Nel video l’intervista a Piero Milani, Responsabile centro fauna selvatica “Il Pettirosso”
Più di 5000 ingressi nel 2024 e fino a 70 richieste al giorno gestite da una trentina di volontari. Numeri accentuati anche dal consumo di suolo, che ha trasformato gli habitat degli animali selvatici, ora sempre più ristretti. Circostanze che hanno reso il centro fauna selvatica “Il Pettirosso” un riferimento per il recupero e la cura di animali in difficoltà, non solo sul territorio modenese ma anche in ambito nazionale e addirittura all’estero, con chiamate da Germania, Olanda e Belgio. Le richieste in crescita spingono la struttura a reclamare maggiori spazi, annunciando un’espansione di 20mila metri. Nella sede di stradello del Pettirosso di Modena, il centro ospita e assiste svariate specie di animali selvatici feriti, fino alla liberazione nel loro habitat naturale. Attività, queste, che non si fermano neppure per i mesi estivi: dopo un evento dedicato alla liberazione dei pipistrelli, nel pomeriggio di Ferragosto i volontari saliranno infatti in Appennino, nel territorio di Zocca, per una speciale iniziativa rivolta a grandi e piccini