Tredici imprenditori e legali rappresentanti di altrettante aziende con sede in Emilia, Lombardia e Veneto hanno ricevuto in questi giorni un avviso di conclusioni indagini riguardante un’inchiesta della Procura di Modena sul trasporto di oltre 170mila tonnellate di macerie del terremoto del 2012. Secondo l’accusa le macerie sarebbero state sì smaltite in discarica, ma le aziende in questione non avrebbero avuto l’autorizzazione al trasporto di rifiuti e non avrebbero rispettato le norme previste dal decreto legge 74 del 2012 che stabiliva come trattare le macerie derivanti da crolli e costruzioni. Secondo la Procura, una ditta della provincia di Modena che si era aggiudicata l’appalto pubblico per il servizio di trasporto di queste macerie, aveva poi affidato i lavori alle altre ditte attraverso bandi di subappalto. Il pm Marco Niccolini, che ha delegato il Corpo Forestale nelle indagini, ritiene abusivi questi contratti perché non c’era la necessaria autorizzazione della stazione appaltante, cioè la multiutility Aimag che sarebbe parte lesa. In particolare il decreto legge 74 del 2012 stabiliva tutta una serie di norme da rispettare alle discariche in cui portare le macerie e al ruolo di vigilanza di Arpa e Ausl, che le aziende non avrebbero rispettato. Il procuratore capo Vito Zincani ha spiegato così l’inchiesta: «Siamo intervenuti perché c’era un serio pericolo che l’amianto venisse mescolato al resto delle macerie e quindi smaltito in maniera non corretta». Di tutt’altro avviso l’avvocato Andrea Mattioli, che difende uno degli indagati: «Nelle carte non si parla di amianto, inoltre il nostro operato è stato corretto: la procedura si è basata su un’ordinanza del commissario straordinario dell’emergenza sisma, secondo cui le macerie venivano equiparate ai rifiuti normali e quindi non servivano particolari autorizzazioni se non quella di indicare la targa del camion che avrebbe effettuato il trasporto. Tengo a precisare che l’appalto di cui si parla – prosegue il legale – non è per lo smaltimento delle macerie, ma solo per il trasporto. Inoltre non è vero che il subappalto era vietato, e poi il mio cliente ha utilizzato regolarissimi contratti di ‘nolo a freddo’ con i propri collaboratori storici». (da.fra.)