I 10 milioni richiesti rappresentano «l’enormità»

SERRAMAZZONI – Per il Comune di Serra il danno legato alla lottizzazione sul crinale di Casa Giacomone «è incalcolabile», per cui a processo viene avanzata come parte civile la richiesta di 10 milioni di euro che non si esauriscono nella cifra, ma vogliono rappresentare «l’enormità». E’ questo il senso di quanto avanzato dall’avvocato Andrea Mattioli, quale procuratore speciale del Comune in questa vicenda, nel processo che si è aperto giovedì. Lo stesso Comune del resto, nel conferirgli mandato, parlava espressamente di «danni patrimoniali e non patrimoniali» di cui si vuole chiedere ristoro. E l’avvocato precisa l’aspetto: «Il Comune – sottolinea Mattioli – ritiene quanto accaduto gravissimo, al punto da aver condotto a un danno incalcolabile per le sue ripercussioni. La cifra di 10 milioni di euro che viene chiesta vuole rappresentare questo: non è una stima, perché il danno non è quantificabile. E’, diciamo così, un’indicazione processuale dell’enormità, nell’ambito di quella che peraltro è solo una delle tante ferite inflitte al territorio». Del resto l’intervento ha fatto molto parlare fin dall’inizio, con quello sbancamento della montagna che ha condotto all’esposto in Procura e quindi alle indagini. E non è un caso che il pm Marco Imperato per questa vicenda abbia presentato una lista di una quindicina di testi, comprendenti gli agenti della forestale che fecero i sopralluoghi e alcuni degli operai impegnati nell’opera di escavazione. Il 13 febbraio, nella prima delle due udienze in cui saranno chiamati a deporre, verranno ascoltati i testi dall’1 al 6 e dal 10 al 14, ovvero quelli che dovrebbero dare le indicazioni più importanti, per poi completare il quadro il 27 febbraio. Da parte sua la difesa, in particolare con l’avvocato Luca Pastorelli che tutela l’ingegner Adriano Vandelli (legale rappresentante della Cooprocon Coop, in qualità di progettista) e l’ingegner Alessandro Giovannini (committente), ritiene un punto fondamentale per dimostrare l’innocenza dei suoi assistiti il fatto che per due volte sia stata rigettata la richiesta di sequestro del cantiere. La vicenda comunque ha un fortissimo spessore tecnico, che darà inevitabilmente vita a una battaglia di consulenze e perizie. Insomma, Casa Giacomone farà ancora parlare molto. nDaniele Montanari