Arrivano i primi inquilini nei moduli prefabbricati Entro primavera anche il municipio e la chiesa

CONCORDIA – Emozione ieri a Concordia per la consegna dei primi moduli abitativi alle famiglie terremotate, in questo caso alle persone che finora sono state alloggiate negli alberghi dopo la chiusura della tendopoli rimanendo quindi per settimane lontani dal loro paese. E’ quindi anche un rientro in comunità questo, sottolineato con soddisfazione dal sindaco Carlo Marchini ai microfoni di Tg Qui: «Queste sono forse le persone che hanno sofferto di più i postumi terremoto – ha osservato – e le ringrazio della pazienza avita: avevamo detto che i moduli sarebbero stati pronti a Natale, siamo andati un pochino più lunghi, ma mi auguro possano trovare subito il calore e l’affetto legato alla vicinanza con la loro gente». Il villaggio sarà intitolato alla Croce Rossa, in ricordo di quanto fatto dai suoi volontari nel lungo momento del bisogno: «Per noi – ha ricordato Marchini – la Croce Rossa è stata un angelo custode: fino alla sua chiusura la tendopoli è stata gestita da persone eccezionali e professionisti magnifici con cui si è stretto un rapporto di grande amicizia, tanto che siamo anche andati a Torino a trovarli. Non potevamo non intitolare questo villaggio a loro e quando lo inaugureremo lo faremo invitando il presidente della Croce Rossa e tutti quelli che ci hanno aiutato». Qui sta sorgendo un ‘centro alternativo’ in attesa che si possa mettere mano a quello drammaticamente segnato dalle scosse di maggio: «Abbiamo deciso di ricreare un piccolo cuore cittadino, con le scuole che ci sono già, i moduli abitativi che arrivano ora e il municipio e la chiesa che dovrebbero arrivare entro primavera. Così si potrà fare comunità, visto che per ritornare nel centro storico bisognerà aspettare svariati mesi, se non anni». Marchini è tornato anche sulla vicenda politica di questi giorni, con il Pd che ha negato l’inserimento in lista di un rappresentante della Bassa terremotata (sindaco o imprenditore) nelle liste per il Parlamento. «Se ci fosse stato un sindaco non avrebbe di certo guastato, ma – ha sottolineato – io devo dire che mi sento assolutamente rappresentato dall’assessore provinciale Vaccari, che è uno dei quattro scelti con le primarie. Ha dimostrato grande vicinanza dopo il terremoto: ricordo che quando c’erano i problemi, ed erano praticamente quotidiani, il punto di riferimento era lui. Ma sono certo che anche gli altri candidati porteranno a Roma i problemi del territorio». E bisogna, perché resta comunque da fare un lavoro impressionante in questo 2013 che deve essere dedicato alla ricostruzione. I sorrisi di chi da adesso ha di nuovo una casa, siano di buon auspicio.