Questa volta ha vinto… larbitro. E non è nemmeno la prima volta che accade. Il protagonista è il bolognese Paolo Dondarini, ex direttore di gara della sezione Aia di Finale Emilia, e il terreno di gioco era il tribunale di Bologna, che ha dato ragione a Dondarini nella causa per diffamazione intentata dallarbitro nei confronti di Giampiero Mughini. Ieri infatti il giornalista è stato giudicato colpevole di diffamazione nei confronti dellarbitro e condannato dal tribunale di Bologna ad una multa di 600 euro. Mughini era a processo per aver definito, in una trasmissione televisiva, «una costruzione diabolica di una mente malata» la direzione di gara di Reggina-Juventus del 23 febbraio 2008, partita del campionato di Serie A 2007-08 e finita 2-1 per i calabresi, con rigore decisivo trasformato al 48 del secondo tempo. Il giudice Maria Laura Benini ha anche condannato Mughini al risarcimento, da fissarsi in giudizio civile, stabilendo una provvisionale immediatamente esecutiva di 8.000 euro. Il giornalista peraltro dovrà anche sostenere le spese della parte civile, stabilite in 1.600 euro. Mughini non era in aula al momento della sentenza. «E una sentenza che ci aspettavamo – ha commentato lo stesso Dondarini, assistito nel merito dallavvocato Gabriele Bordoni – e che si unisce ad unaltra condanna per diffamazione nei miei confronti. Queste sentenze vanno a spiegare quanto devastante sia stato Calciopoli per la mia professionalità e per la mia vita». Dondarini si riferisce alle condanne per diffamazione di Monti e Mieli del Corriere della Sera, sempre per giudizi espressi nei confronti dellarbitro nellambito di Calciopoli. La quale, un giorno, dovrà essere riletta con unaltra luce, considerando le tante sentenze e motivazioni recenti.
