Si chiamava Komais Jeriri, il 58enne tunisino senza fissa dimora che all’alba di ieri è stato trovato privo di vita vicino la recinzione metallica che delimita l’area di pertinenza scolastica dell’Istituto Wiligelmo. L’uomo, conosciuto alle forze dell’ordine per reati minori, con molta probabilità nel tentativo di scavalcare la rete è rimasto incastrato e la fascia dello zaino che aveva a tracolla lo ha soffocato. Una tragica fatalità su cui sono in corso gli accertamenti degli specialisti della Medicina Legale che dovranno fare chiarezza sulle cause della morte. Al momento sembra escluso che ci sia il coinvolgimento di un’altra persona ma i medici dovranno valutare ogni ipotesi partendo dai segni di soffocamento trovati sul corpo della vittima. Ancora da chiarire l’ora esatta del decesso e anche il perché Komais Jeriri stesse cercando di scavalcare la recinzione: da accertare sé stava entrando o uscendo dall’area dell’istituto scolastico. Sembra inoltre che all’interno della borsa che aveva con sé non ci fossero attrezzi per commettere furti, non si esclude la possibilità che stesse cercando un giaciglio per la notte. Il corpo senza vita del 58enne è stato rinvenuto intorno alle 6.20, ad accorgersi che qualcosa non andava la barista del Bar Agorà insieme ad un passante che è stato il primo a lanciare l’allarme. Dopo gli accertamenti della Scientifica le indagini sono in mano alla Squadra Mobile, che si occuperà anche di visionare le telecamere di videosorveglianza della zona per trovare qualsiasi informazione utile a chiarire la dinamica dei fatti