Nel video l’intervista al Tenente Colonnello Gianluigi Marmora, Comandante Reparto Operativo di Modena
Esibivano documenti d’identità lituani contraffatti, per poter regolarizzare agevolmente la propria posizione in Italia e ottenere dei benefit. Così sono state aggirate le norme sull’immigrazione da parte di un gruppo di cittadine georgiane. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Modena hanno eseguito perquisizioni personali e locali nei confronti di 44 donne e un uomo, di età compresa tra 38 e 66 anni, tutti indagati per ingresso e soggiorno irregolare, possesso di documenti di identificazione falsi validi per l’espatrio e falsità materiale commessa dal privato. L’indagine è partita da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate, che ha notato un flusso anomalo di richieste da parte di cittadini lituani. La richiesta di regolarizzazione risale al 2024. In 38 casi era andata a buon fine e le indagate erano state assunte come badanti a Modena e in altre province. Una delle georgiane, una 53enne, avrebbe messo a disposizione la propria abitazione, nel centro di Modena, come luogo di accoglienza temporanea per le connazionali appena giunte in Italia. Per questo motivo le è stato contestato anche il reato di favoreggiamento della permanenza di stranieri irregolari sul territorio dello Stato. Sono in corso indagini per capire se alla base di questi flussi migratori vi sia una rete più ampia.






































