Un pakistano di 40 anni ha è stato arrestato perché accusato di immigrazione clandestina. L’uomo, con regolare permesso di soggiorno, è residente a San Felice.

Immigrazione clandestina, tratta di esseri umani. È l’accusa mossa nei confronti di un pakistano di 41 anni residente a San Felice sul Panaro. L’uomo è stato arrestato nei giorni scorsi dalla polizia di Mirandola in collaborazione con l’anticrimine di Udine. Stando agli inquirenti, il pakistano Hameed Abdul avrebbe fatto da apripista ad un furgone, condotto da italiani, carico di clandestini. In sostanza l’uomo, in caso di controlli delle forze dell’ordine, avrebbe dovuto sviare gli agenti. Uno stratagemma che non ha funzionato, infatti, poco dopo l’ingresso in Italia, la polizia ha fermato il furgone. A bordo si trovavano, stipate, 30 persone in prevalenza di nazionalità afgana che provenivano dall’Ungheria. I 30 erano in condizioni proibitive, senza cibo e senza acqua. I due italiani alla guida del furgone sono stati arrestati, mentre Hameed Abdul era riuscito a dileguarsi. Una fuga che è durata poco, infatti, gli inquirenti lo hanno rintracciato nella sua abitazione a San Felice dove vive con la moglie e i figli. Le indagini hanno dimostrato che quello non era il primo viaggio eseguito dall’organizzazione criminale e che il pakistano oltre che da staffetta faceva da basista ospitando a casa sua e, in diverse occasioni, complici provenienti da altre regioni italiane.