Sono stati arrestati al rientro dalla Germania

Ad un anno dalla rapina all’agenzia Uno di Modena del Credem in via Fabrizi sono stati arrestati i complici di Bruno Miele, il rapinatore che con il volto travisato da una maschera di silicone, lo scorso 29 aprile aveva minacciato di fare esplodere una bomba contenuta nello zaino che portava con se all’interno dell’istituto. Miele venne scoperto e arrestato qualche mese più tardi perché sempre al Credem ma nell’agenzia di Carpi, l’uomo replicò la rapina, con le stesse modalità, e gli inquirenti confrontando le modalità ed il tipo di maschera utilizzata, giunsero nella sua abitazione dove ritrovarono gli oggetti utilizzati per la rapina e lo associarono a Sant’Anna. In occasione della prima rapina, che produsse solo 1600 euro, il Miele si avvalse della collaborazione di due complici, Ingrid Carità Francesco Di Marzio, entrambi di 26 anni: la donna si finse colta da malore per velocizzare le operazioni di apertura della cassaforte, che non venne mai aperta e costrinse il Miele alla fuga, mentre l’uomo fungeva da basista, ospitando il Miele in una abitazione vicina alla banca per coprirlo. A seguito le indagini, confrontando i tabulati dei cellulari e gli spostamenti dei tre, mostrarono punti di contatto sorprendenti, tali da convincere il magistrato ad emettere un mandato di arresto a livello internazionale, dato che nel frattempo la Carità e Di Marzo si erano trasferiti a Stoccarda, in Germania, dove la donna ha dei parenti. La situazione ha poi conosciuto un periodo di stallo sino alla serata di ieri quando i due, di rientro dalla Germania e su segnalazione della polizia tedesca, hanno preso una camera in affitto nell’albergo Stella d’Italia a due passi dalla stazione dei treni, per venire arrestati in tarda serata dalla Mobile e rinchiusi a Sant’Anna. Dovranno rispondere di concorso in rapina e di altri reati connessi ai fatti del 29 aprile del 2014.