La struttura di Savignano non può più andare avanti

SAVIGNANO – C’è l’ultimatum per il canile di Savignano, dove non si potrà più tergiversare in questo 2013: le decisioni vanno prese entro il 30 giugno perché a quella data non potranno più rimanere animali nella struttura così com’è. L’intenzione da parte del Servizio veterinario dell’Ausl di giungere a un epilogo, anche duro se necessario, su una vicenda che si trascina da troppo tempo era stata anticipata da Modena Qui nelle scorse settimane. E ora l’Ausl conferma dando la data: «Entro il 30 giugno i cani non devono più essere presenti in quella struttura» sottolinea il dottor Giorgio Nannetti, responsabile del Servizio veterinario. «Se si decide di ricostruire tutto, i cani dovranno essere affidati ad altre strutture e rientreranno quando quella sarà di nuovo agibile. Lì, come stanno le cose adesso – rimarca – non possono rimanere». Si arriva insomma per forza all’ora del dunque sulla tormentata struttura, dopo che per troppo tempo non si sono prese decisioni nel merito, posticipando ogni scelta. E non facendo altro che aggravare i problemi. Problemi di spazi angusti innanzitutto, e di vasche di scarico che richiedono immediata ristrutturazione, per non parlare degli sgambatoi assolutamente inadeguati: in uno spazio di pochi metri si ritrova a correre una trentina di cani per circa un’ora al giorno. E poi c’è il degrado generale, con immagini che parlano da sole mostrando anche oggetti abbandonati con totale noncuranza, come se ci si trovasse in discarica. E’ chiaro che di fronte a problematiche così non è possibile pensare a una semplice ristrutturazione: se si vogliono risolvere i problemi, non resta altro da fare che agire alla radice abbattendo tutto. «Abbiamo illustrato la situazione in termini estremamente chiari – spiega Nannetti – le vie da prendere sono solo due. Da una parte, si va avanti con il progetto che c’era stato presentato da Spilamberto come comune che metteva a disposizione l’area per tutti, in modo da fare un canile comprensoriale per le Terre di Castelli. Ma è un progetto in essere da tanti anni rimasto tale: sempre fermo lì. Se non si va avanti, bisogna abbattere il canile di Savignano, raderlo al suolo, e costruire di sana pianta una nuova struttura adeguata alle esigenze dei cani». Il problema dei cani è molto sentito in paese, dove si fa il possibile per aiutare gli animali. Vedi il caso del gestore del bar vicino, che ha già organizzato una raccolta fondi preziosissima per il passato e ora si appresta a fare partire un’altra iniziativa di solidarietà: «I ragazzi gestiscono bene il canile – osserva – ma la struttura è vecchia e inadeguata. Penso ad esempio al problema dei cani anziani che non hanno un box dove andare e d’inverno patiscono il freddo. Noi abbiamo fatto quello che abbiamo potuto comprando alcune lampade per scaldarli un po’, ma è chiaro che sono solo espedienti. Comunque andiamo avanti, e cercheremo di fare un altro evento per raccogliere fondi, visto che quelli che abbiamo raccolto in precedenza sono già finiti». Il bivio ormai è di fronte: entro il 30 giugno una decisione va presa. nFrancesca Desiderio