Oggi, tramite una nota, ha risposto alle notizi di presunte difficoltà finanziarie

La Cpl Concordia non è in crisi di liquidità, i flussi di cassa sono regolari e la situazione verso i creditori è in bonis: ossia non presenta rischi di insolvenze. Lo scrive in una nota la cooperativa della Bassa, finita nella bufera per l’inchiesta per corruzione nell’ambito dei lavori di metanizzazione dell’isola di Ischia. La Cpl risponde così alle notizie, apparse sulla stampa locale, relative a presunte difficoltà finanziare in cui l’azienda verserebbe dopo essere stata esclusa dalla white list. “La società – si legge nel comunicato – sta dialogando con le Autorità e con la Prefettura di Modena per rimuovere le cause che hanno generato l’interdittiva antimafia. Ma al momento non è possibile fare previsioni a riguardo”. Come noto, dopo i 9 arresti di dirigenti ed ex dirigenti della cooperativa dello scorso 30 marzo, la Cpl ha rinnovato in toto i propri vertici, istituendo anche un Comitato di vigilanza di cui fa parte l’ex procuratore capo di Modena Vito Zincani. Un’operazione che non è servita, peraltro, ad evitare l’esclusione dalla white list, con conseguenze molto rischiose per il proseguo dell’attività dell’azienda. Nelle scorse settimane, proprio per scongiurare catastrofi dal punto di vista occupazionale, il prefetto di Modena e il presidente dell’Autorità nazionale anti-corruzione hanno deciso di commissariare gli appalti pubblici della società. Ma il clima resta teso. Ieri sera i sindacati hanno incontrato il consiglio d’amministrazione della Cpl e ad esso hanno espresso forti preoccupazioni, chiedendo un anticipo sulla cassa integrazione e altre garanzie reddituali. La risposta è stata negativa. E nella nota diffusa oggi si ribadisce che “niente sarà concesso al di fuori di quanto previsto dalla legge e dai contratti”. La Cpl riferisce di aver avviato una riorganizzazione interna avente importanti obiettivi di riduzione dei costi aziendali. E’ un momento difficile. Ma i soldi in cassa – assicurano dalla cooperativa – ci sono ancora.