La battaglia irrompe alle porte di Sloviansk, la città ribelle diventata la roccaforte della rivolta filorussa. Con l’appoggio di una ventina di blindati e di due elicotteri, le forze di Kiev hanno raggiunto la periferia della città in mano ai ribelli da metà aprile e negli scontri sono stati uccisi sette miliziani separatisti. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha avvertito che la mossa avrà «conseguenze». Mosca ha infatti già previsto la ripresa delle esercitazioni con le truppe al confine. La Russia ha dato così il via a massicce esercitazioni militari con l’Ucraina, a seguito delle azioni dell’esercito di Kiev. «Siamo costretti a reagire alla situazione», hanno detto le autorità russe. «L’ordine di usare la forza contro i civili è già stato dato e se questa macchina militare non sarà fermata il numero delle vittime non potrà che crescere», hanno dichiarato i funzionari russi. Nelle operazioni sono coinvolte truppe di terra nel Sud e nell’Ovest e forze aeree che pattugliano il confine. Intanto la portavoce dei filorussi a Slovyansk ha affermato: «Ci difenderemo fino alla nostra ultima goccia di sangue. Siamo pronti a ripetere Stalingrado». Non è per ora chiaro se le truppe ucraine si preparino a invadere Sloviansk, la città simbolo del movimento separatista che vuole l’annessione alla Russia dell’Est dell’Ucraina, il cuore industriale e russofono del Paese. Il personale civile del municipio ha però ricevuto un ordine di evacuazione e il ministero dell’Interno di Kiev ha invitato gli abitanti a non uscire di casa e a non lasciare i bambini soli per strada. L’esercito potrebbe tentare di creare un cordone intorno alla città per interrompere i contatti militari con il resto della regione e nel frattempo promuovere i negoziati già avviati dagli osservatori europei dell’Osce, dopo l’accordo firmato dalla Russia e dagli alleati occidentali di Kiev la scorsa settimana a Ginevra. In mattinata le forze di sicurezza di Kiev avevano liberato il municipio di Mariupol, importante città portuale sul Mar Nero nella regione di Donetsk, occupato da due settimane da separatisti filorussi, ma lì l’operazione era avvenuta in modo pacifico. Kiev ha quindi deciso di passare all’offensiva contro il fallimento dell’accordo di Ginevra volto ad allenare le tensioni nella regione, mentre vola il prezzo del petrolio, nel timore che la Russia possa davvero dare corso alla minaccia di una risposta massiccia nell’ex Repubblica Sovietica. In visita a Tokyo, in Giappone, il presidente Usa Barack Obama ha sottolineato che la Russia non ha rispettato lo spirito e la lettera degli accordi di Ginevra e gli Usa sono pronti ad agire, in accordo con gli alleati, per l’innalzamento delle sanzioni.