Per la prima volta tutti i Comuni delle Terre d’argine condividono un documento unico sugli alloggi Erp

CARPI – La questione casa in Unione: il Regolamento delle Terre d’Argine per l’assegnazione definitiva degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp) è stato approvato nella seduta di mercoledì, accendendo un vivace dibattito. Prima della discussione su questa delibera sono stati dibattuti due ordini del giorno, l’uno presentato da Giovanna Zironi (‘Rilanciamo Soliera’) e l’altro dal Pd (Marco Bagnoli e Daniela Depietri). Il primo invitava il Consiglio ad adottare il principio di residenzialità storica nell’assegnazione delle risorse sociali e a tenere in considerazione l’adozione di un sistema di residenzialità proporzionale e che assegni più punti a chi ha risieduto più tempo all’interno della comunità. L’odg del Pd invece, richiamando il principio ‘contributivo’ che non può però essere equiparato al termine di ‘residenzialità storica’, invitava la giunta dell’Unione a tenere in considerazione l’indicatore relativo all’anzianità di residenza privilegiando sempre in ogni caso la situazione reale dei cittadini e delle famiglie in stato di bisogno nella definizione delle graduatorie e assegnazione di aiuti. Dopo una breve sospensione sollecitata dal presidente dell’Unione Giuseppe Schena per cercare di arrivare ad un documento unico, «visto che i due odg riconoscono ambedue il principio della ‘residenzialità storica» si è tornati in aula dopo avere apportato alcune modifiche. Al momento del voto, il primo odg è stato approvato da tutti i gruppi, mentre il secondo ha avuto l’ok di Pd, Progetto Comune, PdL, Articolo 3, Sinistra per le Terre d’Argine e Zironi. Contrari Lega nord e Luca Lamma. Si è passati poi al dibattito sul Regolamento sugli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp), per la prima volta con contenuti uniformati per tutti e quattro i comuni membri. Come ha spiegato in aula l’assessore Zanni, sono 775 gli alloggi Erp nell’Unione e ne sono stati assegnati 16 nel 2012 e 26 nel 2011. «Si è scelta la strada del bando aperto e non chiuso, e questa è la prima grossa novità: ogni sei mesi si potranno così aggiornare le graduatorie e la domanda si potrà fare in qualsiasi momento; è prevista poi una graduatoria speciale per i nuclei con disabili, mentre il principio della ‘residenzialità storica’ è sancito prevedendo un punto per anno di permanenza». Luca Lamma (indipendente) ha proposto a questo punto di raddoppiare il periodo di permanenza o di attività lavorativa sul territorio che dà punteggio, da 5 a 10 anni, proponendo un emendamento al comma A12 del Regolamento. Daniela Depietri (Pd) ha sottolineato come il vero problema sia la mancanza di una politica abitativa statale che aumenti il patrimonio pubblico edilizio a disposizione e come sia necessario anche l’adeguamento della Legge regionale 24 che definisce parte delle norme a cui questo Regolamento si ispira, ad esempio per quello che riguarda la definizione dell’Isee. G.Zironi ha segnalato il fatto che molti iscritti a queste graduatorie per la casa popolare abbiano alloggi al sud nei quali tornano d’estate e che l’ambito geografico delle proprietà eventualmente possedute richiesto dal Regolamento è poco vasto, mentre Paolo Zironi (Pd) ha spiegato che il punteggio sulla permanenza sul territorio cerca di evitare il fenomeno del nomadismo. Il consigliere Benatti ha affermato dal canto suo che questi punteggi comunque spostano poco, «e lo si vede quando si fanno le simulazioni», criticato gli enti locali che quando comprano case lo fanno spendendo male e indicato nelle modalità di uscita dalle graduatorie un fattore importante quanto quelle di entrata «perché l’Erp non può essere che uno strumento temporaneo, non garantito a vita». E se Alboresi (Lega) ha sostenuto l’emendamento di Lamma l’assessore Zanni in sede di replica ha spiegato che molte delle osservazioni dei consiglieri riguardavano norme sancite dalla Legge regionale e che il Regolamento dell’Unione non può non considerare. «Chi è nella casa popolare ha diritto di rimanerci, fatti salvi i ‘furbetti’». Quindi il voto: l’emendamento Lamma ha ottenuto i sì di Lamma, Palumbo, G.Zironi, Benatti e Alboresi, contrari gli altri: il Regolamento invece ha ottenuto l’unanimità dei voti ad eccezione di quelli di Lamma (contrario) e Alboresi (astenuto).