Il giudice per le indagini preliminari ha confermato la misura degli arresti domiciliari per il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti nell’ambito dell’inchiesta Angeli e Demoni. Quanto sta emergendo rischia di gettare una cattiva luce sul sistema degli affidi

Il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti (già sospeso dalle sue funzioni istituzionali dalla Prefettura) resta agli arresti domiciliari. La misura è stata confermata dal giudice per le indagini preliminari di Reggio Emilia, Luca Ramponi, nei confronti del primo cittadino, coinvolto lo scorso 26 giugno nell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, avviata dalla Procura reggiana sul presunto di affidi illeciti di bambini da parte dei servizi sociali della Val d’Enza. Carletti, che si è autosospeso dal suo partito, il Pd, è accusato di abuso d’ufficio e falso ideologico. Dall’ordinanza del GIP emerge per aver assegnato, con affidamenti diretti e non (come secondo l’accusa avrebbe dovuto) con una gara pubblica, una serie di incarichi alla onlus di Torino ‘Hansel e Gretel’, nonchè gli spazi fisici del centro ‘La Cura’ a Bibbiano dove gli operatori piemontesi avrebbero applicato sui bambini le terapie psicologiche al centro delle contestazioni. E’ la seconda volta che il sindaco si vede respinta la revoca degli arresti. L’aveva infatti chiesta anche dopo il lungo interrogatorio di garanzia, al termine del quale il provvedimento è stato però confermato. Per l’avvocato di carletti, che si era appellato alle normative che regolano gli appalti nel cosiddetto ‘terzo settore’, il sindaco avrebbe rispettato alla lettera. Argomenti che, anche stavolta, non sono stati giudicati sufficienti a concedere il ritiro della misura cautelare per il sindaco. Giusto dire no ai processi mediatici e preventivi ma ciò che emerge dalle carte impone di mantenere alta l’attenzione anche dell’opinione pubblica sul caso, affermano intanto le associazioni di genitori di bimbi sottratti che in tutta Italia si stanno muova mento per sensibilizzare sul problema.