L’analisi tecnica di bilancio evidenzia forti criticità

MIRANDOLA – Scoppia il caso onoranze funebri a Mirandola, con il Pdl all’attacco dell’Acof, l’agenzia comunale di cui nei mesi scorsi è stato affidato il controllo a uno studio esterno (Attolini-Spaggiari & Associati di Reggio) che ha svolto tutte le verifiche contabili del caso. E la relazione conclusiva dà ampi motivi di preoccupazione finanziaria, come sottolineano i consiglieri Antonio Platis e Lia Gabrielli nel citare passi fondamentali della relazione: «Appare difficile – scrive lo studio reggiano – credere che le operazioni registrate nel 2011 siano il frutto di semplice incompetenza ed incuria; tali operazioni potrebbero piuttosto essere preordinate ad un disegno consapevole di occultamento di partite contabili ed alterazione dei saldi di bilancio». Se tutto fosse confermato, i danni stimati da Attolini-Spaggiari sarebbero innanzitutto «la mancata rilevazione di un debito nel bilancio 2011 della società Acof srl per 83.820 euro verso il Comune di Mirandola; rispetto a tale profilo veniamo peraltro informati che la società ha provveduto a ripristinare il debito nella sua entità corretta nel bilancio 2012». E poi «l’occultamento di una posta di credito nello stato patrimoniale attivo (conto ‘cliente generico’) del bilancio 2011 della società per 91.004 euro: tale operazione, che equivale in sostanza ad una diminuzione patrimoniale di Acof – sottolineano i tecnici – rappresenta indirettamente un danno per il Comune di Mirandola, che ne è socio unico». Di qui l’attacco Pdl: «Il sindaco Maino Benatti ha nominato direttamente l’amministratore unico di Acof srl, il dottor Marco Morselli, e gli ha confermato la sua fiducia anche nell’ultimo Consiglio comunale in cui il Pdl chiedeva di sospenderlo dall’attività di gestione fino alla fine delle verifiche. Il Pd sulla nostra proposta si è spaccato e, ad eccezione di un consigliere (l’ avvocato Bonfante che si è astenuto in dissenso dal suo gruppo), si è schierato a spada tratta in difesa dell’amministratore Acof. Le casse comunali – incalzano i consiglieri – hanno evidentemente subito un danno gravissimo e chi ha sbagliato deve pagare. Non possono certo essere i mirandolesi a dovere, con le loro tasse, ripianare l’ennesimo buco di Acof». Per Platis e Gabrielli il tempo dell’attesa è finito: «Non si può dare ulteriore tempo agli amministratori Acof per spiegare i fatti contestati, visto che da dicembre 2012 forniscono documentazione spesso incompleta ed in forte ritardo. Se la giunta non porterà i libri in Tribunale – annunciano – sarà nostra cura segnalare i fatti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti».