Il ministero dell’Interno ha deciso di rafforzare la protezione del cantiere Tav in Val di Susa inviando duecento uomini che saranno impiegati per le esigenze di sicurezza del sito, preso di frequente d’assalto da gruppi antagonisti. Finora erano circa 215 i militari del quinto reggimento Alpini impiegati nella difesa della recinzione del cantiere. La decisione è stata adottata ieri mattina dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza che si è riunito al Viminale. Al Cnosp presieduto dal ministro dell’Interno Angelino Alfano hanno partecipato vertici nazionali delle Forze di polizia e dei Servizi di intelligence e il Capo di Stato maggiore della Difesa. «Dopo un’approfondita analisi delle manifestazioni di protesta e dei recenti episodi di danneggiamento a carico di alcune imprese, legati alla realizzazione della Tav Torino-Lione, il Comitato, nell’evidenziare la necessità di tenere alto il livello di attenzione e vigilanza» – si legge in una nota del Viminale – «ha deliberato, attraverso una rimodulazione del Piano di impiego dei militari nel controllo degli obiettivi a rischio, l’invio di ulteriori 200 unità per le esigenze di sicurezza del cantiere Tav in Val di Susa». Il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza ha esaminato anche «il fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici nell’area comunemente denominata ‘Terra dei Fuochi’ relativamente al quale -si legge in una nota- sono state preannunciate ulteriori iniziative dirette ad implementare la strategia di azione congiunta con gli enti territoriali interessati al fine di potenziare gli interventi di carattere preventivo e repressivo per il contrasto delle condotte illecite in questione». Il Comitato ha inoltre deciso di inviare a Torino, come nuovo prefetto della città, Paola Basilone, ex vicecapo della Polizia per garantire la presenza di un rappresentante del governo esperto di ordine pubblico.