Tempo di cambi al vertice, per la Coldiretti emiliana. A pochi giorni dalla nomina del nuovo direttore regionale, ieri l’associazione degli agricoltori ha comunicato un nuovo avvicendamento, questa volta alla direzione provinciale di Modena. Giuseppe Ruffini, che ricopriva l’incarico dal 2010, è stato chiamato a guidare la Federazione di Verona. Al suo posto arriva Antonio Maria Ciri, reduce da una lunga esperienza maturata nella Coldiretti umbra sia nel settore tecnico-economico (in qualità di responsabile dell’area dei servizi alle imprese) che nel settore creditizio come direttore Area Centro di CreditAgri. Folignate, 50 anni, laureato in Scienze agrarie, Ciri nel corso degli anni ha ricoperto anche il ruolo di amministratore in diversi consorzi ed enti del settore agricolo umbro. Proprio con un consorzio, nello specifico quello del Parmigiano Reggiano, il versante emiliano-romagnolo della Coldiretti è impegnato da almeno un anno in un duro conflitto. Una polemica infuocata, che nell’ultimo mese ha toccato picchi mai visti prima. Nel mirino dell’associazione ci sono i vertici dell’ente di tutela: in particolare, il presidente Giuseppe Alai, cui si contesta di essere stato a capo, fino allo scorso anno, di una cooperativa reggiana che, attraverso diversi passaggi societari, è azionista di un’azienda ungherese produttrice di un formaggio concorrente del Parmigiano. Recentemente lo scontro con Alai ha subito un’accelerata, dopo l’arresto – il secondo in due anni – del direttore del Consorzio, Riccardo Deserti (peraltro per fatti riconducibili alla sua passata attività al Ministero dell’Agricoltura). Deserti è stato sospeso dalla sua carica nell’ente di tutela, ma la sua rimozione non è servita a placare la polemica con Coldiretti, che ora potrebbe anche vedersi citata in tribunale per aver danneggiato l’immagine del re dei formaggi. Ciri, insomma, arriva a Modena in un momento particolarmente caldo, per la sua organizzazione. La direzione geminiana gli è stata conferita dal Consiglio direttivo di Coldiretti, riunitosi nei giorni scorsi alla presenza del nuovo direttore dell’Emilia-Romagna, Marco Allaria Olivieri. ««Sono onorato di arrivare in questa provincia, simbolo dell’italianità, che ha nell’agricoltura uno dei suoi punti di forza, un settore in grado di produrre alcune fra le eccellenze che hanno reso grande il Made in Italy nel mondo», ha osservato Ciri. «Purtroppo – ha aggiunto – gli ultimi anni hanno visto Modena tristemente alla ribalta per le calamità: prima il terremoto poi l’alluvione stanno mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale. Il mio sforzo sarà subito indirizzato a favorire l’immediata ripresa economica delle imprese agricole». «In continuità con la direzione di chi mi ha preceduto e nello spirito che anima la nostra Organizzazione – ha concluso il neo-direttore – lavorerò per valorizzare le filiere e la distintività che caratterizza il territorio, vera leva competitiva della nostra agricoltura».