E’ stata una crisi cardiaca, probabilmente un infarto, ad uccidere il nuotatore reggiano Mattia Dall’Aglio. Questi sono i primi esiti dell’autopsia realizzata ieri sul corpo del giovane. Entro dicembre arriverà la relazione completa
Mattia Dall’Aglio è morto per una crisi cardiaca, probabilmente un infarto ovvero la principale ipotesi che si era fatta largo nei giorni scorsi. A confermarlo sono i primi esiti dell’autopsia iniziata e portata a termine ieri sul corpo del giovane, passaggio cruciale per chiarire le responsabilità degli indagati in tutta la vicenda. Contestualmente dalla salma di Dall’Aglio sono stati estratti il cuore, alcuni tessuti e liquidi che saranno analizzati da un laboratorio specializzato di Padova per fare luce su cosa abbia portato all’infarto fatale. Rimangono aperte, infatti, tutte le possibilità legate all’assunzione di farmaci o altre sostanze e bisognerà anche capire se la presenza di qualcuno assieme al 24enne nella stanza adibita a palestra dove si è consumata la tragedia potesse evitare il peggio. La relazione finale, stando a quanto trapelato, dovrebbe essere depositata nel giro di circa quattro mesi, intorno a dicembre, e sarà anche la documentazione decisiva con ogni probabilità per scagionare o meno i due attualmente indagati: il presidente dell’associazione ‘Amici del nuoto’ Mirco Merighi, che gestiva la cosiddetta palestra, ed il tecnico Luciano Landi. Concluse le operazioni di ieri, poi, il corpo di Dall’Aglio è stato consegnato alla famiglia che ha organizzato per domani il funerale nella parrocchia di Sant’Anselmo in via Martiri di Cervarolo a Reggio Emilia.






































