Caso Cpl Concordia: la Procura di Modena ritiene evidenti le prove a carico dell’ex presidente Casari e degli altri ex dirigenti della cooperativa. I pm hanno chiesto e ottenuto di procedere con giudizio immediato

Il caso Cpl Concordia arriva a processo. La Procura di Modena ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari di procedere con il giudizio immediato, considerando evidenti le prove a carico degli ex dirigenti della cooperativa, accusati di aver messo in piedi un giro di tangenti per far aggiudicare all’azienda i lavori di metanizzazione dell’isola di Ischia. L’istanza di giudizio immediato riguarda anche la stessa azienda della Bassa modenese, come ente dotato di personalità giuridica. La prima udienza è stata fissata per il 25 novembre. Ma entro le prossime due settimane gli imputati potranno chiedere al Gip di procedere con rito abbreviato – ottenendo così uno sconto di un terzo sulla eventuale pena – oppure di patteggiare. Le ipotesi di reato vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione e riguardano, nello specifico, l’ex presidente di Cpl Roberto Casari, gli ex dirigenti Francesco Simone, Maurizio Rinaldi e Nicola Verrini, l’ex consulente esterno Giorgio Montali e il fratello del sindaco di Ischia Massimo Ferrandino. Come detto, imputata è anche la stessa cooperativa, ritenuta responsabile per il reato di corruzione. Dopo aver trascorso diverse settimane in carcere, Casari e Verrini sono ora agli arresti domiciliari, mentre Simone, Rinaldi e Ferrandino sono sottoposti a obbligo di dimora.