Si chiude il cerchio: dopo l’arresto dei tre banditi, in manette anche il ‘palo’ e denunciato a piede il basista, 22enne campano residente a Guiglia

Il cerchio è chiuso sulla violenta rapina alla Gioielleria Galli di Vignola. Dopo aver arrestato i tre banditi napoletani che lo scorso 3 marzo svaligiarono l’esercizio minacciando con una pistola il titolare e immobilizzando lui e le due commesse, i carabinieri di Modena hanno acciuffato anche il ‘palo’ della banda criminale e il basista sul luogo. Il primo, 21 anni, incensurato, è stato preso a Mugnano di Napoli: per lui sono scattate le manette, il giorno del colpo fece da autista ai rapinatori e, fuori dalla gioielleria, controllò che non ci fossero complicazioni. Il basista è, invece, un 22enne originario della Campania ma residente a Guiglia, parente di uno dei banditi: il giovane è stato denunciato a piede libero.

Non solo: dalle ulteriori indagini dei carabinieri è emerso anche che la pistola utilizzata per il colpo aveva il colpo in canna: i malviventi erano dunque pronti a sparare. L’arma, una Glock, è stata recuperata, mentre in un primo momento era sembrato che i banditi avessero utilizzato una pistola giocattolo.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Luca Guerzoni, si sono sviluppate attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, anche con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza di Vignola. Nelle perquisizioni a casa del ‘palo’, i militari hanno trovato anche un’altra pistola, una Beretta, e alcuni gioielli d’oro, provento della rapina, il cui bottino complessivo fu di circa 200mila euro.