Lamara sorpresa per Finale che si cela nel piano compost
FINALE – E vero sì che allimpianto di compostaggio verranno investiti 3 milioni in un progetto di ampliamento e adeguamento tecnologico, ma è altrettanto vero che loperazione è contestuale allarrivo di 10mila tonnellate in più di rifiuti da avviare a compostaggio. E lennesima amara sorpresa ambientale per Finale che si cela dietro alle cifre. Nellannunciare lintervento, infatti, il Comune venerdì ha detto che «limpianto di via Ceresa potrà arrivare a trattare 40mila tonnellate annue di rifiuti organici». Ma lo scatto si evidenzia solo andando a prendere le precedenti autorizzazioni: «Le ultime – sottolinea tra le fila del centrodestra Maurizio Poletti lanciando una nuova questione ambientale – risalgono allottobre 2012 e parlano di un massimo di 30mila tonnellate annue. Significa dunque che con questo progetto ne arriveranno 10mila in più qui: è questo che si nasconde dietro loperazione, altro che soluzione al problema». Il Comune ha spiegato che entro pochi giorni il progetto predisposto da Aimag sarà sottoposto allesame della Conferenza dei servizi in Provincia e che a primavera potrà essere avviato il cantiere per un completamento dellopera entro il 2014. E prevista la costruzione di un nuovo capannone, di circa 6mila metri quadrati, che verrà collegato allimpianto esistente e allinterno del quale si svolgeranno tutte le lavorazioni che attualmente si fanno allesterno. Questo, per lassessore alle Attività Produttive Angelo DAiello, «garantirà sia il contenimento delle emissioni odorigene che la riduzione del percolato prodotto durante la lavorazione del compost». Ma non si parla di questo aumento di tonnellaggio, e delle conseguenze che può avere sul territorio. «Nellultima autorizzazione – riprende Poletti – si dava anche il via libera a 8mila tonnellate di fanghi da compostaggio da trattare nellimpianto, allinterno delle 30mila previste. E sappiamo tutti che i fanghi sono lelemento più critico da trattare perché contengono metalli pesanti, il che li porta ad essere cancerogeni oltre che i principali responsabili delle emissioni odorigene. Cosa succederà ora con questo aumento? Aumenteranno ancora i fanghi? E se sì, di quanto?». Ma cè anche un aspetto a latere: «Aumentare la capacità di smaltimento di 10mila tonnellate significa incrementare ulteriormente il traffico di camion sulle nostre strade, con i disagi del caso e nondimeno il fattore ambientale legato allo smog. Non è possibile accettare una cosa del genere: denuncio con forza lennesimo sfregio al territorio annunciando battaglia già dalla Commissione del 25 novembre sulla questione». Il piano dà un altro placet sui rifiuti in un territorio che già sta affrontando il boccone amaro delle centinaia di migliaia di tonnellate in più chieste per un maxi-ampliamento della discarica tuttora oggetto di una procedura di Via in Provincia. Nonchè bersaglio di un esposto in Procura dello stesso Poletti, secondo cui in quellarea una discarica non andava neanche costruita, figuriamoci pensare a un ampliamento. Senza contare il discorso dellinceneritore a biomasse nellex zuccherificio. Tre fronti critici sul piano ambientale, solo per guardare gli ultimi, e tutti assieme: ce nè abbastanza per rilanciare lallarme sul «polo pattumiera» e spingere alla mobilitazione collettiva. nDaniele Montanari