Si può vincere un campionato anche se manca il bomber da venti gol o più. Si può dettare legge in un campionato anche se, prima di trovare il miglior marcatore della squadra, bisogna cercarlo ben oltre i primi dieci posti della classifica marcatori. E quello che sta accadendo al Sassuolo e quello che, più o meno con la stessa filosofia ma facendo le dovute proporzioni, sta accadendo alla Juventus in Serie A. Non un bomber, non un cecchino infallibile o una primadonna, ma una squadra in cui i gol sono equamente suddivisi fra alcuni attaccanti e giocatori che attaccanti non sono. Il Sassuolo cooperativa del gol, per utilizzare un titolo trito e ritrito ma comunque valido, è esattamente questo: 73 reti segnate ne fanno il miglior attacco del torneo e sono ben 15 i giocatori che hanno messo a segno almeno un gol, anche se nessuno eccelle fra i marcatori. Comandano, fra i cannonieri neroverdi, Richmond Boakye e Leonardo Pavoletti, che hanno segnato appena poco più della metà delle reti di Ardemagni, ovvero 11. E, se è vero che entrambi hanno dovuto saltare una lunga porzione del campionato a causa di motivi diversi (la Coppa dAfrica per il ghanese, la squalifica per il caso tuamineptano per il livornese), è anche vero che Di Francesco ci ha messo del suo, facendo spesso ruotare gli attaccanti a disposizione e creando un modello nel quale non importa tanto lidentità di chi gioca, ma un certo modo di interpretare posizione e compiti. Il discorso vale anche per Berardi (10 gol) e per altri attaccanti che hanno un minutaggio minore, ovvero Catellani (5), Masucci e Troianiello (4), tutti a loro modo fondamentali. Dal centrocampo poi fanno mucchio i 5 gol di Missiroli e i 4 di Bianchi, mentre sfugge allanalisi – ma fino ad un certo punto, perché il bottino non è casuale – Emanuele Terranova, che da centrale difensivo ha segnato ben 10 reti. Un dato reso abnorme dal suo essere rigorista, ma perfettamente nella norma se si considerano i gol su azione, in perfetta linea con ciò che deve chiedere un allenatore ad un centrale bravo nel gioco aereo e in stato di grazia. I due gol di Troiano e le marcature singole di Chibsah, Gazzola, Longhi, Magnanelli e Valeri completano il quadro. In A, dicevamo, la Juventus di Conte vince allo stesso modo. Ha il miglior attacco, ma il suo miglior marcatore (Vucinic, 9 gol) non è nemmeno in doppia cifra, ma i giocatori con un bottino medio sono tantissimi. Ha vinto allo stesso modo, la Juventus, anche nel 2011-12, avendo in Matri (10 reti) il bomber principe, e nel 1996-97, quando il trio Padovano-Del Piero-Vieri segnò 8 gol a testa; ma non è molto diverso lo scudetto del Milan 2010-11 (14 reti a testa, fra Pato, Robinho e Ibrahimovic), e simile è anche la Lazio 2000, che vinse nonostante il suo miglior bomber fosse Salas con sole 12 reti (seguito dalle 8 di Veron e le 7 di Simone Inzaghi). Alla faccia del Pescara di Zeman (tre bomber con tante reti), la filosofia offensiva del Sassuolo ha precedenti vittoriosi illustri… (re.sp.)

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