In caso di buona condotta, potrebbe usufruire di libertà anticipata già dal 24 dicembre 2025

Non ci sarà nessun altro ricorso per il delitto di Brodano di Vignola. L’ex parroco don Giorgio Panini, condannato per l’omicidio dell’amico Sergio Manfredini e il tentativo di uccidere sua moglie Paola nella notte della Vigilia di Natale 2009, ha lasciato decorrere i termini dalla condanna con cui nel gennaio scorso la Corte d’assise d’Appello di Bologna gli ha inflitto 17 anni e 4 mesi. In primo grado don Giorgio era stato condannato a 20 anni in abbreviato, poi la pena venne praticamente dimezzata in appello, quando fu ritenuto responsabile solo di lesioni nei confronti della donna e non di tentato omicidio. Ricostruzione che portò la Procura generale a impugnare la sentenza e quindi la Cassazione a disporre la ripetizione del processo solo per il ferimento della Bergamini, che ha visto appunto a gennaio il nuovo verdetto più pesante. Secondo i giudici della Corte infatti l’ex parroco dopo aver ucciso il marito ha aggredito la donna sapendo che poteva uccidere anche lei e ha continuato a colpirla. Di qui, pur con la concessione di alcune attenuanti, l’aumento della pena. Che ora, in assenza di ulteriori ricorsi in Cassazione, diventa definitiva, prevedendo la scarcerazione il 24 aprile 2027. Ma in caso di buona condotta don Giorgio, a cui formalmente mancano ancora 12 anni e 27 giorni, potrebbe usufruire di libertà anticipata già dal 24 dicembre 2025.