Ieri alla presentazione del programma dellUdc il candidato del centrodestra ha denuciato la poca trasparenza pubblica
Alternativa, trasparenza e pluralismo. Queste le tre parole chiave dei moderati dellUdc che ieri hanno presentato, in una conferenza stampa introdotta dal segretario provinciale Fabio Vicenzi, alcuni contenuti programmatici. Subito allattacco il candidato sindaco Giuseppe Pellacani – ha il sostegno di Forza Italia e Fratelli dItalia – che ha voluto ricordare al senatore Carlo Giovanardi: «Che non sento la sua ombra, se ne faccia una ragione. Il candidato del centrodestra sono io, con il sostegno di tre partiti, se vuole correre da solo lo rispetto ma con la consapevolezza che non è un voto utile. Le aperture ci sono state, ma lui ha chiuso ostinatamente le porte del dialogo. E stato parlamentare per sette legislature, ha fatto il ministro e se le ricette che ha proposto in campo nazionale le vuole applicare in città cè da stare freschi». Ma lintervento di ieri è stato dedicato soprattutto ai problemi modenesi. Ad iniziare dal principio di trasparenza: «Se lo applichiamo ai bandi di gara devo sottolineare che spesso ricorrono i soliti nomi. Pensiamo a quello delle mense che fatto in un altro modo ci avrebbe permesso di risparmiare un bel po di soldi pubblici. Un discorso che si può estendere alle associazioni: in città sono circa trecento e prendono briciole rispetto a qualcuna che ha sempre il contributo assicurato». Ovvero cè da fare ordine in un sistema dominato da legami e relazioni antiche. Per questo ci vuole alternanza in una città che per settant anni ha visto sempre in scena lo stesso personale politico. Serve uno scatto: «Penso ad unidea di città attrattiva per i giovani, per le imprese. E necessario mettere in campo tutte le iniziative per chi cè e chi deve arrivare». Una ricetta che si traduce in «facilitazioni, spazi ridisegnati» senza dimenticare «la formazione. Gli imprenditori devono trovare risorse umane qualificate, da domani – dopo le elezioni, ndr – ci sarà una triangolazione più forte tra mondo economico, Università e Comune». Un maggiore benessere economico, ma non si può dimenticare quello sociale: «Servono maggiori spazi per le famiglie. In molte città sono più ampi, cè maggiore sicurezza e pulizia. Alcune parti di Modena sono irriconoscibili per i bivacchi, per i grafitti. Degrado in periferia e in centro storico». In queste condizioni non è possibile pensare ad una reale valorizzazione del settore turistico: «Pensiamo alla zona del casello autostradale straripante di sporcizia. In questo modo le attrattive turistiche non si valorizzano». Ci sono da posizionare calamite perchè alla città non mancano i punti di forza: «Siamo un crocevia. A Modena si alloggia bene e soprattutto siamo uno snodo da cui si possono raggiungere facilmente diverse e prestigiose mete». Una centralità da potenziare. «Penso che il Festival di Filosofia sia da tenere, ma valorizzandolo. Sono necessarie sinergie, mostre artistiche di richiamo». Eventi che tanti competitori regionali organizzano con successo. Un capitolo centrale è quello dedicato alla sicurezza: «Un intervento deciso e con azioni semplici, spesso bastano delle telecamere. Un altro esempio è quello delle biciclette civetta, dotate di Gps, che sono facili da rintracciare e permettono di bloccare le azioni delle organizzazini criminali». Le idee e la volontà di fare non mancano.