Riaperto uno spazio simbolo nel cuore del paese Ma restano ancora macerie ed edifici inagibili

CAVEZZO – Un altro passo importante per il ritorno alla normalità a Cavezzo, soprattutto per il suo valore simbolico. E’ stata riaperta lunedì piazza Matteotti, o come la chiamano i cavezzesi, ‘piazza del monumento’ (per via del leone sul basamento di pietra che si trova al centro), come prontamente segnalato dal blog ‘Luce dalle crepe – Voci dalla Bassa terremotata’ (lucedallecrepe.wordpress.com), bellissimo titolo per raccontare tutti i piccoli ma costanti passi che vengono fatti per la rinascita in uno dei luoghi più colpiti dalla catastrofe del 2012. La piazza era chiusa dal 29 maggio, dopo il crollo del condominio. La riapertura ovviamente non vuol certo dire che ci sia stato un ripristino: la piazza resta attorniata da una serie di edifici tuttora inagibili (con molteplici criticità) che però sono stati messi in sicurezza ed ora è possibile tornare a passeggiare in una parte del cuore della città. Una parte, «perché comunque resta una fetta di piazza tuttora inagibile» come tiene a precisare il sindaco Stefano Draghetti, consapevole di quanta strada in salita ci sia ancora da fare. Attorno alla vicina chiesa di Sant’Egidio (quella chiesa parrocchiale che, lo si ricorderà, doveva festeggiare il centenario proprio nell’anno del terremoto) infatti permane l’unica zona rossa di Cavezzo, in attesa del completamento dei lavori di messa in sicurezza della chiesa (si sta facendo l’incredibile per evitare l’abbattimento) e soprattutto dello smistamento delle macerie derivate dal suo crollo parziale. Macerie che vanno recuperate con cura proprio per consentire un giorno di ripristinare l’edificio sacro, a cui la comunità è molto affezionata, esattamente così com’era. Insomma, ce ne sarà ancora per molto, certamente, ma a poco a poco si guadagna terreno per la normalità anche in quel paese che, lo ricordiamo, secondo i drammatici lanci d’agenzia della prim’ora «non esisteva più». E invece no: è stato piegato, non spezzato e ce la farà a rialzarsi, anche se certamente non avrebbe bisogno di tutto questo pantano burocratico legato alla ricostruzione.