Nel 2024 l’occupazione in provincia di Modena è calata dell’1,2%, con circa 4.000 posti di lavoro in meno rispetto all’anno precedente. Un dato che si muove in controtendenza rispetto all’Emilia-Romagna, dove si è registrato un lieve aumento dello 0,5%, e rispetto al dato nazionale, in crescita dell’1,5%. A evidenziarlo è un’indagine dell’Ufficio studi Lapam Confartigianato. Il calo occupazionale interessa tutti i principali settori dell’artigianato, con un crollo significativo nelle costruzioni, a cui si aggiungono flessioni nei servizi non commerciali e nella manifattura. A compensare, in parte, la decrescita è la crescita dell’occupazione nel commercio, alloggio e ristorazione, trainata da una stagione turistica positiva. Nonostante le difficoltà, il trimestre estivo 2025 mostra segnali di ripresa: tra luglio e settembre le imprese modenesi dell’industria e dei servizi prevedono 19.540 assunzioni, con un incremento del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Tuttavia, permane elevata la difficoltà di reperire personale qualificato, che riguarda quasi il 50% delle posizioni aperte. Un altro indicatore critico è il ricorso alla cassa integrazione: nei primi sei mesi del 2024 l’INPS ha autorizzato oltre 13 milioni di ore, con un aumento del 52,5% rispetto al 2023. I settori più colpiti sono quelli meccanici e il distretto ceramico. Un segnale che conferma come, nonostante i segnali di fiducia, il mercato del lavoro resti fragile.