo, ognuna secondo le proprie competenze. Il Commissariato ha focalizzato l’attenzione sulle persone, con riferimento alla normativa sull’immigrazione, e sui veicoli per accertare che non ve ne fossero di rubati. La Municipale invece si è concentrata sulla verifica del rispetto delle disposizioni comunali sulla presenza nelle piazzole di sosta, le normative igienico-sanitarie e quelle sui rifiuti speciali. E sono partiti i provvedimenti dovuti: per i nomadi non autorizzati, cinque, è subito scattata la notifica del provvedimento di allontanamento dal campo. Un preavviso a breve termine, a cui seguirà in questi giorni l’apposita ordinanza del sindaco che disporrà per loro l’obbligo di immediato abbandono. Per quelli riconosciuti come residenti invece, una settantina, vale quanto stabilito con la prima ordinanza del 12 ottobre, che dà loro tempo fino al 31 dicembre. Iniziato alle 6 e durato tutta la mattina, il controllo ha riscontrato la permanenza di pessime condizioni igienico-sanitarie: le stesse forze dell’ordine hanno sottolineato che a un mese dal sopralluogo dell’Ausl che aveva fatto scattare l’ordinanza, per via anche di liquami a cielo aperto, «gli abitanti del campo non hanno posto in essere alcuna misura riparatoria che potesse garantire loro i minimi standard di vivibilità e sicurezza». Insomma, sembra davvero la stretta finale, ma bisognerà ancora fare i conti con gli umori di Cortile.

        Ai Musei torna l’Ora d’arte: visite guidate, letture e mostre


          CARPI – Ai Musei di Palazzo dei Pio di Carpi torna con l’arrivo dell’autunno il ciclo intitolato ‘Ora d’arte’: si parte domenica 3 novembre con il seguente programma: ore 16 e ore 17.30, ‘Le pagine dell’Amore cieco’, letture e narrazioni di Simone Maretti e introduzione storico-artistica di Tania Previdi. Su prenotazione per gruppi di 25 persone. E’previsto in questa giornata l’ingresso gratuito a tutti i Musei per i residenti nei comuni dell’Unione delle Terre d’Argine: sarà possibile visitare anche la Sala affrescata del Guerriero, dalle ore 15 alle ore 19. Il ciclo ‘Ora d’arte’ prevede altri due appuntamenti, il primo e il 22 dicembre prossimo, con altrettante visite guidate. Si ricorda poi che venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 novembre i Musei di Palazzo dei Pio resteranno aperti (orario 10-13 e 15-19) e che è possibile visitare le mostre Mimmo Paladino e Le stanze dell’Amore cieco.

          L’area critica


            Operazione di Commissariato e Municipale

            Una preghiera notturna per Ognissanti


              CARPI – Nella vigilia della Solennità di tutti i Santi, la parrocchia di San Bernardino Realino di Carpi invita al raccoglimento e alla preghiera con un’Adorazione eucaristica notturna, nella cappella della Madonna Pellegrina, dalle ore 21 di oggi alle ore 8 di domani. «I Santi contemplano il volto di Dio – scrive il parroco don Alberto Bigarelli nell’invito – e gioiscono appieno di questa visione. Sono fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come noi, hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù. Ovunque c’è la tendenza a sfruttare ogni festività religiosa per scopi mercantili e sono stati introdotti elementi del paganesimo. Non è questa mentalità quella in cui ci riconosciamo». Domani il vescovo monsignor Francesco Cavina presiederà la Santa Messa in suffragio di tutti i defunti alle ore 15.30 presso il cimitero urbano. Seguirà la benedizione di tutte le tombe.

              Pubblici esercizi, la Fipe dà disdetta al contratto


                Oggi gli addetti dei pubblici esercizi scenderanno in piazza, su tutto il territorio nazionale, per sostenere il rinnovo del contratto nazionale di categoria. Lo sciopero, indetto da settimane, è stata anticipato da una notizia che, giocoforza, riscalderà ulteriormente gli animi dei manifestanti. Ieri, infatti, la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ha comunicato formalmente ai sindacati il recesso dal contratto in essere, con effetto dal primo maggio 2014. «A questa decisione – precisa una nota dell’associazione datoriale – si è arrivati dopo aver ricercato, senza esito, di sviluppare un confronto con le organizzazioni sindacali costruttivo e senza pregiudiziali, con l’obiettivo di giungere ad un recupero dei costi attraverso un miglioramento della produttività, punto di partenza ineludibile per qualsiasi ipotesi realistica ed equilibrata di soluzione alla grave crisi che il settore sta attraversando». Una decisione «sofferta e meditata», ha spiegato, poi, il presidente della Fipe, Lino Stoppani. Da parte loro, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, che già protestavano per le «richieste insostenibili avanzate» dalla parte datoriale, hanno accolto la disdetta come un «atto di inaudita gravità», che rischia di aprire una stagione di conflittualità quasi permanente. Superfluo dire che lo sciopero di oggi è confermatissimo.

                Fronti caldi


                  Dal vettore aereo alla vertenza sindacale

                  Air France si sfila da Alitalia Verso il no all’aumento di capitale


                    Ma è possibile un nuovo affondo alla prossima crisi di liquidità

                    Air France-Klm non parteciperà all’aumento di capitale di Alitalia: Lo scrive il quotidiano finanziario transalpino La Tribune, secondo cui le possibilità che la compagnia franco-olandese prenda parte alla ricapitalizzazione da 300 milioni di euro sono «quasi nulla». «I progetti di Air France-Klm sono di nuovo in contrasto con gli interessi del governo e degli ambienti economici italiani», si legge nell’articolo, in cui si citano fonti anonime concordanti. Il gruppo, tuttavia, «non getta la spugna» sul vettore del Belpaese: si terrebbe, anzi, «pronto al colpo di coda», ovvero ad intervenire, se Alitalia sarà di nuovo a corto di liquidità, «a febbraio o marzo» del 2014. E anche prima, qualora le nuove linee di credito da 200 milioni di euro previste dal piano di soccorso non saranno effettivamente messe a disposizione. Air France non ha voluto commentare ufficialmente le indiscrezioni. La compagnia, il mese scorso, era stata sul punto di alzare la propria quota in Alitalia dal 25% attuale a oltre il 50% a date condizioni. Se, come pare, non aderirà all’aumento di capitale, vedrà il suo pacchetto azionario diluirsi sotto il 10%. Il termine per decidere è il 14 novembre. Nella mattinata di ieri, peraltro, l’ad di Intesa Sanpaolo (azionista del vettore all’8%), Carlo Messina, ha ribadito che «si deve arrivare a un accordo con un partner industriale». E alla domanda se tale partner possa non essere Air France, il manager ha risposto che «deve essere Air France. Se poi non sarà Air France si valuterà una soluzione diversa».

                    Piastrelle, sugli aumenti i sindacati non arretrano


                      ConfCeramica attacca, i sindacati rispondono. Il clima si fa sempre più rovente, nella Piastrella Valley, e il rinnovo del contratto nazionale si allontana ulteriormente. Da una parte l’associazione datoriale, che respinge la richiesta di aumenti salariali avanzata dalle sigle, dall’altra queste ultime, per nulla disposte a retrocedere. Lo scontro vis a vis è andato in scena martedì, a Roma, in occasione del tavolo di trattativa. E nelle 24 ore seguenti è proseguito a colpi di comunicati stampa. A sparare la prima cartuccia, già pochi minuti dopo la conclusione del vertice, era stata ConfCeramica. Ieri la replica di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil: «A quattro mesi dalla scadenza del contratto – protestano le sigle -, non siamo ancora riusciti a condividere nemmeno il senso generale da assegnarvi». Secondo i sindacati, «la funzione» del contratto nazionale è «la difesa del potere d’acquisto dei lavoratori, da attuarsi con aumenti dei minimi contrattuali»: di qui l’istanza di appesantire la busta paga di ciascun addetto con 130 euro l’anno. Proporlo «significa far finta che nulla sia successo», aveva, tuttavia, osservato, da parte sua, ConfCeramica, aggrappandosi ai numeri della crisi che grava sul settore (dal calo della produzione nazionale di 130 milioni di metri quadrati in cinque anni ai 3mila lavoratori in esubero). L’associazione presieduta da Vittorio Borelli aveva anche rivolto alle sigle un appello a «mettere da parte i preconcetti» e ad «assumersi le proprie responsabilità». Secca la ribattuta dei sindacati, «stupiti nel leggere il comunicato stampa» della controparte, da cui – affermano – nel corso della riunione di martedì avevano «colto una attenuazione delle posizioni sullo snaturamento del contratto nazionale». Filctem, Femca e Uilcem accusano allora Confindustria Ceramica di «strumentalità politica» , in quanto «sembra voler negare il lavoro che le nostre strutture territoriali hanno fatto insieme a loro e alle istituzioni nell’affrontare tante criticità aziendali». Come già anticipato, le sigle hanno deciso di inasprire lo stato di agitazione proclamato a metà settembre. E lo scontro continua. (em)

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