Dopo le dieci città metropolitane ci piazziamo al quinto posto
La tassa sulla casa e gli immobili produttivi fa ricco il Comune ed impoverisce i modenesi. Parlano i numeri: secondo una classifica nazionale, riportata ieri dal quotidiano Il Corriere della Sera, nel 2012 sono entrati nelle casse comunali ben 23 milioni di euro e si tratta solo del primo acconto. Una somma importante visto che dopo le prime dieci grandi città italiane – da Roma a Milano passando per Napoli e Firenze – il nostro Comune si piazza al quinto posto per limporto ricavato dalla tassa sugli immobili. Le tabelle fanno emergere chiaramente che rispetto alla popolazione i numeri sono imponenti. Facciamo qualche esempio: al primo posto cè Venezia che incassa 34 milioni di euro, ma è ricca di abitazioni e residenze di lusso, senza dimenticare gli hotel a cinque stelle; poi nel secondo gradino del podio si piazza Palermo, ma la città siciliana ha più di 600mila abitanti. Se si fa poi il raffronto con gli altri comuni emiliano-romagnole Modena distanzia tutti gli altri capoluoghi. Anche prima di Parma (21 milioni) che visto il mega debito pubblico – siamo abbondantemente oltre i 500 milioni di euro – ha dovuto utilizzare la leva fiscale e tassare pesantemente i suoi cittadini. Siamo prima anche di Rimini (17 milioni) che ha una concentrazione di hotel tra le più alte in Italia. Visti gli esempi e fatti i calcoli del caso è chiaro che i nostri amministratori hanno usato la mano dura nellapplicazione delle aliquote. Non a caso lanno scorso le associazioni di categoria di commercianti ed artigiani avevano chiesto, invano, allamministrazione comunale di limare le aliquote. Proposta rispedita al mittente. «La giunta ha deciso di portare al massimo le aliquote Imu, in particolare per quanto riguarda gli immobili produttivi dove il massimo era il 10,6 e si è scelto di far pagare il 10,2 – spiega Adolfo Morandi, capogruppo Pdl in consiglio comunale -. Modena pur essendo una città di piccole dimensioni ha tante attività produttive e per questo si ricava così tanto. Noi avevamo denunciato la situazione dicendo che rispetto alla vecchia Ici i produttori hanno pagato il doppio. Non ci hanno ascoltato, eppure per far quadrare i conti e non far pagare troppe tasse ai cittadini si possono tagliare le spese». Questa la ricetta del centrodestra, che a sinistra non amano. (gbn)