Buone notizie sul fronte lavoro, in provincia di Modena: nei primi sei mesi del 2015 l’occupazione segna +1,3%. Lo dice un’indagine svolta da Lapam-Confartigianato

Timide avvisaglie di ripresa. Non la prima volta che le si intravedono, salvo poi venire disillusi da nuove ondate depressive. Bene andarci con i piedi di piombo, insomma. Però secondo i dati relativi alla prima parte del 2015, sul fronte lavoro qualcosa si sta muovendo. A livello nazionale lo ha detto nei giorni scorsi una fonte ufficiale – l’Istat – e a livello modenese lo conferma ora una fonte sul campo: Lapam-Confartigianato, che tra a fine giugno ha intervistato più di 3mila datori di lavoro. Il sondaggio ha evidenziato, in particolare, che sul nostro territorio l’occupazione è aumentata dell’1,3% rispetto al 31 dicembre del 2014. Una crescita alimentata soprattutto dal balzo fatto registrare dai contratti a tempo indeterminato (+1,7%), a fronte del calo dei contratti a termine. Lapam parla esplicitamente di ‘inversione di tendenza’. Sul dato influiscono innegabilmente gli interventi del Governo, dal Jobs Act alla decontribuzione per 3 anni per i neo-assunti. L’associazione degli artigiani tenta l’affondo. E domanda: “Se con questi incentivi tutto sommato non così evidenti si riescono a recuperare posti di lavoro, quanto si potrà crescere calando in modo consistente il cuneo fiscale?”. Intanto, proprio sul tema Jobs Act, prosegue la polemica a distanza tra Fiom e Confindustria Modena: le tute blu della Cgil hanno diffidato le imprese ad applicare la nuova normativa. Secca la replica dell’associazione degli imprenditori: “E’ una legge dello Stato e devono applicarla sia i sindacati sia le aziende”.